Città capitale d'Italia nel Lazio, capoluogo di provincia e sede del Papato, con 2.535.018 abitanti (2005), situata sul fiume Tevere a valle della confluenza in questo dell' Aniene, a circa 26 km dalla foce nel Tirreno.
Il fiume percorre in questo tratto la regione ondulata della Campagna Romana, descrivendovi numerosi meandri; la città si innalza dal fondovalle e sulle ultime colline che fiancheggiano il Tevere, prima che questo si allarghi nella piana terminale ampia e completamente piatta.
Nel tratto urbano il fondovalle, ampio circa 3 km alla confluenza dell'Aniene, si restringe ad 1-1,4 km tra Monte Mario e i Parioli, quindi a poche centinaia di metri fra il Gianicolo sulla destra, il Campidoglio, il Palatino e l'Aventino sulla sinistra.
La città si formò per l'accrescimento e l'unione di vari villaggi sorgenti sui modesti rilievi posti presso il Tevere sui sette colli), nei pressi dell'isola Tiberina, cioè in un punto di facile guado e dove potevano agevolmente giungere i navigli dal mare, senza però poter proseguire. Poco a monte, anche la valle dell' Aniene offriva un' altra via di penetrazione commerciale verso le regioni interne. I colli tufacei, dai fianchi piuttosto ripidi (quindi facilmente difendibili), conservano ancora una discreta elevazione rispetto al fondovalle.
Nel tratto urbano il pelo dell'acqua del Tevere si trova normalmente a 12 m di altezza; il più basso dei colli, l'Esquilino, raggiunge i 31 m di altezza; gli altri sulla riva sinistra. hanno altezza compresa tra i 47 del Quirinale e i 57 del Campidoglio (da rilevare la scarpata di 34 m con la quale il Pincio, alto 51 m, incombe su Piazza del Popolo).
Maggiori elevazioni sono raggiunte nelle zone di più recente sviluppo: i Monti Parioli raggiungono i 67 m, il Vaticano gli 80, il Gianicolo 88, Monte Mario 146, con un dislivello di circa 130 m rispetto al fondovalle. Sulla base determinante di tale morfologia, la città non si è potuta sviluppare secondo un modulo unico; ma, osservandone la pianta, si possono notare facilmente vari nuclei a planimetria radiale, Ovest, su zone limitate, a scacchiera, variamente saldati tra di loro. Sono molto frequenti le strade a forte pendenza in pieno centro, le rampe, le scalinate.
I rilievi, come già detto, sono in gran parte vulcanici; sulla riva sinistra belle sezioni di materiali tufacei sono visibili sulle pendici del Campidoglio (lo strapiombo della Rupe Tarpea), dell'Aventino, nel Foro Romano, ecc. Oltre che sulla sinistra (Parioli), è soprattutto sulla destra del Tevere che è ben osservabile anche il basamento sedimentario, costituito da marne grigio-azzurre e sabbie del Pliocene, materiali ghiaiosi e grossolani, generalmente sormontati da materiali vulcanici (pendici di Monte Mario, del Gianicolo). Da notare, infine, che i materiali vulcanici sulla sponda sin. provengono dai Colli Albani, quelli sulla destra provengono, almeno in parte, dai Sabatini.
Le zone pianeggianti vanno soggette al pericolo delle inondazioni del Tevere; infatti, per esempio, le zone circostanti Piazza Navona e la Bocca della Verità si trovano circa 1 m sopra il livello medio del fiume. Molto frequenti sono in città le lapidi che ricordano il livello raggiunto dall'acqua del fiume nelle piene più rovinose. Tali calamità ebbero termine solo dopo l'unità d'Italia, con la costruzione dei muraglioni che arginano il corso quel fiume in tutto il tratto urbano.
La città è anche esposta a un altro pericolo naturale, trovandosi in zona sismica; i terremoti l'hanno danneggiata notevolmente. Una volta in epoca romana e una volta nel Medioevo le scosse sismiche si protrassero per oltre 40 giorni. Fortunatamente la frequenza dei fenomeni sismici è in netta diminuzione, e l'ultima volta che gli edifici hanno riportato dei lievi danni è stato quando fu avvertito fin qui il terremoto della Marsica.
Fattore naturale fortemente favorevole è quello climatico. Posta nel centro della parte peninsulare italiana in zona pianeggiante, poco riparata dai venti di Nord e Nordest, ma ampiamente aperta all'influenza del mare, ha una temperatura media annua di 15-16°C, con 6-7°C di media nel mese più freddo (gennaio) e c. 25°C in quello più caldo (luglio); una dozzina di notti all'anno, non consecutive, la temperatura scende sotto lo zero. La piovosità media è di circa 800 mm; la distribuzione delle piogge presenta un accentuato massimo in autunno e uno secondario in primavera, mentre l'estate è decisamente secca.
