Città della Basilicata,
dell'omonima provincia, con 43.026 abitanti,
situata a 200 m di altezza II territorio
comunale, ampio 387 kmq, conta 44.513 abitanti
(38.562 nel 1991). La parte antica della
città si trova alle estreme propaggini
delle Murge in un paesaggio caratteristico
per i suoi Sassi (Caveoso e
Barisano) di natura calcarea, in cui
sono scavate le abitazioni. Notevole
fenomeno di erosione è la gravina di
Matera. Centro agricolo.
Aerte e archeologia. Le
civiltà paleolitiche più antiche sono
attestate da trovamenti di asce
amigdaloidi rinvenute in varie località
della provincia. Se manca documentazione
sul Paleolitico recenziore, abbonda,
invece, quella sul Neolitico nelle sue
varie fasi. E' presente in abitati
all' aperto e in grotte, tra le quali
la grotta dei Pipistrelli presso
ha fornito vasellame e strumenti litici e
ossei. La ceramica della civiltà
agricola antica nel Materano si divide in
due grandi gruppi di ceramica dipinta e
acroma. Quest'ultima comprende i grandi
vasi del periodo più antico del
Neolitico decorati a incisioni sulla
superficie esterna.
Il vasellame dipinto in rosso e bruno è
decorato a bande semplici o definite da
lineole brune. Nel periodo di massimo
sviluppo delle culture a economia
agricola denominato civiltà di
Matera, va in uso dal IV millennio
circa in poi la ceramica decorata a disegni
geometrici (meandro lineare, scacchiera
di triangoli, rombi e quadrati campiti)
con forme di tazze sferiche, bicchieri
con anse a nastro terminanti a protome
zoomorfica. La ceramica in stile di
Matera si diffonde in Sicilia,
nell'arcipelago eoliano, in Calabria,
negli strati inferiori di Paestum.
Gli agricoltori del Materano si
organizzano in villaggi di capanne
seminterrate cinti da fossati difensivi (Tirlecchia,
Murgecchia e, soprattutto, Serra d'Alto),
seppelliscono i morti in tombe a fossa
terragna o ricavate nel tufo e, sovente,
anche nelle stesse capanne. La civiltà
agricola materana si evolve lentamente
per i contatti intorno al sec. XV a.C.
con i gruppi di popolazioni pastorali di
civiltà appenninica che, penetrando ideologicamente
avviano la trasformazione del tessuto
culturale verso quell' aspetto che si
suole definire subappenninico,
considerato come fase di ibridazione
dell' ethnos pastorale con
quello agricolo.
Tale processo si può dire compiuto intorno
al sec. XI a. C. Gli insediamenti si
dislocano sui colli del Materano,
ossia in posizione eminente. Sono queste
le genti che troveranno i Greci dei secc.
VIII-VI a. C. quando fonderanno le loro
colonie sulla costa ionica.
Storia. Di incerta
origine, in età longobarda fece parte
del ducato di Benevento e poi
del principato di Salerno;
caduta in mano ai Saraceni fu
riconquistata dall'imperatore Ludovico II
(867) divenendo in breve uno dei più
importanti possessi bizantini in Italia.
Ribellatasi al dominio greco, fu occupata
dai Normanni che la tennero fino al 1133.
Da allora passò alle dipendenze della
corona.
Nel 1514 il popolo insorse e uccise
Giancarlo Tramontano, a cui Ferdinando II
d'Aragona aveva concesso la città alla
fine del '400. Riscattatasi (1578) per
denaro dai creditori degli Orsini suoi
ultimi feudatari, ebbe i diritti di città
demaniale.
Fu capoluogo della Basilicata dal 1663
al 1806, quando Giuseppe Napoleone
trasferì la capitale a Potenza.
Urbanistica e Monumenti. La città antica è prevalentemente
formata da abitazioni scavate nella
roccia con la sola facciata in
muratura, mentre un reticolo di viuzze
collega i vali ripiani. La parte nuova
presenta, regolata dal piano di L.
Piccinato, ariosi quartieri.
Fra i monumenti: il duomo
in romanico pugliese, San
Domenico e Santa Maria del secolo XIII
con chiesetta ipogea del secolo XI. Il
barocco caratterizza numerosi
edifici: la facciata di San Pietro
Barisano (secc. XIIXIII), la chiesa
del Carmelo, San Pietro caveoso, San Lucia,
ecc.
Il museo presenta collezioni
preistoriche e archeologiche.
Provincia di Matera. Ampia 3446 kmq e con 194.629 abitanti (1991,
densità 56 ab./kmq), accentrati nei 30
capoluoghi comunali. La zona è
collinare; vi predominano le argille
plioceniche ed è attraversata dalle
basse valli dei fiume Bradano, Basento,
Agri e Sinni.
Il clima è piuttosto arido con
600-800 mm annui di pioggia. La regione,
a economia agricola rientra nell' area di
bonifica dell'Ente Riforma e,
specialmente nelh zona costiera, notevoli
sono le trasformazioni recenti.