Città della Lombardia. capoluogo di provincia,
con 80.639 abitanti, situata a 77 m di altezza
sulla sinistra del Ticino a Nord della
confluenza di questo nel Po. La
popolazione, che era sui 40.000 abitanti nel
sec. XIII, diminuì fino al secolo
scorso, all'inizio del quale non
raggiungeva i 25.000. In seguito iniziò
un incremento che si accelerò molto nel
secolo attuale con il sorgere delle industrie (meccaniche, tessili e alimentari). Ben
nota la università, tra le più
antiche d'Italia, risalendo al 1300. Il
territorio comunale, ampio 62,8 kmq,
conta 86.839 abitanti (74.962 nel 2003).
Monumenti, musei e biblioteche. La città ha conservato il tracciato
regolare romano a reticolato oltre ai
resti della prima cinta muraria del sec. I a. C., e le porte di età
augustea. Nel Medioevo ebbe una notevole
attività edilizia che ne caratterizzò
il volto, rispettando l'impianto
urbanistico antico: tracce Longobarde in
San Felice. Il romanico è
particolarmente fiorente in San
Michele, con prospetto in arenaria,
e fasce orizzontali di decorazione
plastica a figure fantastiche; San
Pietro in Ciel d'Oro, simile nella
facciata a S. Michele, conserva la goticaArca di S. Agostino. Si possono
ancora ricordare S. Teodoro, in
cotto, con affreschi dei secc. XIII-XIV, S.
Maria in Betlemme, il broletto, la torre civica con cella campanaria
del Tibaldi, il palazzo già Belcredi con rinnovamenti tre e quattrocenteschi.
Il periodo gotico trova
testimonianze in S. Francesco, S.
Maria del Carmine e nel castello
visconteo. D'età rinascimentale sono il duomo, capolavoro dell'
architettura lombarda dell'epoca (di C.
Rocchi, G. A. Amadeo, G. C. Dolcebuono, e
con la felice collaborazione del
Bramante) con grandioso interno a tre
navate e ampia cupola, S. Maria in
Canepanova di G. A. Amadeo, i palazzi
Bottigella, Cavagna, Langosco, e il
più tardo palazzo vescovile, il
manieristico collegio Borromeo di P. Tibaldi, ritoccato nel '700.
Il barocco e il rococò hanno
felici realizzazioni in S. Maria
delle Grazie e nel palazzo
Mezzabarba. L'università
quattrocentesca ha subito le
trasformazioni di G. Piermarini e
recentemente l'ampliamento di L. Pollak.
Musei:museo del
Castello, pinacoteca Malaspina, museo
della Certosa.
Biblioteche. La biblioteca
universitaria, ideata da Maria
Teresa e fondata nel 1757, ebbe
numerosissimi lasciti, donazioni, legati;
possiede incunaboli, manoscritti,
autografi. La biblioteca civica,
formatasi con i lasciti del marchese di
Malaspina e di C. Bonetta tra il 1833 e
il 1870, ha carattere storico-artistico,
con raccolte di storie municipali,
statuti e numismatica.
Scuola di Pavia. Fra i
secc. VII e VIII sorse a Pavia una scuola
di cultura longobarda; vi si
studiavano le arti liberali e,
probabilmente, anche il diritto;
successivamente si ebbe un impulso ben
preciso allo studio del diritto
longobardo e, in prosieguo di tempo,
soprattutto del diritto romano che veniva
considerato come lex generalis omnium.
Intorno alla fine del sec. XI la scuola
di Pavia cominciò a decadere unitamente
al diritto longobardo al quale era
legata.
Provincia di Pavia. Ampia
2965 kmq e con 526.389 abitanti (2001;
densità 177 ab./kmq) divisi in 190
comuni, in massima parte pianeggiante,
traversata dal Po e dal Ticino; il Pavese propriamente detto è la
zona posta a sinistra del Ticino;
sulla destra di questo fiume si stende la Lomellina,
mentre la regione a Sud del Po viene
chiamata Oltrepò Pavese. E' in
questa zona che si hanno gli unici rilievi della provincia (versante settentr. dell' Appennino
Ligure), culminanti con il monte
Penice (m 1460).
Oltre alle colture di cereali, da
segnalare i vigneti, con produzione
di vini rinomati, e le colture foraggere,
a sostegno del cospicuo patrimonio di
bovini. Industrie metallurgiche,
alimentari, tessili; quelle dei pellami
sono tra le maggiori d'Italia.
Oltre al capoluogo, altri centri di una
certa importanza sono Vigevano, Voghera e Mortara.