Basilicata


La Regione Basilicata


Basilicata

La Basilicata e la Lucania

Regione dell'Italia meridionale, parte dell'antica Lucania, tra la Campania, la Puglia, lo Ionio (golfo di Taranto), la Calabria e un breve tratto del Tirreno sul golfo di Policastro. Il territorio, ampio 9992 kmq e con 609.190 abitanti (2004), ha confini convenzionali ed amministrativamente diviso nelle provincia di Matera (3.447 kmq e 198.110 abitanti nel 2004) e Potenza (6.545 kmq e 411.080 abitanti nel 2004),. che comprendono 132 comuni, tra i quali solo Pisticci supera i 16.000 abitanti.

La regione è prevalentemente montuosa e, da Ovest a Est, presenta massicci elevati, in prevalenza calcarei e silicei del Triassico, connessi geologicamente alla Campania e alla Calabria, in una fascia occid. culminante (dal Sud al Nord) nei gruppi del Pollino (m 2271), del Sirino (m 2005), del Volturino (m 1856) e infine con la massa imponente del vulcano spento Vulture (m 1327), circondato da zone laviche; esso sembra manifestare residua vitalità nelle sorgenti termali e nella notevole sismicità della regione.

Il rilievo degrada verso Est e Sud in zone collinose, formate di marne e sabbie dell'Eocene, con una coltre argillosa, facili alle erosioni e alle frane. Lungo la parte bassa dei fiumi e la costa dello Ionio, il terreno è pianeggiante, alluvionale. L'Appennino, orientato da Nordovest a Sudest, è interrotto da conche teutoniche (principali quelle di Baragiano, della Val d'Agri, del Noce, del Mercure) e presenta fenomeni carsici.



I corsi d'acqua hanno carattere fortemente torrentizio e hanno scavato valli profonde e ampie, spesso spoglie di vegetazione e chiaramente repulsive per l'insediamento umano; anche le vie di comunicazione si trovano sulle alture, irraggiungibili dalle grosse piene e dalla malaria che era il più temibile flagello locale. Verso la Puglia troviamo le gravine, fiumare dal letto profondamente incassato, asciutto nella stagione arida. Tra i fiumi più importanti: il Bradano (118 km), il Basento (149 km), l'Agri (110 km), il Sinni (94 km) sfociano nello Ionio; il Noce, nel Tirreno.

L'idrografia della regione è abbastanza sviluppata, ma i terreni, permeabili a monte, non permettono il costituirsi di notevoli masse d'acqua corrente.

Il clima presenta notevoli differenze per la complessità del rilievo e delle sue direzioni: il versante del Tirreno e le conche risentono l'influenza dei venti occidentali, che rendono più miti e piovose le stagioni. Il versante dello Ionio ha forti escursioni annue, con estati molto calde e lunghi mesi d'aridità, e piogge in prevalenza invernali; in autunno le piogge torrenziali si riversano specialmente sui monti.

La vegetazione varia con la altimetria: macchia mediterranea fino a 400 m di altezza, bosco submontano da 400 a 1000 m, poi bosco montano (faggi e conifere) e, nelle cime, pascolo alpestre.

Il quoziente di natalità (25,7%) non è stato sufficiente a compensare la forte emigrazione, diretta sia verso l'Italia settentrionale sia verso l'Europa centrosettentrionale.

Le risorse economiche della derivano principalmente dall' agricoltura, nella quale è occupato il 72% della popolazione attiva, mentre il 15% si dedica all'industria e il resto al piccolo commercio, alle professioni o ad altre attività. Il quadro economico rurale offre forti diversità secondo le zone. In complesso, il 46% del territorio è occupato da seminativo semplice o con piante legnose; il 25% da coltivazioni foraggere permanenti; il 4,5% da colture legnose specializzate. I boschi (compresi i castagneti), molto diminuiti dal diboscamento, occupano il 17%. Le conche e le zone collinari sono coltivate più intensamente (viti, olivi, pomace e, cereali, patate, mais); la pianura (8% del territorio) ha estensive coltivazioni di cereali, alberi da frutto, barbabietole da zucchero, agrumi, lino per seme, tabacco, garofani.


E' stata realizzata una bonifica e trasformazione fondiaria a opera della Cassa del Mezzogiorno, per 543.000 ettari di comprensorio, con sistemazioni montane, costruzioni di strade, acquedotti, dighe, borghi residenziali, stabilimenti per lavorazioni di cotone, per selezione del seme, zuccherifici ecc. Sono stati creati laghi e bacini artificiali, destinati sia all'irrigazione sia alla produzione di energia elettrica. Ricordiamo il lago di S. Giuliano sul fiume Bradano, i bacini di Gannano e quello del Pertusillo.

La scoperta degli idrocarburi (a Ferrandina) e del metano nella valle del Basento (utilizzato a Bari dove giunge con un metanodotto), la realizzazione di una rete stradale e autostradale che consenta l'inoltro rapido dei prodotti deperibili verso i mercati di consumo e altre iniziative locali manifatturiere, costituiscono una prospettiva di sviluppo atta a eliminare la disoccupazione e la sottoccupazione. Numerose iniziative edilizie a livello di villaggi residenziali sono state prese nelle zone interessate dalla nuova industrializzazione.





Foto della Basilicata

Albanova Matera Matera
Albanova di Lucania Chiesa di Matera I sassi di Matera
Lagonegro Potenza Maratea
Lagonegro Potenza Maratea