Prevalgono in inverno venti da Nord e Nordest, mentre nelle altre stagioni è frequente lo scirocco; piacevolmente fresco è il ponentino estivo: brezza di mare avvertibile in città nel pomeriggio inoltrato. Tra le grandi città italiane, gode della particolarità di avere il maggior numero di giorni con cielo completamente sereno.
La popolazione è aumentata più di 11 volte dal 1871, e le caratteristiche dell'area edificata sono completamente cambiate nel frattempo. Prima del termine del secolo scorso erano state tracciate le arterie di via Flaminia-via del Corso; via Nazionale-Corso Vittorio; via Cavour. Inoltre vennero aperte le piazze Vittorio Emanuele, dell'Indipendenza, delle Terme.
nell'ambito della cinta muraria sorsero i nuovi rioni dell'Esquilino, del Celio, del Testaccio e dei Prati. Dagli inizi del secolo l'accrescimento divenne sempre più rapido, ed attorno ai rioni vennero edificate le aree dei quartieri (Flaminio, Salario, Nomentano, Ostiense, Monte Mario, ecc.). La cinta muraria, largamente sufficiente nei primi anni del secolo, venne superata in pochi decenni. Lo sviluppo posteriore alla seconda guerra mondiale, soprattutto nell'ultimo decennio, è stato veramente imponente.
Lungo tutte le maggiori strade che si dipartono dalla città, le costruzioni si stendono ininterrotte fino a oltre 10 km dalle mura (con l'eccezione della zona archeologica della Via Appia). Lo sviluppo edilizio nei suburbi dell' estrema periferia è stato tale che degli 11 esistenti nel 1951, cinque sono già entrati a far parte dei quartieri. Il Grande Raccordo Anulare, superstrada di circonvallazione che descrive attorno alla città un cerchio con raggio sempre superiore ai 20 km, è già in più punti raggiunto dalle costruzioni urbane ed in alcuni casi (La Giustiniana, Ciampino) superato.
Da segnalare la recente costituzione dei quartieri marini (Lido di Ostia Ponente, Lido di Ostia Levante, Lido di Castel Fusano).
Fortunatamente in tale sviluppo edilizio sono stati in gran parte conservati i parchi esistenti all'inizio del secolo, di modo che, anche in pieno centro, si ha un discreto sviluppo di zone verdi. Altre zone rispettate dallo sviluppo edilizio recente sono state quelle archeologiche; a tale proposito è interessante notare il cuneo praticamente sgombro da costruzioni recenti, che dalle porte Ardeatina, San Sebastiano e Latina si stende fuori delle mura lungo le vie Ardeatina, Appia Antica e Appia; tale cuneo si prolunga all'interno delle mura con le zone archeologiche delle Terme di Caracalla, del Palatino e del Foro Romano fino al Campidoglio.
Lo sviluppo edilizio rispecchia il progressivo incremento della popolazione. Nei censimenti dello Stato italiano, Roma figura per la prima volta nel 1871; il centro superava i 200.000 abitanti, e superava i 270.000 nel 1881. Nel 1901 la popolazione era sui 420.000 abitanti, e aumentò gradualmente fino agli 860.000 del 1931. A questo punto l'incremento divenne maggiore; nel 1936 si superavano 1.100.000 abitanti e nel 1951 1.550.000; nel 1961 la città contava 2.043.055 abitanti e 2.535.018 abitanti nel 1971 (2.781.993 nell'intero comune). Al 31 dicembre 2005 la popolazione romana è salita a 2.883.996 abitanti. L'accrescimento trova riscontro nell'importanza assunta dalla città come capitale, quindi come centro amministrativo e burocratico dello Stato.
Questo ha quindi rallentato lo sviluppo delle industrie rispetto a quanto avvenuto in altre città, libere dalle funzioni «politiche»; in seguito, data la presenza del grande «mercato» costituito dagli abitanti della città, molte industrie vi si sono localizzate, fino alla situazione attuale: sono in pratica rappresentati tutti i tipi di industrie, ma poche sono di grande importanza nazionale. Tra le maggiori vanno citate: la vetraria (vetri greggi, retinati e rigati per uso edilizio; vetri da ottica); la elettrotecnica, l'elettronica e quella degli strumenti di precisione (topografia, geodesia); la chimica (fibre tessili artificiali, soda, saponi) e la farmaceutica; l'editoriale, la alimentare, l'edilizia.
Un cenno a parte merita l'industria cinematografica che ha in Roma un centro di importanza mondiale. Il compendio della vita economica della città risulta annualmente nel corso della Fiera di Roma.
Data la posizione centrale nello Stato, Roma è un importante centro di comunicazioni. Oltre alle vie consolari, si diramano da essa altre strade importanti che la congiungono direttamente con vari punti delle costetirrenica e adriatica e con le altre città italiane. Nell' ambito del centro abitato, invece, il traffico trova condizioni molto sfavorevoli, per la presenza dei numerosi rilievi descritti, che fanno sì che non esistano grandi arterie direzionali rettilinee.
