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Storia e archeologia in Campania



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Reperti archeologici in Campania

Nell'isolotto di Vivara è presente anche il coniglio selvatico immesso dai Borboni assieme a lepri e caprioli, non più presenti, quando Vivara era una loro riserva di caccia.

Ritorno alla culla d'Italia
Il golfo di Napoli fu un territorio di straordinaria importanza in antichità. La città più rappresentativa della zona fu sicuramente Cuma, la prima colonia greca d'Occidente dalla quale partirono le novità che contraddistinsero la civiltà degli Etruschi. Ma al tempo dei Romani queste località divennero luoghi di residenza esclusiva, colta e raffinata.

A bagno con la Sibilla
Gli importanti aspetti naturalistici e ambientali se pur significativi fanno appena da contorno alle particolari testimonianze archeologiche che offrono questi luoghi. Cuma fondata su un colle fortificato sul mare nel 750 a.c. da popolazioni elleniche che dall'isola di Eubea si erano insediati a Ischia. Nel mare di Cuma gli Etruschi persero il dominio del Tirreno nel 474 a.c. e da questa città comincia la diffusione dell'alfabeto in Italia. Si entra nella vasta area archeologica presso la via Domiziana, attraverso l'arco Felice.

L'acropoli annovera resti dei templi di Giove e di Apollo riedificati in età romana, mentre nella parte orientale, è presente il foro con le terme e un secondo tempio, costruito in onore alla Triade capitolina. L'elemento di maggiore importanza di Cuma è l'Antro della Sibilla Cumana, nella zona meridionale dell'acropoli, citato anche da Virgilio nell'Eneide. La profetessa viene descritta come una specie di pazza che in uno stato di delirio emette i suoi verdetti ed auspici.

L'antro è costituito da una galleria rettilinea di 131 metri di lunghezza scavata nel tufo della collina, al cui termine si sviluppa un ambiente sotterraneo a volte con nicchie alle pareti. Attraverso il corridoio d'accesso, con aperture laterali che permettevano l'illuminazione creando un'atmosfera di mistero, sono presenti le vasche nelle quali, la Sibilla si lavava prima di pronunciare nell'antro le sue profezie.

La galleria dovrebbe risalire al VIII secolo a.c., addirittura prima della stessa fondazione di Cuma. Inizialmente veniva utilizzata come deposito di acqua e di merci dai Greci di Ischia.


Baia, zona famosa per i suoi complessi termali di età romana, più fastosi e grandi di quelli di Roma, grazie alla presenza di acque e fumarole molto presenti nella zona che garantivano rilassanti bagni di vapore. Il resto della zona con le sue costruzioni è raggiungibile da terrazze naturali panoramiche, porticate e decorate; oltre alla succesione delle terme Inferiori, di Mercurio protette da una grande cupola simile a quella del Pantheon di Roma, le terme di Sosandra e di Venere. Alle Terme di Venere, è annesso il tempio di Venere.

A punta Epitaffio è stato rinvenuto un ninfeo imperiale decorato da statue. Questo complesso termale fu frequentato da Augusto, Pompeo, Claudio, Adriano e Alessandro Severo.

Bacoli, si trova nella zona più a ovest della baia di Pozzuoli. Da segnalare in questa zona la Piscina Mirabile, la più grande cisterna dell'età romana, capace di contenere una riserva idrica di più di 10.000 metri cubi per la flotta romana del porto di capo Miseno.

Anche a Miseno vi sono numerosi resti murari di età romana; ad esempio il Sacello degli Augustali, un tempietto su un'altura collegato da una gradinata con la parte anteriore decorata e con all'interno le statue di Vespasiano e di Tito.