Necropoli di Bithia


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Necropoli di Bithia



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Città punica di Bithia, tempio di Bes

I resti della città punica di Bithia sono ancora sparsi sul promontorio della Torre di Chia, mentre nella zona della necropoli, nei pressi della costa, poche tracce murarie segnalano la presenza dell'antico Templio di Bes. L'importanza del templio non sta tanto nella struttura architettonica ma nei materiali che ha restituito.

Una statua in pietra del dio Bes, un nano grasso con un diadema sul capo e numerosi serpenti in mano originari dell'Egitto che ha dato il nome al tempio; l'iscrizione neopunica di "Sardegna" risalente al III secolo d.C. rievoca i lavori eseguiti nell'edificio ad opera dell'imperatore Marco Aurelio Antonino.

Il materiale votivo, ritrovao in un ripostiglio, rappresenta l'elemento più impostante: parliamo di circa 200 statuine in terracotta prodotte nella zona, con funzione di ex voto offerti alla divinità, rappresentanti uomini e donne sofferenti, le cui mani poggiano sulle parti malate del corpo, con forma a campana rovesciata. Queste piccole sculture, dalle lunghe braccia e con visi espressivi, sono risalenti al III a.c.



Monte Sirai (Così come allora)
Presso Teulada, nei pressi del nuraghe Matta, oltre Giba e Carbonia, si arriva nell'area archeologica degli scavi di Monte Sirai. Località è importante per diversi motivi:

La collina fu roccaforte dei Cartaginesi nel VI secolo a.c. quale avamposto verso l'interno dell'isola e come punto strategico per il controllo militare della vicina zona mineraria. Il centro punico costruito su un villaggio nuragico, era difeso da due cinte murarie. L'acropoli è divisa in isolati con strade che convergono su tre piazze; sull'altura opposta, l'area sacra annoverava un tempio con tre stanze e l'altare per i sacrifici.

Il tophet era confinante. Verso il VIV secolo a.c. i Nuragici riuscirono a conquistare la fortezza, e dopo la riconquista punica il forte fu trasformato in luogo di culto. La località fu abitata da una popolazione sardo-punica sino al I secolo a.c.; quando venne abbandonata, rimase disabitata per molti secoli per cui si è conservata in buone condizioni fino ai giorni nostri. Dagli scavi archeologici provengono molte stele, statue in pietra e terracotta, bronzetti, amuleti e vari tipi di ceramica .