Assisi, la città di San Francesco: la storia ed i monumenti
Assisi,
Città dell'Umbria, in
provincia di Perugia, con 5.302 abitanti,
situata a 409 metri di altezza su uno sperone
calcareo del monte Subasio, in
amena posizione. Dista 4,5 km dalla
stazione ferroviaria sulla linea Perugia-Foligno.
Centro turistico-religioso di fama
mondiale, possiede ricche
biblioteche; sviluppata è l'industria
artigiana (ceramiche artistiche, ricami,
ecc.). Nel territorio comunale, di 186,7
kmq con 24.372 abitanti (23.777 nel 1991),
intensamente condotta è l'agricoltura
(ortaggi e frutta soprattutto); discreta
estensione hanno i boschi e i pascoli;
esistono cave di pietra da costruzione
(pietra rosata del Subasio) e di marmi.
Storia. Antica città umbra,
fiorente municipio romano (lat. Asisium), fu, nel sec. VI (545), distrutta da
Totila. Sotto i duchi di Spoleto sin dal
sec. XII, fu città fiorente
economicamente e comune libero. Combattè
a lungo e aspramente contro i Perugini e
in una di queste lotte, nel 1202, Francesco
di Bernardone, il futuro San
Francesco, fu fatto prigioniero. In
questa lotta Assisi doveva però
soccombere; fu infatti dominata dai
Perugini dal 1321 al 1367.
Successivamente dominata, nel corso del
secolo XV, dai Visconti, dai Montefeltro,
dai Piccinino e dai Baglioni, due volte
conquistata e depredata dal Valentino nel
1502, fu infine annessa allo Stato
della Chiesa. Nei secoli seguenti si
risollevò, in parte, dalle condizioni di
miseria e di spopolamento in cui era
caduta, senza però ritrovate il
precedente florido sviluppo.
Urbanistica e monumenti.
L'aspetto attuale di Assisi deriva,
sostanzialmente, dalla sua storia di fiero
comune medievale e dall'impronta che
lasciò in esso la vita religiosa, già
prima di San Francesco. La pianta
della città, che segue lo sperone su cui
fu costruita, ha forma allungata ed è
percorsa a vario livello da tre arterie
maggiori, comunicanti fra loro attraverso
gradinate e vicoli. Questi, assai
stretti, tortuosi e spesso a forte
pendenza, sono dominati dalla Rocca
Maggiore e rallegrati da orti e
giardini pensili.
Il Tempio di Minerva, dei primi
tempi dell'impero, di cui si conserva
intatto il pronao a colonne scanalate con
trabeazione e frontone, è, proprio al
centro di Assisi, il maggior
resto di epoca romana. Ampi resti del
foro sono accessibili nel sottosuolo.
nella stessa piazza sorgono la torre
merlata (1212-1305), il duecentesco palazzo
del capitano del popolo e il palazzo
dei Priori (1337); il complesso
delle antiche vie, inoltre, serba
singolari edifici come la trecentesca porta
di San Francesco, o il portico
del Monte frumentario dal
coronamento ad archetti trilobi (1267).
I tre maggiori monumenti religiosi
sono la chiesa di San Francesco, quella
di Santa Chiara, la cattedrale.
Questa ultima, che risale al secolo IX ed
è dedicata a San Ruffino, fu, dal 1144,
trasformata da Giovanni da Gubbio e
riconsacrata nel 1228. Vi si fondono
elementi paleocristiani, lombardi e
toscani, come in certe chiese di Spoleto
(p. es., San Pietro), cui il San
Ruffino assomiglia senza
raggiungeme, tuttavia, il livello
artistico. Ciò che lo rende singolare è
la spartitura della facciata, a comici e
lesene intersecate, formanti grandi
riquadri regolari, cui felicemente si
accorda la torre campanaria,
affine a quelle contemporanee di Roma,
ma più grave e possente.
