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L'elezione papale nel conclave e i candidati


Informazioni relative all'elezione del nuovo papa dal conclave nella Cappella Sistina

Il metodo di votazione del sommo Pontefice ha subito molte trasformazioni nel corso dei secoli. Nei primi tempi veniva eletto dal popolo e il clero di Roma. Alcuni sono stati nominati dall'imperatore, che si privilegiava di tale facoltà attraverso i Privilegium Othonis, un documento firmato nel 962 del quali ne trassero i benefici tutti gli imperatori fino ad Enrico III. Singolare fu il caso di papa Fabiano, la cui elezione ha avuto luogo quando una colomba atterrò sulla sua testa, questo venne identificato come come un chiaro segno di nomina divina.



Proclamazione di Giovanni Paolo II



Nella Chiesa primitiva il Papa veniva eletto come tutti gli altri vescovi, con l'assistenza del clero e della comunità romana. Nel corso degli anni, la componente laica venne eliminata dall'elettorato attivo. Tuttavia, l'influenza laica e dei potenti dell'epoca non venne mai meno, basti pensare al fatto che la nomina del pontefice era ratificato solo dopo il placet dell'imperatore. Solo attraverso decreto di Nicola II il clero e il popolo romano sono finalmente eliminati dal processo di elezione del Pontefice e il diritto di voto è riservato ai cardinali vescovi, questo dall'anno 1059.



L'elezione del papa viene decisa in conclave dai cardinali a scrutinio segreto, che richiede la maggioranza dei due terzi dei partecipanti. Il conclave si riunisce non meno di 15 giorni prima e non più di 22 giorni dopo la morte del pontefice precedente. I cardinali durante tutta la durata del conclave non possono avere alcun contatto con il mondo esterno. Vengo effettuati quattro dichiarazioni di voto al giorno e il risultato è riportato all'esterno ai fedeli con la classica "fumata", nera se negativo, bianca se positivo.

Qualsiasi maschio battezzato celibe, secondo il diritto canonico, che non ha contratto un matrimonio cattolico può essere eletto papa (anche se non l'elezione di un non vescovo si è verificata molto raramente) e non avesse ancora ricevuto gli ordini sacri, questi sono immediatamente acquisiti e viene consacrato vescovo. Le norme in vigore per la sede vacante per lo svolgimento del conclave e l'elezione del nuovo papa sono state promulgate da papa Giovanni Paolo II nel 1996.





Le variazioni più significative delle regole per l'elezione del pontefice nel conclave sono state eseguite da Paolo VI, che ha escluso dal conclave stesso i cardinali con più di 80 anni e fissato in 120 il numero dei membri del collegio elettorale.

Giovanni Paolo nel 1996, pur confermando le modalità in vigore, ha istituito un nuovo sito per i cardinali in clausura nella Domus Sanctae Marthae, in Vaticano, ed ha anche eliminato la possibilità di elezione per acclamazione e per compromesso, e recuperato, infine, il ruolo dei cardinali ultraottantenni: la loro funzione, tuttavia, è solo spirituale. questi ultimi partecipano, infatti, sloltanto nelle fasi preliminari delle elezioni e guidano la preghiera della Chiesa universale.

Benedetto nel 2007 stabilì che la maggior parte dei voti per l'elezione del Papa deve essere pari a due terzi dei votanti alle urne e che dal 34° scrutinio si procederà al ballottaggio, ma sempre con una maggioranza di almeno 2/3 dei voti,tra i due cardinali maggiormente votati alle ultime votazioni, che però perdono il diritto di voto.



Lo svolgimento del conclave

Il giorno fissato per l'inizio del conclave, i cardinali si riuniscono nella Basilica di San Pietro, dove iniziano la procedura di elezione del nuovo Pontefice con la Messa per l'elezione del Pontefice Romano, presieduta dal Decano del Collegio Cardinalizio. Nel pomeriggio, i cardinali elettori in abito corale vanno in processione cantando il Veni Creator dalla cappella Paolina alla Cappella Sistina, dove, sono stati istituiti i banchi per il voto ed eseguita la totale bonifica di tutti i supporti audiovisivi e di trasmissione audio e video e montata la stufa, in cui saranno bruciate le schede delle votazioni e sarà dato attraverso i segnali di fumo la notizia dell'elezione del nuovo pontefice con un fumo nero per ogni votazione, un fumo nero per ogni votazione con esito negativo che si è svolta, e con la classica fumata bianca una volta eletto il nuovo Papa.

Anche se in passato i cardinali elettori potevano essere accompagnati da assistenti ("conclavisti"), ora solo un infermiere può accompagnare un cardinale che per motivi di salute bisogno di assistenza, come confermato dal Collegio dei Cardinali.

