La produzione dell'olio di oliva è una produzione tradizionale del Lazio, come testimonia la presenza nel comune di Fara in Sabina dell'ulivo più antico d'Europa, un
imponente albero risalente al V secolo.
Due sono nella
regione le denominazioni di origine
protetta riconosciute dalla Ue: olio
extravergine d'oliva Sabina (prodotto in un'area che abbraccia comuni
compresi tra le province di Roma e di
Rieti) e olio extravergine
d'oliva Canino (prodotto delle
Colline Viterbesi, nei comuni di Canino,
Cellere e Farnese).
L'olio Sabina ha un sapore
vellutato e aromatico. Il suo profumo
tipicamente fruttato. Rappresenta l'ideale
olio usato a crudo su insalate,
pesci bolliti e primi piatti.
L'olio extravergine d'oliva Canino è caratterizzato invece dal colore verde
smeraldo e dal sapore intenso e fruttato,
con sfumatura amarognola e piccante; è
particolarmente indicato per il pinzimonio e per le zuppe
di legumi. Il maiale è
una pietanza che ricorre costantemente nella gastronomia
laziale. I salumi di carni intere prevalgono sugli insaccati, anche se non
mancano ottime salsicce Tipico dell'Italia centrale e del Lazio
in particolare è il guanciale, piatto
ricavato dalla gola e dalla guancia del
maiale, ingrediente molto usato nella
cucina della regione (basti citare gli spaghetti
alla carbonara e i bucatini
all'amatriciana).
Anche la porchetta, maialino
aromatizzato e cotto allo spiedo,
è diffusa in tutto il Centro Italia; Ariccia vanta la ricetta più famosa, ma
eccellenti sono le porchette di altre
zone: Viterbese, Reatino, Sabina e
Ciociaria. I migliori prosciutti
tipicilaziali sono quelli di Bassiano (prov.
di Latina) e di Guarcino (centro
in provincia di Frosinone dove
si lavora anche un buon prosciutto di
cinghiale).
Dal paese di Amatrice, tra Lazio e Umbria, provengono le mortadelline
amatriciane, ossia degli insaccati dal gusto
affumicato; con un impasto
fine, nel quale è inserita una barra di
lardo. Tipica del Viterbese è la scammarita, lombo di maiale conciato.
A Cerveteri, città dal
fulgido passato, si impone la visita alla
necropoli etrusca e al Museo Nazionale
Cerite. Ma non si perdano assaggi dei vini
Doc della zona (Cerveteri
bianco, Cerveteri rosso
e Tarquinia), dei molti
profumati ortaggi, tra cui i celeberrimi carciofi
locali, e del prosciutto
romano.
Da Cerveteri a Bracciano (18 km), sulle amene rive dell'omonimo
lago. l prodotti locali sono prosciutto
romano, rinomate caciotte, pesci di lago da gustare
nelle piacevoli trattorie.
Da Bracciano percorrete
la strada che costeggia la parte
settentrionale del lago (circa 16 km),
fino a immettervi nella via Cassia in direzione nord; da Ronciglione si può compiere il periplo del lago
di Vico (26 km), affascinante
Riserva naturale nel cuore dei monti
Cimini, i cui boschi sono prodighi
di castagne, marroni e nocciole di eccellente
qualità.
Arrivando a Viterbo,dopo una visita al quartiere
medioevale San Pellegrino, al
duomo (XII secolo) e al palazzo Papale
(XIII secolo), potete dedicarvi agli
acquisti gastronomici: i salumi
locali, tra cui la scammarita(lombo di maiale conciato e
avvolto in carta da macellaio) e
lo squisito olio extravergine
d'oliva Canino Dop, che si
produce negli uliveti delle Colline
Viterbesi.
16 km sulla via Cassia portano da Viterbo a Montefiascone,
bella cittadina che domina il lago di
Bolsena, al centro della Doc
del vino di Montefiascone,
perfetto per accompagnare i pesci
del lago (lucci e
anguille).
Ripartendo verso nord e costeggiando da est il lago di
Bolsena per raggiungere Onano (36 km), che con altri comuni vicini
costituisce la patria di pregiate lenticchie dalla buccia scura e tenerissima.