Una facciata monocuspidata di tipo romanico-umbro
e un simile campanile quadrato si
ritrovano anche in San Francesco,
compiuto a partire dal 1228, per
iniziativa e, forse, per ideazione di
frate Elia; ma l'interno è di forme
gotiche e si compone di due chiese
sovrapposte con pianta a croce commissa.
Quella inferiore, simile a una vasta
cripta romanica, poggia saldamente sulla roccia
del Subasio, con arcate a sesto
acuto, ma basse e schiacciate; la
superiore, derivata dalla cattedrale
di Angers, ariosa e nitidamente
spartita nella sua unica navata,
splendida per decorazioni e affreschi,
rivela invece la sua funzione pratica di
luogo adibito alla predicazione.
L'intero complesso s'inserisce nella gran
fabbrica del convento che è
sostenuto sugli scoscendimenti della
vallata da un doppio ordine di arconi.
Questi, crescendo di altezza con il mutar
di livello, creano una mirabile varietà
di aspetti e di prospettive. La superba
decorazione pittorica del San Francesco fa
di questa chiesa un luogo di capitale
importanza per l'intera storia dell'
arte, che vi ebbe per più decenni un
centro di primaria importanza.
Dopo una serie di affreschi del
cosiddetto maestro di San Francesco, che
danno la prima illustrazione della
leggenda del Santo, vi troviamo attivi Cimabue
(1280 c.) seguito da un folto gruppo di
maestri romani, fra i quali il Torriti;
da Giotto, con la sua scuola e,
nei primi decenni del Trecento, da Simone
Martini, Pietro e Ambrogio
Lorenzetti.
Di Cimabue sono nella chiesa
inferioreLa Vergine con San
Francesco e, nella superiore, gli
affreschi dell'abside e del transetto,
oggi molto alterati nel colore, in
particolare la grande e drammatica
Crocifissione. Giotto, chiamato ad Assisi
verso il 1296 da fra Giovanni di Muro,
generale dell'Ordine, dipinse nella chiesa
superiore le Storie della vita di S.
Francesco; e se non può essere
assegnato a lui l'intero ciclo (ché
molti artisti furono di certo impegnati a
eseguirlo, nel desiderio che esso fosse
compiuto per il Giubileo dell'anno 1300)
è fuor di dubbio che l'altissima
personalità del grande maestro
fiorentino si rivela qui per la prima
volta nella sua pienezza.
Sono di Simone Martini le Storie
della vita di S. Martino, dipinte
nella chiesa inferiore dal 1322 al 1326,
e di Pietro Lorenzetti, sempre nella
chiesa inferiore, La Madonna e i
Santi e le Stigmate di S. Francesco;
mentre lo stesso artista compi nel
braccio sinistro del transetto, insieme
con allievi, vari episodi della Passione
(Crocifissione, Deposizione, Discesa
al Lim bo, ecc., 1329-31).
Maso di Banco, l'allievo di Giotto detto Giottino,
dipinse in una nicchia l'Incoronazione
di Maria; e un altro allievo,
conosciuto sotto il nome di Maestro
delle Vele, affreschi allegorici
rappresentanti la castità, l'obbedienza
e le Nozze mistiche di S. Francesco
con la povertà, il trionfo del
Santo.
Anche la chiesa di Santa Chiara
(1257-65), semplice costruzione gotica
caratterizzata da tre colossali
contrafforti sul fianco e da una elegante
facciata a bande bianche e rosse,
accoglie numerosi dipinti trecenteschi
della scuola di Giotto e del Lorenzetti.
nell'abside il Crocifisso duecentesco
è attribuito al cosiddetto Maestro di
Santa Chiara.
Completano la visione francescana della
città due monumenti a poca distanza dal
centro: l'oratorio di S. Damiano,
che è esempio intatto di convento
duecentesco, dove meglio si può
cogliere il genuino spirito del
francescanesimo, e Santa Maria degli
Angeli, assai più tarda (fu
cominciata nel 1569 e compiuta nella
facciata solo nel nostro secolo), che
accoglie, sotto la cupola dell'
Alessi, la cappella della
Porziuncola, antica e rozza
costruzione decorata all' esterno da
affreschi del Quattrocento e del
Cinquecento.