Per eseguire le funzioni relative all'elezione sarà disponibile nel Conclave il maestro delle celebrazioni liturgiche pontificie, il Segretario dei Cardinali, due cerimonieri, due religiosi addetti alla sacrestia e un assistente papale ecclesiastico del Decano del Collegio Cardinalizio. I tre cardinali assistenti ed il Camerlengo sono tenuti a garantire che la riservatezza non venga violata prima, durante o dopo il voto e lo scrutinio. Il segreto è imposto per tutta la durata del conclave, i cardinali, conclavisti e tutto il personale non sono autorizzati a rivelare informazioni sulle elezioni. Per i cardinali vige il divieto assoluto a conversare con persone al di fuori del conclave o per posta, via radio o telefono. La violazione della riservatezza è un reato punibile con la scomunica. Per i cardinali vi è l'ordine tassativo a mantenere il segreto, anche dopo l'elezione del papa.



Gli scrutini e l'elezione del nuovo Pontefice

Dal momento che le nuove regole diramate da Giovanni Paolo II aboliscono le forme di elezione chiesto per acclamazione, su ispirazione e per compromesso, l'unica forma di elezione del Pontefice è consentita solo per elezione. Per la valida elezione con i due terzi dei votanti conta il numero di elettori presenti. Nel caso in cui il numero non sia divisibile è richiesto un voto più.

Lo scrutinio può avere inizio subito dopo il chiarimento degli ultimi dubbi di voto. Nel caso in cui le elezioni iniziano il pomeriggio del primo giorno di conclave, ci sarà una sola votazione. I giorni successivi ci saranno due turni al mattino, due al pomeriggio. Ogni scrutinio è suddivisa in tre fasi:


Antescrutinium: in cui i cerimonieri distribuiscono le schede per le votazioni ai Cardonali Elettori e vengono estratti gli scrutatori che sono solitamente tre, e i tre incaricati a raccogliere i voti dei cardonali infermi e i revisori. Una volta distribuite le schede, il segretario del Collegio dei Cardinali, il mastro delle celebrazioni liturgiche ed il personale di servizio è invitato ad uscire dalla Cappella Sistina, prima che i cardinali possano effettivamente votare. Ogni cardinale sulla scheda rettangolare a sua disposizione dovrà scrivere il nome del cardonale che intende eleggere come nuovo Papa.


Scrutinium vero proprieque: una volta scritto il nome sulla scheda uno alla volta icardonali si recando all'altare, piegando in due la scheda stessa per poggiarla su un piatto, pronunciando il giuramento dinnanzi all'affresco di Michelangelo (Il Giudizio Universale). Una volta appoggiata la scheda sul piatto torna al proprio posto. Finito i votanti, vengono contate le schede che se non dovessero corrispondere all'esatto numero dei votanti, andrebbero subito bruciate, senza effettuare lo spoglio. Quando il numero corrisponde invece inizia lo spoglio ed ogni voto viene letto ad alta voce e le schede lette vengono unite da un filo e riposte in un contenitore.



Post-scrutinium: questa fase comprende il conteggio dei voti e successivamente le schede vengono date alle fiamme nella stufa, solo dopo la seconda votazione se necessaria. La procedura di voto si ripete, senza pronunciare ogni volta il giuramente per due volte la mattina e due volte il pomeriggio fino a che non si arriva all'elezione coi due terzi della maggioranza del nuovo Papa. Il Camerlengo e i cardinali assistenti hanno il compito di stilare una relazione sull'esito di ciascuna sessione di voto che verrà consegnata al Pontefice una volta eletto.



Elezione del nuovo Pontefice: quando un candidato raggiunge i due terzi delle preferenze l'elezione è valida. I cardinali richiamano il camerlengo, il segretario del collegio cardinalizio e il maestro delle celebrazioni liturgiche nella Cappella Sistina e il Decano dei Cardinali si rivolge all' eletto chiedento in Lingua Latina "Accetti la tua elezione canonica a Sommo Pontefice?" dopo la risposta affermativa pone la seconda domanda "Come vuoi essere chiamato?" e il candidato darà il suo nuovo nome da pontefice. Una volta accettato il mandato, vengono bruciate tutte le schede dell'ultimo scrutinio facendo in modo che da Piazza San Pietro sia ben visibile la classica "Fumata Bianca"



L'annuncio alla folla "Habemus papam"

Una volta eletto il nuovo Pontefice che passa per prima cosa nella cosiddetta Stanza delle Lacrime, la sacrestia della Cappella Sistina, dove indosserà per la prima volta gli abiti papali e starà in preghiera a meditare sul nuovo incarico conferitogli. Successivamente il cardinale protodiacono si affaccia dalla loggia della Basilica di San Pietro e dà l'annuncio della nuova elezione dicendo "Habemus Papam" alla quale seguira l'arrivo del nuovo Pontefice seguito da una croce dalla croce astile, che impartirà la solenne benedizione Urbi et Orbi . Segue un discorso del nuovo Papa alla folla, cerimoniale non previsto prima dell'elezione di Giovanni Paolo II.