Miracolo di San Gennaro


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Il Miracolo di San Gennaro a Napoli


Il miracolo di San Gennaro a Napoli, il santo di Napoli e di tutti i napoletani


La liquefazione a dare fisse del sangue di San Gennaro è il procedimento famoso come Miracolo di San Gennaro. Il sangue del santo è contenuto nelle ampolle della Cappella del Tesoro. Secondo la tradizione millenaria, il sangue si sarebbe liquefatto già pochi anni dopo la morte del santo, nel 305. Ma dal XIV secolo che venne realizzato il reliquario del sangue di San Gennaro, che il rituale ufficiale ebbe origine.




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San Gennaro, vescovo di Benevento, fu martirizzato nel 305. La sua nutrice ne raccolse il sangue, che nel 315 si liquefece per la prima volta.


Il miracolo di San Gennaro si ripete ogni anno per ben tre volte, cioè il primo sabato di maggio, anniversario della traslazione delle ossa nella cattedrale, il 19 settembre, anniversario della morte del Santo e giorno della sua festa e il 16 dicembre, anniversario della terribile eruzione del Vesuvio del 1631, durante la quale il popolo si rivolse al Santo affinché salvasse la città dalla minaccia del vulcano.


Il miracolo di San Gennaro, con i conseguenti fenomeni di venerazione e di parossistica attesa, si ricollega perciò ad avvenimenti in parte storici e in parte leggendari. Il rito di maggio prevede una processione dal Duomo alla chiesa di Santa. Chiara, caratterizzata fino a poco tempo fa da eccessi devozionali assai prossimi alla superstizione pura.




La Cappella di San Gennaro in Duomo fu costruita nei primi anni del Seicento per assolvere al voto fatto dai napoletani durante la peste del 1527.


Da allora, il miracolo ebbe una sede precisa e fastosa, nella quale il popolo accorreva nei casi di emergenza cittadina per invocare a gran voce la salvezza dal Santo, senza risparmiargli i più coloriti epiteti nel caso di ritardi eccessivi.


Ancora oggi il popolo deduce un buono o cattivo augurio per la città dalle modalità e dai tempi della liquefazione del sangue.