Regione
dell'Italia centrale, ampia 9691 kmq e con
1.359.907 abitanti nel 2006, comprendente
quattro province: Ancona, Ascoli
Piceno, Macerata, Pesaro e Urbino e Fermo.
Il territorio è strutturato in catene
montuose parallele: le principali sono
quella del Catri (m 1702) e
quella del San Vicino (m 1485).
La prima degrada verso Sud con il monte
Penna e Pennino (entrambi
di circa 1500 m) e divide le dall'Umbria,
la seconda termina con i monti
Sibillini e si estende dal Metauro al Tronto raggiungendo con il monte
Vettore (m 2478) la massima
elevazione della regione.
in entrambe predominano i calcari del
Mesozoico. Andando verso il mare si ha
una zona collinosa formata da depositi
eocenici e miocenici, con abbondanti
terreni gessoso-solfiferi, che ricoprono
le falde esterne dei rilievi principali
prolungandosi specialmente verso S,
mentre la costa, di natura sabbiosa e
argillosa, è interrotta dal rilievo del monte
Conero (m 572), costituito da
calcari mesozoici.
I fiumi hanno andamento quasi
parallelo dall' Appennino al
mare con uguale regime idrografico a
carattere torrentizio. Essi attraversano
l'Appennino in profonde e pittoresche
gole (gola del Furlo). Tra i
maggiori fiumi si segnalano: Metauro,
Esino, Potenza, Chienti, Tronto.
Abbondanti sono le acque termali e
minerali, in prevalenza solfuree,
distribuite un po' ovunque.
Il clima, sempre tenendo conta
dell'influenza dell' altezza, è
abbastanza uniforme. Caratteristica
notevole è data dal fatto che il monte
Conero divide la parte costiera in
due sezioni: quella settentrionale esposta ai
venti freddi di Nordest e quella meridionale
influenzata dai venti caldo-umidi di Sudest.
Le temperature sono in media di 14,4°C
nella zona costiera, 13,5°C
nella zona collinare, 11,7°C nella zona
montana. Le precipitazioni, più
scarse lungo la costa (Ancona 700 mm),
vanno aumentando verso l'Appennino
(Camerino oltre 1000 mm).
La popolazione, dedita in prevalenza
all'agricoltura, si addensa lungo la
costa. Tra le colture predomina la
cerealicoltura con particolare riguardo
al frumento; notevoli anche il mais, la
barbabietola da zucchero coltivata nella
regione collinare e pianeggiante a Nord del Conero,
e la vite (verdicchio). Grande
impulso ha ricevuto l'orticoltura
industriale. Pregiato l'allevamento,
specie bovino, per carni da macello (razza
marchigiana). Fiorente la pesca con
i porti di Ancona e San
Benedetto del Tronto. Non poche le
industrie, come quèlla chimico
farmaceutica ad Ancona, della
carta a Fabriano, dei cementi a Porto
Recanati, quella motociclistica a Pesaro,
delle fisarmoniche a Castelfidardo.
Comunicazioni discrete con Lazio e
Umbria.
Dialetti Le parlate delle Marche sono
costituite da tre varietà dialettali eterogenee, per cui non si può parlare
di un gruppo dialettale marchigiano
classificabile per intero nel sistema
dialettale settentrionale in quello
meridionale: a Nord vi è una parlata
gallopicena, propaggine del
romagnolo; nella zona centrale (gran
parte delle provincia di Ascoli e Macerata e
un tratto di quella di Ascoli) dialetti
di tipo misto con elementi abruzzesi e
umbro-romaneschi; a Sud (provincia di Ascoli) dialetti affini allo abruzzese.