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Alatri e Latina

Il Lazio profondo: Alatri, Anagni e Latina


Posta su un rilievo dei monti Ernici, nella valle del Sacco, il Borgo di Alatri, in provincia di Frosinone, si mostra con le sue mura poligonali atte ad accogliere l'acropoli preromana.

Quella che viene definita come la meglio conservata di tutto il paese. La sua altezza arriva fino a 17 metri, per una cinta muraria ristrutturata dai romani nel II secolo a.C.. La cittadella è stata fortificata nell'alto medioevo, con all'interno il Duomo, costruito nel 1091, a fianco del Vescovado. A sud, si erge il quartiere delle Piagge, che conserva la fisionomia popolare con stradine strette che si alternano a piazzette.

A nord trovano posto i palazzi pubblici e le case dei patrizi, come il Palazzo Gottifredo, del duecento, con una casa torre ed un corpo centrale munito di torrione. Al centro di Alatri vi è la Piazza di Santas Maria Maggiore, in origine vero centro della vita pubblica del borgo, con l'annessa Chiesa romanica, caratterizzata dal rosone centrale ed edificata nel XII secolo. All'interno spicca la Madonna di Costantinopoli, del XII secolo, oltre ad altre mirabili opere d'arte.

Anagni è posta su uno sperone dei monti Ernici, ricca di testimonianze storiche ed artistiche. Qui accaddero due episodi storici di grande importanza. Lo schiaffo che Sciarra Colonna diede a Bonifacio VIII e la scomunica che Alessandro III lanciò contro Federico Barbarossa proprio dalla cattedrale. Anagni è città pontificia e la sua epoca più importante per quanto concerne le opere edilizie risale al XII e XIII secolo, quando sorgono il Palazzo Comunale, il palazzo di Gregorio IX ed il palazzo di Bonifacio VIII.

Laddove vi è l'antica acropoli, sorge l'imponente cattedrale, uno dei monumenti romanici più notevoli nella regione. Il campanile si erge orgoglioso di fronte alla facciata austera, aperta da tre portali. Internamante, con le sue tre navate, troviamo il pavimento cosmatesco, con arredi di pregio, come il ciborio, il candelabro pasquale e la sedia episcopale. Nella navata di sinistra si apre la cappella Caetani, con i sepolcri di Bonifacio VII e della sua famiglia.



Latina fa parte dell'ambiente Agro Pontino, nella bassa pianura alluvionale un tempo acquitrinosa e infestata dalla malaria. I romani tentarono più volte di bonificarla, ma soltanto durante il fascismo, tra il 1931 ed il 1939 che il territorio divenne abitabile. Nel Museo delle Esposizioni Storiche della Piana delle Orme di Latina vengono documentate le varie fasi della bonifica e gli attrezzi utilizzati per realizzarla.

Il 22 gennaio 1944 gli Alleati sbarcarono sulla costa laziale tra Anzio e Nettuno: l'evento è ricordato nel Museo dello Sbarco Alleato di Nettuno (Roma). La documentazione raccolta comprende tante fotografie originali, mappe, documenti d'epoca, uniformi, elmetti, armi, bandiere, diari e oggetti personali dei soldati.

Presso l'industria dolciaria DOLCI di Norma (Latina) è collocato il Museo del Cioccolato. Un percorso racconta come il cacao era coltivato dai Maya e come venne introdotto in Europa in seguito alla scoperta dell'America. Quindi, illustra le fasi di coltivazione e raccolta della pianta e naturalmente anche quelle della lavorazione del cioccolato.

Dal XVI al XIX secolo si diffuse il fenomeno del brigantaggio in Italia come in Europa. Nel Museo del Brigante di Sonnino (Latina) la storia del brigantaggio viene raccontata con disegni e stampe, editti dello Stato Pontificio e del Regno di Napoli contro i ladroni e altri documenti. Viene ricordata in particolare la figura del brigante locale Antonio Gasparoni, divenuta quasi leggendaria. Tra le stampe sono esposte quelle del famoso incisore Bartolomeo Pinelli (1781-1835) che ai briganti dedicò la serie intitolata appunto "Briganti".