Non sono queste in Assisi le
uniche testimonianze del Rinascimento
cui risalgono, fra l'altro, l'oratorio
dei Pellegrini (1431), affrescato
nella seconda metà del secolo da P. A.
Mezzastris, da Matteo di Gualdo e da
altri artisti, fra i quali, forse, il
Perugino giovane (gli è attribuito un S.
Ansano); l'oratorio di S. Bernardino,
con un ricco portale gemino
(1488) e il portico sul fianco del S.
Francesco, opera di Baccio Pontelli
(1487). Alla fine del Rinascimento risale
il rifacimento del duomo, di
Gino Alessi (1571).
Musei. La Pinacoteca
comunale, che ha sede nel palazzo
dei Priori, accoglie vari frammenti
di affreschi umbri, giotteschi o
seneseggianti; opere di pittori umbri del
Quattrocento, come O. Nelli, Matteo da
Gualdo, Nicolò Alunno e altre opere più
tarde, di interesse soprattutto locale.
Il Museo civico ha una raccolta di
marmi, lapidi, urne cinerarie e cippi
romuni.
Infine il Tesoro della chiesa di San
Francesco, oltre a una mostra
documentaria della storia della basilica,
comprende preziosi cimeli, notevoli
tavole del Duecento, paramenti dei secc.
XVII-XVIII, arazzi fiamminghi, avori,
vetri e cristalli, infine un prezioso
paliotto di Sisto IV.
Il Cammino di Assisi. Il
Cammino
di Assisi
non è un pellegrinaggio architettato
come si potrebbe pensare, ma è la
concatenazione di tanti brevi
pellegrinaggi tradizionali che già
preesistano nellambito locale
(Vedi: Assisi, La Verna, la
Casella,Cerbaiolo, Montecasale,
Montepaolo) legati a peculiari
devozioni e che rivissuti in questa
dimensione daranno un nuovo slancio alla
ricerca interiore rinverdendo
lessenzialità della dottrina di
Francesco
INFORMAZIONI UTILI:
STATO
:
Italia
REGIONE
:
Umbria
ALTITUDINE
:
409 m
s.l.m.
SUPERFICIE
:
186,7 kmq
ABITANTI
:
24.372
FRAZIONI
:
Rocca San
Angelo, Sterpeto, Pieve San
Nicolò, Colle delle Forche,
Armenzano, San Gregorio, San
Vitale, Santa Maria degli Angeli,
Santa Maria Lignano, Viole,
Capodacqua, Mora, Palazzo,
Paradiso, Torchiagina,
Tordandrea, Tordibetto, Porziano,
Passaggio d'Assisi, Costa di
Trex, Castelnuovo, Petrignano,
Rivotorto
-Aprile:
Calendimaggio che celebra il
pieno ritorno della primavera
-Settembre: Cavalcata di Satriano
si svolge la rievocazione dellultimo
ritorno di san Francesco dAssisi
-Aprile: Celebrazioni per la
Settimana Santa. Il giovedì
Santo, nella Cattedrale di S.
Rufino, di tiene la Cerimonia
della Deposizione. Il venerdì
Santo, nella chiesa di Santa
Maria Maggiore, si celebrano le
tre ore di agonia di Gesù,
e in serata, alla luce delle
fiaccole si svolge la Processione
del Cristo Morto.
-Agosto: Festa del Perdono
-Giugno: Festa del voto
-Agosto: Festa di San Rufino
-Ottobre: Fiera di San Francesco,
fiera di merci varie con 150
espositori
-Giugno: Infiorate, la domenica
dopo il Corpus Domini, si svolge
sulle vie coperte da tappeti
floreali, una grande processione
-Dicembre: Natale in Assisi