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Guida alla città di Cagliari


Cagliari

Cagliari, città e provincia, turismo e storia


Città e porto della Sardegna con 211.015 abitanti, capoluogo di provo e della Regione autonoma sarda; il suo porto si trova sul golfo omonimo (o degli Angeli) nella parte meridionale dell'isolae il primo nucleo sorse su un piccolo rialzo calcareo. La città ha già occupato tutta la zona pianeggiante tra il Monte Urpino (m 98) a Sudest e il monte Mirrionis (m 112) a Nordovest.

Il territorio comunale, ampio 146,8 kmq, conta 183.784 abitanti (223.376 nel 1991); il porto, pur essendo fuori delle rotte mediterranee internazionali, ha buona importanza commerciale: vengono esportati prodotti minerari e agricoli della provincia e, da un molo specializzato, il sale; la pesca dà luogo a esportazione di muggini. Numerose industrie, anche se non grandi, conferiscono a Cagliari un aspetto industriale; importanti le saline a Ovest della città e, inoltre, pastifici, concerie, cementifici e saponifici, che coprono il fabbisogno interno, con un margine per l'esportazione.

Da Cagliari parte la ferrovia principale della regione, per Oristano-Olbia, con le varie diramazioni per l'Iglesiente e per Sassari. Altre ferrovie a scartamento ridotto (tra le quali la Bosa-Chilivani-Nuoro) verso zone come la Barbagia e l'Ogliastra, sono frequentate da turisti e cacciatori.

Cagliari è inoltre sede di una università, frequentata anche da studenti provenienti da altre regioni.

Storia. Sul territorio che ospitò in seguito la città presero dimora in età neolitica genti libiche, e i Fenici vi fondarono un emporio commerciale. Conquistato da Cartagine, questo divenne rapidamente un notevolissimo centro di scambi e la maggiore base di esportazione dei prodotti dell'isola. Occupata da Roma nel 238 a. C., fu sede del pretore preposto alla Sardegna e alla Corsica; municipio romano in età imperiale, fu luogo d'incontro della cultura e delle credenze religiose romane, cartaginesi e sarde.

Sede vescovile nel sec. IV, fu importante centro culturale nella prima metà del sec. V accogliendo i vescovi africani esiliati dai Vandali, che la occuparono nel 454 tenendola sino al 534, quando Giustiniano la riconquistò. Contesa dai Goti e Bizantini decadde rapidamente, pur rimanendo capitale dell'isola. I Pisani, costruitovi un castello (sec. XIII), le restituirono parte dell'antica importanza, tenendola anche dopo la sconfitta subita dai Genovesi (1284) e la conquista aragonese dell'isola sinché nel 1326 dovettero cederla ai Catalani, che ne fecero un importante centro.

Sede del parlamento sardo nel 1355, fortificata da Carlo V (prima metà secolo XVI), nel 1708 fu bombardata dagli Inglesi che appoggiavano le pretese austriache sulla Sardegna. Passata ai Savoia nel 1718, questi vi risiedettero durante l'occupazione napoleonica del Piemonte. Nel corso della seconda guerra mondiale, divenuta base di sommergibili, fu duramente bombardata e insignita della medaglia d'oro al valor militare



Urbanistica e Monumenti. Il quartiere antico, detto il Castello (Casteddu é Susu), di cui restano tracce di baluardi e di torri (torre di San Pancrazio, torre dell'Elefante, ecc.), si trova sul colle più alto della città; ai piedi del colle, in direzione del mare, è venuta estendendosi la parte moderna e attiva della città.

Numerosi sono i resti della civiltà fenicia (necropoli) e romana (anfiteatro, ruderi termali). Uno dei monumenti più antichi di Cagliari e dell'intera Sardegna è la chiesa preromanica di San Saturnino (oggi SS. Cosma e Damiano), di evidente influsso arabo-bizantino, interessante per la fusione di elementi decorativi romani, preromanici e romanici.

Al periodo romanico risale la cattedrale, fortificata successivamente dai Pisani; scarsissimi sono i resti delle due costruzioni gotico-aragonesi, i monasteri di San Francesco e San Domenico, andati distrutti rispettivamente nel 1872 e nell'ultima guerra. Gravemente danneggiata è, inoltre, la chiesa di Sant'Agostino, unico esempio d'architettura rinascimentale.

Il duomo, riedificato dai Pisani nei secc. XIII e XIV, e rimaneggiato nel '600 secondo forme barocche, ha la facciata rifatta completamente nel 1933: accoglie all'interno Il pulpito di Maestro Guglielmo, pregevolissima opera che si trovava inizialmente nel duomo di Pisa (secolo XII). Alla fine del '700 appartengono l'università, l'annessa biblioteca (che accoglie un fornito gabinetto di stampe), ed il seminario.

Particolare interesse presenta il museo archeologico che raccoglie iscrizioni, terracotte, bronzi e sculture appartenenti alle civiltà preistoriche, nuragiche, puniche e romane.

Golfo di Cagliari. Insenatura della costa sarda meridionale, fra il Capo Carbonara a Est e il Capo Pula a Ovest, distanti circa 50 km; il fondo va degradando da Cagliari, che si trova nella parte più interna, a circa 30 km dall'apertura, verso Est. La profondità media è sui 30 m, ma è assai maggiore nella parte orientale, dove, nei pressi di Capo Carbonara, un avvallamento giunge a 720 m di profondità.

Provincia di Cagliari. Ampia 6.938 kmq e con 662.445 abitanti, dedotti rispettivamente 2.360 kmq e 140.443 abitanti passati alla nuova provincia di Oristano nel 1974. La densità è di 95 abitanti/kmq. Dopo la creazione della provincia di Oristano, la provincia di Cagliari comprende 102 comuni.

Il suo territorio morfologicamente consta di una zona pianeggiante (Campidani), con direzione Sudest-Nordovest, delimitata da due zone montuose: Sulcis e Iglesiente a Sudovest, Sarrabus, Trexenta e Gerrei a Nordest. Abbondano le zone molto fertili, anche se poco coltivate. La zona dell'lglesiente è fra le più produttive d'Italia per i minerali metalliferi (piombo, zinco, argento), e nel Sulcis si hanno combustibili fossili. Numerose le saline e le tonnare.