Comuni di Forlì Cesena, cultura e monumenti, il turismo forlivese e cesenatico
Forlì.
Città dell'Emilia Romagna, capoluogo di
provincia, con 83.303 abitanti, situata a 34 metri di
altezza in una fertile pianura; si è
sviluppata principalmente come centro agricolo.
nel territorio comunale, ampio 228,2 kmq
e con 98.000 (104.971 nel 1991), si
coltivano particolarmente cereali, viti,
frutta, ortaggi, barbabietola da
zucchero.
Storia. Antica Forum Livii, dal
nome del console C. Livio Salinatore, suo
probabile fondatore nel 188 a. C., era
sede episcopale già nel sec. III o sec.
IV. Nell'Alto Medio Evo fece parte
dell'Esarcato. Libero comune nel
sec. XI, spesso in lotta con Faenza,
fu in genere ghibellino (vittoria di
Guido da Montefeltro sui Bolognesi al
ponte di Procolo, 127.5; sterminio di
8000 Francesi da parte di Guido, 1282).
Signoria degli Ordelaffi, fu in
lotta con la Chiesa e subì talora il
successo guelfo (1316, 1331, 1357, 1406).
Sisto IV la concesse in feudo a Girolamo
Riario e alla morte di questi (1488) alla
vedova, Caterina Sforza. Conquistata dal
Valentino nel 1500, alla morte del duca
entrò a far parte dei domini della
Chiesa.
Urbanistica e Monuenti.
L'agglomerato urbano si accentra intorno
alla piazza maggiore, sede dei
monumenti principali: San Mercuriale
(sec. XII), romanica con portale
di scuola antelamica e cripta che ha
subito robusti rimaneggiamenti e restauri
e ricca di opere di M. Palmezzano, B.
Poccetti, R. Manetti, ecc.; l'alto
campanile, del scc. XII, il
chiostro del sec. XV e il palazzo
del Governo del sec. XV, affrescato
nell'interno dal Bibbiena, Giani e
Menzocchi.
Provincia di Forlì.
Ampia 2910 kmq e con 521.128 abitanti (565.470
nel 2000; densità 194 ab./kmq), è
compresa tra l'Appennino Emiliano
a Ovest e l'Adriatico a Est, si
estende nella Romagna meridionale.
Attraversata dai fiumi Montone e Savio
da Sud Ovest a Nord Est, si divide morfologicamente
in due zone: una pianeggiante a Nord Est e
una di media montagna a Sud Ovest, separate
dalla via Emilia. Ai prodotti
agricoli si aggiungono i prodotti del
sottosuolo (zolfo in val di Savio).
Industrie ittiche e alimentari.
Attività turistica. Stazioni
balneari sull'Adriatico.
Cesena. Città
dell'Emilia-Romagna, con 31.153 abitanti,
situata a 44 metri di altezza sul fiume Savio
ai piedi del Colle Garampo.
Attivo centro industriale (zuccherifici,
mobilifici, industrie alimentari,
meccaniche, dei laterizi); mercato di
frutta, ortaggi e bestiame. Nel
territorio comunale, ampio 250,1 kmq e
con 79.704 abitanti (86.584 nel 1991), intensa
l'agricoltura; miniere di zolfo.
Storia. Di origine
incerta, forse etrusca, in età
romana assunse importanza di municipio
sulla via Emilia con il nome di Caesena
(o Caesenna). Fu strappata da Teodorico a
Odoacre nel 493; passata nel secolo VI a
far parte dell'Esarcato, seguì, come
fortezza, le alterne vicende del dominio
bizantino. Distrutta più volte,
nonostante passasse a far parte dello Stato
della Chiesa, fu presa e incendiata
da Berengario II. Divenne nel 998 feudo
dell' arcivescovo di Ravenna e nel sec.
XI libero comune.
Lottò contro Forlì, Cervia
e Rimini; ma venne conquistata
dall'Albornoz (si ricorda la strenua
difesa della rocca sotto la guida di Cia,
moglie di Francesco Ordelaffi). Si
ribellò più volte al dominio papale, ma
dopo il tremendo assalto dei Bretoni
guidati dal cardo Roberto di Ginevra
(1377) finì con il sottomettersi.
Concessa in vicariato da Urbano VI
a Galeotto Malatesta (1379),
godette del massimo splendore, specie
sotto Novello Malatesta
(1429-65), che fondò la celebre
biblioteca. Ritornata nel 1466 alle
dirette dipendenze della Chiesa, divenne
capoluogo del ducato di Romagna
a opera del Valentino (150203). Fu uno
dei centri propulsori dei moti del 1831 e
1832.
Urbanistica e Monumenti.
La città mostra un abitato a pianta
triangolare. Vi si conservano mosaici
pavimentali policromi di tarda età
imperiale (sec. III a. C.). Tra i
monumenti: la rocca malatestiana
con elementi tardogotici di influenza
veneziana; la cattedrale della
fine del Quattrocento, restaurata in
seguito, che conserva anch' essa nella
fiancata e nell'abside l'impronta tardo
gotica mentre la facciata è di tipo rinascimentale;
la meravigliosa biblioteca
malatestiana a tre navate, che
conserva uno straordinario patrimonio di
codici; la Fontana di Piazza del
Popolo del tardo Cinquecento e la
neoclassica chiesa dell'Osservanza
di L. Marconi (1791). La pinacoteca
nel palazzo comunale conserva opere
di Guido Reni, Sassoferrato, Guercino e la
Circancisiane del Francia. Nei dintorni
di Cesena è il santuario della
Madonna del Monte di origine
medievale.