Palazzo Reale


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Napoli, il Palazzo Reale


Il Palazzo Reale di Napoli, l'orgogliosa residenza dei vicerè spagnoli


Palazzo Reale a Napoli nasce per celebrare la visita del Re di Spagna in città, una visita che però non avvenne. Per la realizzazione, il vicerè spagnolo incaricò Domenico Fontana, uno degli architetti barocchi di maggiore prestigio nel Seicento. Il palazzo venne successivamente modificato nel Settecento e nell'Ottocento.




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Il Seicento si aprì a Napoli con un progetto grandioso: la costruzione del nuovo Palazzo Reale che avrebbe dovuto accogliere degnamente il re di Spagna in visita alla città.


Il palazzo, opera di Domenico Fontana, si affaccia scenograficamente su piazza del Plebiscito. Una lunga facciata laterale, davanti alla quale fu costruito nell'Ottocento un grande giardino pensile, prospetta invece sul mare. Le arcate del portico della facciata principale furono parzialmente murate dal Vanvitelli.


Al loro posto vennero ricavate delle nicchie nelle quali a fine Ottocento trovarono posto le statue dei sovrani più rappresentativi del Regno di Napoli. Lo scalone d'onore che, aprendosi in due bracci simmetrici porta al piano nobile, fu molto ammirato già dal Bernini.


Tuttavia, questo scalone venne ristrutturato radicalmente nell'Ottocento in stile neoclassico e arricchito di una decorazione che ne alleggerì notevolmente la monumentalità.


Da esso si accede al Museo dell' appartamento storico di Palazzo Reale.


Tra gli ambienti più interessanti dal punto di vista artistico si ricordano: la sala del trono, la cappella reale ornata da un ricchissimo altare maggiore, la Biblioteca Nazionale Vittorio Emanuele II, che è la principale di tutta l'Italia del sud con circa due milioni di volumi e quasi duemila papiri provenienti da Ercolano; il teatrino di corte, posto da Ferdinando Fuga nella gran sala delle feste e la sala dell' allegoria delle virtù, la cui volta è decorata da un affresco dedicato a Carlo di Borbone e a Maria Amalia