Città dell'Emilia-Romagna,
capoluogo di provincia, con 100.001 abitanti,
situata a 61 metri di altezza nella pianura
padana sulla riva destra del Po. E'
attraversata dalla consolare via
Emilia, nella cui direzione la parte
moderna della città ha avuto un largo
sviluppo edilizio; nuovi quartieri
sorgono anche verso Alessandria.
Per la sua posizione all' incrocio tra la
via Emilia e la carrozzabile che,
costeggiando il Po, conduce verso il Piemonte e per la linea ferroviaria proveniente da Milano, che si dirige verso Tortona, Alessandria e Torino,
è importante nodo di comunicazione e di
traffico.
La città è sede di un'università
statale e della facoltà di agraria dell'università
cattolica di Milano, vi si trova una
fornita biblioteca comunale (Passerini-Landi), l'istituto musicale G. Nicolini e il teatro municipale.
nel territorio comunale, ampio 118,4 kmq
e con 106.841 abitanti (88.541 nel 1991), il
terreno è coltivato a cereali,
barbabietole, pomodori, uva e frutta, che
incrementano industrie locali: molini,
zuccherifici, stabilimenti enologici. Tra
le altre industrie: cartiere, industrie
del vetro e delle fibre artifìciali,
industrie metallurgiche.
Storia.Colonia
romana (Placerutia) più
antica dell'Italia settentr. insieme a Cremona,
assalita (218, 207 a. C.) ed espugnata
(200 a. C) dai Cartaginesi, fu in
seguito accresciuta (190 a. C.) dai
Romani di nuovi coloni e collegata a Rimini dalla via Emilia. Dotata di
diritti civici, fu teatro di numerosi
avvenimenti militari: Lucullo nel 49 A.
C. sconfisse i partigiani di Mario, nel
69 d. C. fu assediata dal generale dei
vitelliani Aulo Cecina e nel 456
l'imperatore Avito fu sconfitto alle porte
della città dall' esercito inviato dal
senato. Caduto l'impero d'Occidente,
Piacenza passò sotto il dominio dei Goti (sec. V), dei Bizantini (553), dei Longobardi (570) e dei Franchi (774) sotto i quali fu sede di contea e in seguito feudo vescovile.
Libero comune (1090) di parte guelfa, alleata
del Papato, fu sede (1095) del celebre
sinodo di Papa Urbano II contro
l'imperatore Enrico IV. Costretta (1161)
dall'imperatore Federico I ad
abbattere le mura e a ricevere una
potestà imperiale, si alleò con i
comuni della Lega lombarda contro
l'Impero e successivamente combattè
contro Pavia, Cremona e Parma, estendendosi fino all'Oltrepò nel 1227.
Sviluppatasi nel commercio, si dette il
primo governo popolare con a capo
un capitano del popolo. Seguì un periodo
di lotte durante le quali fu signoria dei
Landi, degli Scotti, e infine dei
Visconti (1335) con Gian Galeazzo e Filippo Maria. Dopo un breve
periodo repubblicano (1447-48) fu
conquistata da Francesco Sforza.
Venuta in possesso dei Francesi nel 1499,
andò alla Santa Sede nel 1521.
Dal 1545 divenne con Parma ducato a favore di Pierluigi Farnese.
Durante la guerra di successione austriaca
si arrese agli assedianti Francesi (sett.
1745), ma l'anno seguente vide una
clamorosa vittoria austriaca (16 giugno).
Unita al ducato di Parma, dal Congresso
di Vienna (1815) fu assegnata alla duchessa
Maria Luisa d'Austria, moglie di
Napoleone, con il patto che alla sua
morte sarebbe ritornata ai Borbone;
occupata fin da allora da una guarnigione
austriaca, fu poderosamente fortificata;
per breve tempo, durante i moti del 1831,
fu sede del governo; con le annessioni
del 1860 passò a far parte del Regno
d'Italia.
Durante la seconda guerra mondiale fu
gravemente danneggiata dai bombardamenti
aerei.
Monumenti e musei. La
città, dalla pianta ellittica, conserva
nel centm l'antico centrum romano con il reticolato ortogonale della
strada. La chiesa di Sant'Antonino,
ricostruita nel sec. XI, fu trasformata
nel sec. XIII a croce latina inversa. Dell'
età medievale Piacenza conserva il duomo
romanico con accenti gotici, la
pianta basilicaIe, ornato da sculture
della scuola di Wiligelmo e affreschi dei
secc. XIV-XVII, San Savino ripristinata,
con mosaici dei secc. XII-XIII, la chiesa
gotica di San Francesco coeva al
palazzo comunale, uno dei migliori esempi
del gotico lombardo. Particolarmente interessante
è l'architettura religiosa del
Rinascimento: le tre chiese di A.
Tramello, S. Sisto, con
prospetto settecentesco e pregiati
dipinti, San Sepolcro e Santa Maria
di Campagna con dipinti di G. A. da
Pordenone, del Solaro, A. Campi, ecc.; Sant'Agostino
attribuita all'Alessi, San
Vincenzo con affreschi di A. Galluzzi
e G. B. Draghi.
Secenteschi sono l'oratorio della
Morte, decorato dal Bibbiena, e San
Paolo, mentre al sec. XVIII risale San
Raimondo. Interessanti sono pure gli
edifici civili d'età rinascimentale: palazzo Landi del sec. XV con
portale marmoreo e decorazioni di
terracotta di G. Battagio e A. de
Fondutis; palazzo Farnese, incompiuto,
d'ispirazione Vignolesca; palazzo
Barattieri di San Pietro; palazzo
Tedeschi del secolo XVI, ecc.
Testimonianze del gusto neo classico
sono: il palazzo del governatore e
il teatro comunale, progettati da
L. Tomba. Interessanti fra le ultime
opere dell' edilizia moderna: l'unità
di abitazione dell'archiotetto Vaccaro e
il laboratorio Cementi Rossi di L.
Magistretti.
Tra i musei importanti: il museo
civico (raccolte di oggetti romani e
medievali), la galleria collegio Alberoni
(l'Ecce Homo di Antonello da Messina), la
Galleria d'arte moderna (maestri italiani
dei secc. XIX-XX).
Diocesi di Piacenza. Sede di diocesi fin dal sec. IV; a tale
secolo risalgono anche le prime
testimonianze di cristianesimo. La
diocesi conta 380 Parrocchie.
Provincia di Piacenza. Ampia 2589 kmq e con 284.881 abitanti
(nel 1991; densità 110 ab./kmq), divisa
in 48 comuni, si trova nella zona
NO dell'Emilia; confina con la Liguria,
il Piemonte e la Lombardia.
Il suolo in gran parte a rilievi
montuosi (solo 1/3 è pianeggiante)
è attraversato dai f. Trebbia,
Tidone, Nure e Arda e limitato a N
dal Po. Il terreno è quasi
tutto formato da suoli marmosi ecoligocenidi.
La zona collinosa è coltivata a
vigneti ed è fittamente abitata,
quantunque la popolazione si trasferisca
nella pianura presso i giacimenti di
metano.
Nella fertile pianura, altamente
produttiva, si coltivano pomodori e
bietole, numerosi i prati artificiali per
l'allevamento del bestiame. L'agricoltura
e l'allevamento danno luogo a numerose
industrie: molini, caseifici,
zuccherifici, concerie. Nel sottosuolo
della pianura abbonda il metano ed
è presente il petrolio, che alimentano
una industria estrattiva e di
distillazione a Fiorenzuola, Cortemaggiore, Podenzano e San Gregorio.