Pasqua e Pasquetta a Avellino


Pasqua e Pasquetta in Italia >> Pasqua in Campania

Pasqua e Pasquetta a Avellino. La settimana Santa a Avellino.



Gli eventi del week end di Pasqua a Avellino

Weekend di Pasqua e Pasquetta a Avellino. Sagre, concerti e appuntamenti religiosi a Avellino.


Tutti gli appuntamenti per trascorrere la Pasqua ad Avellino



⇒ La Passione a Cesinali

Rappresentazione teatrale degli ultimi anni della vita di Gesù ambientata fra gli scorci tipici del centro paese.

Le ambientazioni e le scenografie sono ispirate ai luoghi sacri e sono calcate dagli oltre 100 figuranti (con anche soldati a cavallo, l'asinello che portava Gesù, ecc) in abiti consoni al periodo che unitamente agli effetti luce danno vita a sensazioni emotive, spettacolari ed uniche. L'inizio con la processione è previsto per le 19,30 da via Prov.le





⇒ La Passione a Baiano

Rappresentazione degli ultimi giorni della vita di Cristo, dall'ultima cena alla crocifissione con costumi caratteristici ed oltre 400 figuranti.






⇒ La Passione di Cristo a Quadrelle

Percorso itinerante per il Centro Storico del paese della "Sacra Rappresentazione della Passione, Morte e Resurrezione di Cristo"






⇒ Il Venerdì Santo di Vallata: fede, tradizione e folklore dal 1541

Il paese della Baronia si prepara anche quest’anno a celebrare i tradizionali riti della Morte e Risurrezione di Cristo, nei giorni di Giovedì e Venerdì Santo. A differenza di molti altri eventi legati alla Passione, quello di Vallata è da considerarsi uno dei più antichi e, molto probabilmente, uno dei più particolari dell’intero Mezzogiorno d’Italia.

La Processione del Giovedì e Venerdì Santo, tradizionale e spettacolare rappresentazione religiosa, infatti, si svolge da tempo immemorabile nel comune di Vallata. La vivacità economica del paese e il suo costituire un nevralgico snodo stradale determinarono lo stabilimento di una piccola ma fiorente comunità ebraica, specializzata nel commercio del bestiame, della lana e delle pelli, oltre che nelle consuete attività creditizie. A tale presenza si ricollega la scenografica rappresentazione, che dopo la conversione forzata del 1541, assunse il significato di una catechesi pubblica severa nei confronti degli antichi ebrei, ora divenuti cristiani novelli. Tali rappresentazioni iniziano il giovedì con la consueta lavanda dei piedi, la cattura con il tradimento di Giuda, il processo davanti a Pilato e la flagellazione.

Si passa così al venerdì, dove viene ricordata la passione di Cristo con una commossa rievocazione, lontana dalle rappresentazioni sacre così diffuse nel medioevo. Il Venerdì Santo a Vallata rappresenta quel momento magico di incontro tra religiosità e tradizione; dove il momento religioso oltre a non essere ignorato dalla moderna realtà vallatese, è vissuto nel suo aspetto più mistico. Assistere al passaggio di una processione oggi non incute più quel rispetto doveroso verso il Santo, ma il passaggio della bara con la statua del Cristo morto questo sì e lo si vede con quanta devozione la gente si prostra. La tradizione vuole che i giovani si vestano da soldato romano in costume da littore o da centurione, sfidando i rigori di una primavera che quasi sempre tarda a venire in un paese di 870 m/slm., come prova di iniziazione attraverso l'esibizione fisica.

Per questi giovani , la maggior parte ancora imberbe, che cominciano ad affacciarsi alla vita adulta, indossare una corazza e sfilare tra la folla, che assiste al lento dipanarsi della rappresentazione religiosa, rappresenta un'occasione in cui anche loro denunciano la propria esistenza alla comunità. Fino a qualche anno fa v'era la corsa a suon di soldi, precedentemente a sacchi di grano, per portare la statua del Cristo e lo stendardo dell'aquila latina. Nota caratteristica era appunto l'asta pubblica che si accendeva per portare l'aquila , perché rappresentava per i giovani il pezzo più ambito della rappresentazione; essa è il simbolo della potenza di Roma imperiale. Oltre ai simboli del potere romano, sfilano i cosiddetti "Misteri", oggetti simbolici, e tele settecentesche, di antica fattura, rappresentanti le scene della vita e della morte di Cristo, con frasi del racconto evangelico di San Giovanni. Animano la processione due numerosi "Squadroni”, uno dei piccoli e uno dei grandi, formati da giovani del paese con armatura romana al completo, preceduti, il piccolo squadrone, dall’ Aquila latina con due alabardieri e dalla guida e, il grande, da Cesare Imperatore con Lictores, capo squadrone e Pilato.

Partecipano alla Processione circa duecento figuranti. Il passo di tutti è cadenzato dal ritmo di un suono caratteristico di tromba e tamburo, che contribuisce a creare un ambiente di commossa riflessione sul grande mistero di dolore di Cristo. Tale meditazione è ulteriormente sollecitata da alcuni “cantori”. Questi sono suddivisi per squadre che sfilano ben distanziate le une dalle altre. Ogni squadra, formata dai migliori vocalisti locali, si ricostituisce annualmente con gli stessi elementi , perché tra loro è intervenuta quell'intesa vocale che di anno in anno viene ripresa con prove che effettuano con l'ausilio del buon vino locale che concorre a schiarire la voce. Essi cantano i versi della "Passione di Gesù Cristo" di Pietro Metastasio, che il poeta compose nel secondo periodo della sua vasta produzione e cioè tra 1730 - 1740, periodo caratterizzato dal suo melodramma ispirato a sincera devozione e slancio mistico. I versi, per la loro scarsissima diffusione letteraria, sono stati per anni tramandati oralmente o attraverso incerti scritti; per cui avevano preso un forte accento dialettale risultando incomprensibili alla maggioranza degli astanti.

Tuttavia, le suggestioni della musicalità, della gestualità e dei vocalismi riescono a creare un indiscutibile e meraviglioso effetto. Chiudono la processione il feretro del Cristo morto circondato dai medici del paese e l’Addolorata circondata da bambine con bandierine listate a lutto. La manifestazione religiosa si conclude con un prolisso panegirico; per il quale, in tempi più remoti, venivano chiamati illustri oratori religiosi, che per l'occasione non perdevano l'opportunità di accompagnare il sermone con delle vere e proprie reprimende contro i peccati e contro il malcostume.

L’appuntamento dunque è per quando all’imbrunire si svolgerà la suggestiva processione “aux flambeaux” del Giovedì Santo, con cattura, condanna e flagellazione del Cristo. L’indomani, venerdì , alle ore undici prenderà il via la cinquecentenaria processione del Venerdì Santo o del Cristo Morto
NOTA BENE: Gli eventi pubblicati in questa pagina potrebbero aver subito delle variazioni, essere stati annullati o citati per errore: siete pregati di verificare attraverso i siti ufficiali o quelli istituzionali dei comuni l'effettivo svolgimento delle manifestazioni.