Musei nel Lazio


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Musei nel Lazio



Musei Laziali

I musei del Lazio


Ad Arpino, in provincia di Frosinone, presso il Museo degli Strumenti Musicali, è possibile vedere come nascono i Liuti. Inoltre, nel museo sono raccolte le attrezzature di lavoro utilizzate per la realizzazione di tastiere, le corde armoniche, le copricorde oltre a forme e modelli vari di mandolini ed altri strumenti musicali.

Al Museo delle Erbe di Veroli, provincia di Frosinone, vengono conservate circa un migliaio di piante tipiche del territorio. Grazie a mezzi ausiliari audiovisivi, è possibile conoscere e guardare degli esemplari ormai in via di estinzione. vengono descritte le modalità per la realizzazione di molte essenze ed estratti utilizzati in farmacia.

Ad Acquapendente, provincia di Viterbo, nella Riserva Naturale Regionale Monte Rufeno, è stato allestito il Museo del Fiore. All'interno sono presenti filmati, anche tridimensionali, fotografie e pannelli illustrati che rappresentano oltre 1.000 specie e sottospecie di fiori, suddivisi anche per aree tematiche.

Presso l'ex convento dei Carmelitano di Canepina, in provincia di Viterbo, collocato al Museo delle Arti e delle Tradizioni popolari, a testimonianza della civiltà rurale dell'alto Lazio, con l'esposizione di attretti e strumenti tipici della vita quotidiana delle popolazioni antiche fino ai giorni nostri.



Il patrimonio storico-culturale della civiltà contadina della valle del Velino è documentato nel Museo Civico delle Arti e Tradizioni Popolari di Micigliano (Rieti). Vi sono illustrati aspetti diversi: il lavoro nei campi dei contadini e dei pastori, le attività degli artigiani nel borgo, la vita all'interno delle case di una volta. A parte è documentata anche la raccolta delle castagne, un tempo risorsa fondamentale per gli abitanti del luogo, che le essiccavano al calore del camino.

Cori, provincia di Latina, ricorda con un carosello storico un episodio del 1521, quando una bimba di nome Olivia si smarrì nel bosco durante un violento temporale. Le apparve la Vergine, che la protesse per sette giorni. Quando tornò il sereno, la bambina fu ritrovata e l'immagine della Madonna era impressa su una pietra. Lì sorse un santuario, meta della processione che ogni anno la cittadina compie in ricordo del miracolo. E per festeggiare vengono indetti giochi di acrobazia, tornei e la famosa Corsa dell'anello, in cui i cavalieri di ogni rione devono centrare con una lunga asta di legno, mentre corrono al galoppo, quanti più anelli possibile.