Il pecorino
delle Crete Senesi ha un sapore intenso e
tipico, che rimane dolce anche dopo
una lunga stagionatura. E' un
formaggio di latte di pecora intero che
è così chiamato perchè viene prodotto in un'area collinare splendida a sud di Siena,
compresa tra la val d'Arbia e
nei fiumi Ombrone e Asso.
I pascoli di questi territori sono
ricchi di erbe aromatiche, che conferiscono
al latte un particolare sapore,
mantenuto poi nel formaggio lavorato
artigianalmente a crudo. Il pecorino va consumato non stagionato dopo 20-30 giorni, o
stagionato fino a sei mesi.
Da Siena a San Gimignano Dalla città di Siena con in il suo celeberrimo Palio al paese
delle cento torri per assaggiare il panforte,
dolce tradizionale, e la finocchiona,
salume simbolo della norcineria
della regione, ma anche il Chianti,
l'antica Vernaccia e il
raro zafferano.
Siena, vi lascerà a bocca aperta per la bellezza di piazza del Campo, della torre
del Mangia, la porta
Camollia e del Palio. Ma
altre intense emozioni si proveranno sicuramente a tavola. Il panforte, dolce invernale di
mandorle, noci e frutta candita acquistabile nelle
pasticcerie senesi. E
i ricciarelli di
pasta di mandorle, i cavallucci con miele, farina, canditi e spezie, le coppate di miele cotto con noci, chiuso tra due
ostie. Nelle trattorie si posso gustare gli antipasti di
salumi locali, i pici che sono deliziosi spaghetti fatti a mano, la trippa
alla senese e il Chianti
dei Colli Senesi Doc,
naturalmente.
Colle
Monteriggioni, borgo fortificato
fondato nel 1203 come avamposto di Siena.
È chiuso da un anello di mura con
massicce torri.
Nei pressi di Castellina Scalo,
ci si può inoltrare nelle colline
del Chianti. Castellina in Chianti, Radda in Chianti e Gaiole in Chianti. Il paesaggio alterna vitigni, uliveti
che producono un ottimo olio di
frantoio, boschi e castelli. È una di antiche tradizioni vinicole etrusche, i vini
prodotti sono Chianti
Classico, Val d'Arbia, Colli dell'Etruria centrale.
A Radda, si può visitare il Piccolo Museo del Chianti nella fattoria
di Montevertine; in primavera si
può degustare il marzolino del
Chianti, ottimo formaggio di
latte ovino e vaccino. E soprattutto fare uno spuntino con la finocchiona,
salume di maiale con semi di finocchio.
San Gimignano dove di casa è lo zafferano
spezia e la Vernaccia, primo
vino italiano a ottenere la Doc (oggi
Docg), tipico per il suo colore
giallo dorato, il sapore fruttato e il
profumo di mandorle e fiori. Da gustare
anche i tartufi locali e l'olio di frantoio.
Finocchiona made in Chianti Gustoso salume caratterizzato dall'aroma del finocchio selvatico,
(le
migliori finocchione sono quelle della
zona d'origine tradizionale, il Chianti). Gli ingredienti utilizzati sono carni grasse e
magre del maiale (dalle
rifilature del prosciutto al
guanciale), macinate a media grandezza e
lavorate con vino e aromi. La
stagionatura dura da sei mesi a un anno.
La finocchiona ha originato la
parola" infinocchiare",
connessa al fatto che il profumo del
finocchio tende a cancellare gli altri
sapori. Nel Medioevo veniva utilizzato per
mascherare il sapore di carni
deteriorate, oggi generalmente il particolare gusto della
finocchiona serve a mascherare il gusto di un vino di qualità scadente.