Regione
dell'Italia settentrionale, ampia 22.122 kmq e
con 3.846.755 abitanti (3.620.627); la città
più importante è Bologna; di
forma triangolare, è fisicamente
delimitata dal Po a Nord, dal Mare
Adriatico a Est e, grosso modo, dal crinale
dell'Appennino, che la divide dalla Toscana,
a Mezzogiorno. Dai confini naturali sono escluse alcune valli
appartenenti alla Toscana o alle Marche, la Repubblica di San
Marino, e la parte meridionale del delta
del Po, mentre appartiene
amministrativamente alla regione una
piccola parte dell'Appennino Ligure.
La via Emilia (costruita dal
console romano Marco Emilio Lepido,
nel 187 A. C.), da cui ha preso il nome,
costituisce l'asse di coordinamento dei
suoi raggruppamenti umani. La regione
è il risultato di una integrazione
geografica per la configurazione
morfologica, il clima, la vegetazione, i
caratteri etnografici, sociali, culturali
della popolazione.
I territori di Forlì,
Ravenna, parte del
Bolognese (Imola)
e, secondo taluni, il
Ferrarese, costituiscono la
subregione Romagna.
Amministrativamente il territorio è
diviso in 8 province (Bologna, Ferrara, Forlì, Modena, Parma, Piacenza, Ravenna, Reggio Emilia) e 340
comuni. Esso risulta dal sollevamento
dell' Appennino e dal riempimento
alluvionale della foce del Po. Il
corrugamento di masse dell'Eocene (di
aspetto più recente di quelle del
versante del Tirreno), con presenza di
caratteristiche argille scagliose di
varia natura e aspetto e di rocce
intrusive, degrada e si immerge nel piano
alluvionale quaternario.
Quasi metà del territorio è montuosa.
La disposizione «a quinte» del
rilievo e la morfologia derivano dalla
disposizione tettonica delle rughe, dalla
varia resistenza delle rocce all'
erosione e dalle fasi di innalzamento,
che determinarono terrazzamenti e
variazioni nel reticolo idrografico.
La dorsale dell' Appennino non
è continua, ma costituita da tronchi
montuosi; l'erosione fluviale, complicata
talvolta da linee di faglia, forma valli
approssimativamente parallele in
direzione Ovest Est, mentre lo spartacque di
displuvio si sposta dall'una all'altra
catena. Le forme sono arrotondate per la
presenza di argille, argilloscisti,
arenarie molli; dove emergono rocce
calcaree si hanno forme isolate (per
esempio, Canossa m 576).
Le cime più alte, da N a S sono i monti Penice (m 1460), Lesina (m 1724), Ragola (m 1710), Alpe
di Succiso (m 2017) sul confine con
la Toscana, Cusna (m 2121), Corno
alle Scale (m 1945), Cimone (m 2163), Fumaiolo (m 1408) da
cui nasce il Tevere.
Principali passi: della Cisa (m 1041), del Cerreto (m 1264), dell'Abetone (m 1388), di Verghereto, ecc.
La dorsale appenninica frangia la pianura
emiliana con una imponente serie di
calanchi. L'idrografia è
costituita da fiumi a carattere
torrentizio, generalmente assai brevi, di
cui alcuni tributari del Po (Trebbia,
Nure, Taro, Parma, Enza, Secchia, Panaro),
altri con foce nell'Adriatico (Po di
Volano, Reno, il maggiore della
regione, lungo 212 km, Lamone, Fiumi
Uniti, Savio, Rubicone, ecc.); da lagune
e stagni sul litorale (tra cui le Valli
di Comacchio) e da canali di
bonifica.
Il clima è subcontinentale, un
po' più mite verso il mare, a inverni
rigidi con frequenti nevicate ed estati
calde e asciutte. A Bologna la
temperatura media invernale è di 3,2°C
(spesso scende sotto zero), quella estiva
di 22,7°C (con punte frequenti sopra i
30-35°C, fino a 38°C). La piovosità
oscilla da più di 1000 mm annui sui
rilievi (1500-2000 mm nelle zone più
alte) a 500-600 mm nella pianura. Frequenti
nebbie in basso, specialmente sugli
stagni.
Riguardo alla vegetazione, i
territori improduttivi costituiscono il
10% della superficie totale, comprese le Valli
di Comacchio e le saline (che però
producono pesce e sale). Sul territorio
montano si estendono i boschi (16,6%
della superficie), con sempre più
frequenti querceti, castagneti, faggeti,
abetaie; i pascoli permanenti occupano il
6,5%. La zona collinare è
coltivata specialmente a viti, a orti, a
frutteti. Lungo il litorale,
presso Ravenna, si estendono
pinete.
nella pianura un'agricoltura intensa e progredita costituisce la base
economica della regione; nel 2004 si sono
avute queste produzioni (in quintali):
frumento 12.260.000; mais 2.298.900; riso
497.600; orzo 695.600; avena 48.000;
segale 3.600; barbabietola da zucchero
63.736.200; patate 2.247.500; tabacco
4.630; asparagi 88.300; cardi 203.100;
pomodori 5.047.600; mele 6.214.200; pere
8.781.500; pesche 3.709.100.