Piuttosto ben organizzata la rete filotranviaria, mentre tuttora insufficiente risulta lo sviluppo della metropolitana. Fanno capo a Roma alcune centinaia di servizi pubblici di autolinee. Anche per quanto riguarda le ferrovie, Roma è tra i maggiori nodi d'Italia. Praticamente irrilevante la navigazione sul Tevere e di modesta attività i porti sul Tirreno per un raggio di decine di km.
Roma è invece tra i grandi nodi internazionali per il traffico aereo, soprattutto dopo l'apertura dell'aeroporto "Leonardo da Vinci" di Fiumicino. Tutto ciò aumenta l'importanza turistica della città, cui affluiscono annualmente centinaia di migliaia di turisti da tutto il mondo. Numerosi i musei, le biblioteche; è sede di varie università ed accademie italiane e straniere, di altri istituti internazionali di commercio, di diritto, eccetera; nel dopoguerra è divenuta sede della F.A.O. (Food and Agricoltura Organization).
Comune di Roma. Con una superficie di 1507,6 kmq, il comune di Roma è il più ampio d'Italia. La popolazione nel 1871 era superata da quella di Napoli, e nel 1891 anche da quella di Milano. Con il 1900 il ritmo dell' aumento crebbe, di modo che nel 1931 veniva superata Napoli e nel 1936 anche Milano; Roma diventava così il comune più popoloso d'Italia. Gli abitanti, che erano 1.651.754 nel 1951, 2.122.663 nel 1961, sono saliti a 2.781.993 nel 1971 e ancora a 2.883.996 nel 2006. Il territorio comunale si affaccia al mare per circa 50 km e si eleva a 327 m di altezza presso Cesano. E' suddiviso in 22 rioni, 35 quartieri (dei quali 3 marini), 6 suburbi e 58 zone, costituenti, queste ultime, l'Agro Romano.
Vi sorgono vari centri, tra cui alcuni assai popolati sulla via Ostiense, come Acilia, e sulla via Casilina, come Finocchio e Borghesiana; Maccarese e Fregene in zona recentemente bonifìcata, malarica nei primi decenni del secolo. Il Lido di Ostia è stato ormai incluso nei quartieri della città, per quanto si possa considerare una città a sé stante, per sviluppo demografico, urbanistico e per servizi sociali.
A questa suddivisione tradizionale della città di Roma si devono aggiungere le 55 borgate che coprono una sup. di 3150 ettari con 220.000 abitanti. Le zone periferiche sono utilizzate per colture orticole e floreali, e per l'allevamento dei bovini. Più recente ma intensa, l'utilizzazione delle spiagge per cure balneari ed elioterapiche. Il territorio comunale è traversato dai tronchi terminali del Tevere, dell' Aniene e dell' Arrone.
Provincia di Roma. Ampia 5352 kmq e con 3.490.377 abitanti (2006; densità 652 ab./kmq), è suddivisa in 117 comuni. La costa va dal Mignone a Torre Astura, falcata, bassa e sabbiosa con la grande sporgenza deltizia del Tevere. Nell'interno si distinguono la pianura terminale del Tevere, alcuni rilievi vulcanici (bassi quelli Sabatini, alti quasi 1000 m i Colli Albani) e, nel settore orientali, alcuni gruppi calcarei del Preappennino, quali i Lepini (monte Lupone, m 1378), i Prenestini (m 1218), i Tiburtini (monte Gennaro, m 1271), i Sabini (monte Pellecchia, m 1368).
Essa è traversata dal Tevere, dall' Aniene e dall' Arrone, ed ha alcuni laghi craterici (Bracciano, Albano, ecc.). In accrescimento le attività agricole nelle località bonificate; da ricordare la pregiata produzione vinicola della zona dei Castelli Romani.
L'allevamento bovino cede il passo a quello ovino. Sul litorale si pratica la pesca: centri maggiori: Civitavecchia e Anzio. Le industrie sono in pratica accentrate a Roma. Segue per importanza il centro di Civitavecchia, che è un porto di Roma, con attivo movimento di passeggeri per la Sardegna e discrete attrezzature. Nei pressi sono le saline di Tarquinia.
Gli altri centri rilevanti sono Velletri, Frascati, Marino e Albano (i Castelli Romani), celebri luoghi di villeggiatura e produzione vinicola, Tivoli, centro di villeggiatura e di produzione olearia; Anzio, Nettuno, Fregene e Ladispoli, sul mare, molto frequentati nella stagione estiva.
Vicariato di Roma. Così si chiama a Roma la curia diocesana, essendo retta da un cardinale, in qualità di "vicario" o "vicegerente" del Papa. Comprende diversi uffici, tra cui:
1) culto divino, per la sorveglianza sulle chiese e le sacre funzioni;
2) disciplina del clero e del popolo cristiano, comprese le forme associate di natura ecclesiastica;
3) uffici amministrativi e atti giudiziari;
4) amministrazione economica. Dal 1967, detti uffici sono ubicati nel palazzo di San Giovanni in Laterano.