Lombardia


Storia della Lombardia


Storia di Milano

La storia della Lombardia e di Milano

La preistoria lombarda inizia con il Neolitico, rappresentato soprattutto dalla civiltà della Lagozza: le genti agricole hanno rapporti anche con le culture transalpine; sono caratteristiche le abitazioni su palafitte.


Nel Cuprolitico non mutano sostanzialmente gli aspetti precedenti. La civiltà di Remedello è quella che dà l'impronta alla agli inizi del II millennio, quando si conosce il rame per i rapporti stabilitisi con le civiltà iberiche di Almeria, di Los Millares e con quella di Creh minoica.

Durante l'età del bronzo, si sviluppa la cultura terramaricola, così detta per i villaggi di capanne collocati su grandi gabbioni lignei per la difesa dalle inondazioni del Po. A Nord continuano le civìltà palafitticole dell'area subalpina. La cultura terramaricola caratterizza l'età del bronzo e, in questo periodo, si intensificano notevolmente i rapporti commerciali con le civiltà dell'Europa centro donde si importa metallo.

L'età del ferro assume una sua particolare fisionomia con la civiltà di Golasecca, localizzata nella parte settentrionale della regione, mentre in quella meridionale continuano quegli aspetti di cultura terramaricola che incontreranno i Romani.

La storìa della Lombardia inizia nel sec. V a. c., quando con la invasione gallica si ebbe un quadro abbastanza chiaro degli stanziamenti dei vari popoli nella regione: gli Insubri (a Milano) i Cenomani (tra Brescia, Cremona, Mantova) e sulle Alpi i Camuni e i Leponzì. Quando nel 222 gli Insubri dovettero cedere alla conquista dei Romani, questi si impadronirono della pianura, ma dovettero però fermarsi ai piedi delle Alpi. Nel sec. I a. C. la storia della si confuse con quella della Gallia Cisalpina. Con la divisione augustea la appartenne per la parte orientale alla Venetia, per quella occidentale alla Transpadana.

La regione acquistò il suo nome in seguito alla conquista longobarda (568-571), ed ebbe allora come suo centro Pavia, mentre si definivano i limiti e i nomi di altre regioni precedentemente confusi nel comune termine di Longobardia, dato a tutta l'Italia longobarda, in contrapposizione all'Italia bizantina o romana, detta Romània.

Tra il sec. XI e il XII vi fiorirono i comuni di Milano, Como, Lodi, Cremona, Pavia, e come tale sviluppo fu precoce rispetto alle restanti parti dell'Italia centrosettentrionale, cosi fu precoce il passaggio del comune verso forme signorili (Buoso da Dovara a Soncino, Uberto Pallavicino, Torriani e poi Visconti a Milano).

Sotto i Visconti la Lombardia visse una fase decisiva per la sua storia, giacché il governo visconteo portò Milano alla supremazia su tutte le vicine città e affermò anche il primato economico della città su tutte le altre; anzi lo Stato di Milano abbracciò nel sec. XIV confini assai più vasti di quelli della regione, giungendosi, con Gian Galeazzo Visconti, a un dominio sull'Italia centrosettentr. da Asti fino alla Toscana, la cui minacciosa espansione doveva venire in contrasto con Firenze e specialmente con Venezia. Questo predominio ebbe tuttavia la vita effimera di tutti i piani espansionistici legati alla sola ambizione di un uomo, per quanto abile e valoroso. Sta di fatto che nelle lotte successive con gli Stati vicini i Visconti persero i confini prima raggiunti; tuttavia sotto Francesco Sforza (1450-1464) si attuò una politica di saggio equilibrio che giovò alla regione e le fece riguadagnare in prosperità quel che s'era perduto con la fine delle ambizioni dell'ultimo Visconti, Galeazzo Maria.

All'inizio del sec. XVI il ducato di Milano divenne oggetto di contesa tra Francia e Spagna. Dopo l'effimera conquista di Luigi XII prima e di Francesco I dopo, con Carlo V esso passò definitivamente agli Spagnoli (1559), i quali lo conservarono fino al sec. XVIII quando, in seguito alla guerra di successione spagnola (1701-14), esso passò agli Austriaci.

Durante la Repubblica Cisalpina (1797) fu unita alla la Valtellina; nel Regno d'Italia (1805) essa si legò politicamente e amministrativamente ad altre regioni (Veneto, 1806, Marche, 1808 e Trentino, 1810); fu quindi unita al Veneto nel Regno Lombardo-Veneto, mentre, dopo la seconda guerra d'indipendenza (1859), separandosi dal Veneto, entrò a far parte dello Stato unitario italiano.