La regione produce anche vini pregiati tra cui il lambrusco, il sangiovese e l'albana.
nel 2005 sono stati prodotti 10.992.500
hl di vino. Intenso, razionale e
moderno l'allevamento del bestiame.
nel 2004 si contavano 2.169.400 suini,
1.071.000 bovini, di cui 391.100 vacche
da latte, 130.500 ovini, 13.700 equini di
cui 12.300 cavalli. Nell'Adriatico è
ricca di pesca e famose sono le anguille
delle Valli di Comacchio. Alle
colture è riservata la stragrande
maggioranza del suolo che è stato
gradualmente bonificato, sia nei rilievi
(rimboschimenti, sistemazioni a griglie,
laghetti collinari, ecc.), sia in
pianura, per le acque dilaganti,
acquitrini, stagni, ecc. Imponenti le
bonifiche del Delta Padano, del Ferrarese,
di parte delle Valli di Comacchio (valle dell'Isola). Si è fatto
uso di canalizzazioni di drenaggio, irrigazioni, ecc., e trovano largo
impiego la meccanizzazione agricola e i
fertilizzanti.
Dalle risorse agricole derivano le molte
e fiorenti industrie: saccarifera,
conserviera e molitoria. L'allevamento (primo posto tra le regioni italiane
per i suini e quarto posto per i bovini)
alimenta l'industria dei formaggi tra cui il «parmigiano»
(Reggio, Parma) e degli insaccati (salumi e mortadelle, Modena).
La regione offre anche risorse
minerarie: recenti sono gli
sfruttamenti di campi petroliferi nei
territori di Piacenza, Parma e Ravenna;
ricchi i campi metaniferi della
reg. (Cortemaggiore) e buoni i
metanodotti che collegano i campi di Cortemaggiore, Malalbergo, ecc., con quelli del Ferrarese e coi centri
dell'Italia settentrionale, con Bologna e Ravenna fino al mare. Sono
sorte raffinerie e centrali elettriche;
nel Ravennate si è costruito un
vasto complesso industriale che ha
trasformato la zona e che lavora anche
oli minerali; è stata costruita in mare
un'isola artificiale che è capolinea di
un oleodotto.
Si sfruttano i campi di torba nel Ferrarese e quelli solfiferi nel Cesenate;
nella regione troviamo inoltre cave di
materiali da costruzione e di laterizi e
cementi; terre per le ceramiche (famose
in tutto il mondo le maioliche di
Sassuolo). Attive le sorgenti di
acque minerali, termali e curative (a Salsomaggiore, Castrocaro, Porretta).
Fioriscono industrie automobilistiche (officine Ferrari e Maserati),
tessili, chimiche (di fertilizzanti,
ecc.), di strumenti di precisione,
siderurgiche (fonderie), della
lavorazione del legno e derivati, per la
produzione del raion, del sapone, di
materie plastiche, e industrie
idroelettriche; famose le ceramiche di
Faenza.
Lungo la costa si allineano ottime
stazioni balneari (Rimini,
Cesenatico, Cervia, Cattolica, ecc.); l'Abetone è una buona stazione
di soggiorno estivo e di sport invernali.
La popolazione è in continuo aumento
(nonostante la considerevole annuale
emigrazione) per l'eccedenza dei nati sui
morti, con diversità fra le varie
province; forte lo spopolamento
montano e continuo l'inurbamento,
dovuto in gran parte allo sviluppo
industriale. Il 2,3% della popolazione
attiva è dedito all' agricoltura e alla
pesca (23.506 addetti su un totale
regionale di 970.361 addetti). Secondo il
censimento industriale e commerciale del
25 ottobre 2005 gli addetti erano cosi
ripartiti: industrie estrattive 2.911, industrie manifatturiere 458.156, costruzioni e installazioni
impiantate 107.349, elettricità,
gas e acqua 10.964, commercio 233.996, trasporti e comunicazioni 71.395, credito e assicurazioni 22.221, servizi 39.863, agricoltura, foreste e pesca 23.506, per un
totale di 970.361 addetti.
La viabilità è coordinata alla via
Emilia, dalla quale si diramano le
strade verso l'Appennino e verso
la pianura, con raccordo lungo la costa.
Numerose sono le autostrade recentemente
costruite: l'autostrada A 1 del Sole,
settore nord, Bologna-Milano (via Modena-Piacenza); settore
sud, Bologna-Roma (via Firenze); l'autostrada A 13,Bologna-Padova (via Ferrara); l'autostrada A 14, Bologna Canosa di Puglia (via Rimini-Foggia);
l'autostrada A 21, Piacenza-Brescia (via Cremona); l'autostrada A
22, Modena-Brennero (via
Verona).
Sviluppate sono anche le ferrovie:
lungo la via Emilia, proveniente da
Ancona, è la linea Rimini-Bologna-Piacenza;
l'altra ferrovia, Rimini-Ravenna-Parma-La
Spezia, ha importanza soprattutto
commerciale. Linee trasversali alla
regione sono la Firenze-Bologna (che ha seguito nelle linee Bologna-Verona e Bologna-Ferrara Padova), e la
linea che, per la Porretta, va a Pistoia.
L'unico vero e proprio porto (costruito artificialmente, con
l'isoletta già menzionata) si trova
presso Ravenna e ha carattere
commerciale; alle foci di fiumi o di
canali (a Rimini, Cesenatico, Cervia,
ecc.) si trovano scali pescherecci.
La regione possiede tre aeroporti:
a Bologna (Borgo Panigale)
, a Forli e a Rimini.