Palermo, Città e provincia, la storia, l'arte, il turismo
Città della Sicilia, capoluogo di provincia e della regione, con 556.374 abitanti, situata a 14 metri di altezza sul Tirreno nell'insenatura detta golfo di Palermo, compresa tra la punta di Priola (monte Pellegrino) e il Capo Mongerbino (monte Catalfano). L'ambiente nel quale si sviluppa la città è la Conca d'Oro, ricca di agrumeti (detti giardini) e densamente popolata. In epoca romana, dopo la caduta di Siracusa, contava circa 30.000 abitanti e occupava l'area dell'attuale palazzo reale, del giardino Bonanno, estendendosi fino al mare.
Forte ampliamento ebbe durante la dominazione araba, quando alla città vecchia (Cassaro) venne contrapposta la città nuova, detta la Kalsa; Palermo si ampliò anche verso sudest, costellandosi di centri satelliti, giungendo ad avere 100.000 abitanti; altrettanti abitanti vivevano nei centri immediatamente dipendenti. La città mantenne le sue posizioni nel periodo normanno; sotto gli Svevi, con Federico II, giunse a essere il maggior centro culturale italiano. Un regresso fu segnato dal periodo angioino, per cui nel secolo XIV la città era tornata ad una popolazione di 30.000 abitanti.
La ripresa, dapprima faticosa, divenne rapida con gli Aragonesi; venne costruita la via Maqueda, e al centro della città, determinato dall'intersezione di essa con l'attuale Corso, vennero abbattuti gli angoli di quattro palazzi per costruire "I Quattro Canti", essendo la città divisa in quattro settori dalle due arterie.
La popolazione raggiunse i 100.000 abitanti nel secolo XVI; si ingrandì fortemente dopo l'unità d'Italia ed è tuttora, con Napoli e Bari, fra i maggiori centri economici dell'Italia meridionale.
Ingenti sono stati i danni subiti nel corso della seconda guerra mondiale. Il porto, con due moli e una diga foranea, ha un'area utile di 96 ha; nel 2004 si è registrato un movimento di circa 400.000 passeggeri, tra partenze e arrivi, mentre le merci hanno superato i 2 milioni di tonnellate Oltre alle industrie connesse con il porto (cantiere navale, idroscalo, industrie pescherecce), Palermo ha industrie connesse con l'attività agricola (molini, pastifici, conservici di agrumi ed ortaggi) e mobilifici. E' sede della Fiera del Mediterraneo, mostra annuale internazionale, al termine della primavera. Il territorio comunale, ampio 158,6 kmq, conta 642.814 abitanti (584.221 nel 1991).
Monumenti, musei e biblioteche. La città si presenta divisa in due parti: l'antica a sud con strade e vicoli stretti, dall' aspetto prevalentemente barocco, la moderna a nord con strade ampie e rettilinee. I maggiori monumenti, spariti i resti della dominazione bizantina e araba, risalgono al periodo normanno e rivelano un' originale fusione di elementi bizantini arabi e latini, formando un complesso di grande importanza e di notevole fascino. Fra questi: San Giovanni dei Lebbrosi del sec. XI con un lebbrosario più tardo; del sec. XII è San Giovanni degli Eremiti, caratterizzato da cinque rosse cupole di origine moresca mentre il chiostro è più tardo; Santa Maria dell'Ammiraglio, detta la Martorana, con campanile a intarsi arabeggianti, interno duecentesco a croce greca riccamente decorato da mosaici bizantini, e abside ricostruita; il palazzo dei Normanni, adattato su una fortezza araba, conserva la torre del sec. XI, la sala di re Ruggero con mosaici di soggetto profano, ed ha incorporato la cappella palatina del sec. XII con soffitto arabo ad alveoli e stalattiti, mosaici bizantini e di maestranze locali dei secco XII-XIV, ambone a mosaico e candelabro scolpito del sec. XII.
Dell'immenso parco, con complesso residenziale dei re Normanni, resta laZisa, la Cuba, il palazzo Uscibene con cappella, i resti della Cuba Soprana, la Cubula con chiosco dalla rossa cupola emisferica. Accenti arabi sono anche negli avanzi del castello della Favara di età federiciana.
Sotto Guglielmo I e Guglielmo II (1154-95) si assiste al fiorite dell'edilizia religiosa: San Cataldo, Santo Spirito, la Santissimma Trinità; la cattedrale, rinnovata dal sec. XIV al secolo XVI e nel '700 (interno e cupola del Fuga), conserva la cripta trasversale e l'abside originarie e numerose tombe reali normanne e sveve.
Dopo la decadenza angioina, il dominio aragonese segnò una brillante ripresa della città: numerose le abitazioni signorili ornate con bifore, trifore e ricchi portali (palazzi Steri, Scaflani, Artale). Esempi di edilizia religiosa si trovano in Sant'Agostino, con interno secentesco, San Francesco d'Assisi che conserva opere di F. Laurana e Pietro da Bontade.
L'influsso gotico-catalano prosegue nel '400, fino alle prime realizzazioni rinascimentali di M. Carnelivari (palazzo Aiutamicristo, Abbatelli, Santa Maria della Catena). Nel sec. XVI si assiste, oltre a un ampliamento urbanistico con la creazione di piazza Vigliena e dei Quattro Canti, nel centro della città, in cui domina il gusto manieristico della simmetria, a una copiosa produzione edilizia: Santa Maria di Porto Salvo di A. Gagini, Santa Maria dei Miracoli a pianta quadrata, San Giorgio dei Genovesi, Santa Maria degli Angeli detta «la Gancia», palazzo Santa Ninfa, Porta Nuova, Porta Felice, la Fontana Pretoria.
Il '600 realizza un opulento barocco locale, che caratterizza il volto della città, e vede il dominio incontrastato di P. e G. Amato (la Pietà, palazzi Ugo, Villafranca, Santa Caterina, l'Olivella, il Gesù o casa Professa, San Giuseppe dei Teatini di J. Besio, ecc.). La personalità più significativa e predominante del '700 è G. Serpotta, che decora con i suoi leggeri stucchi rococò cappelle e oratori (del Rosario, di Santa Zita, di San Lorenzo). Della seconda metà del '700 sono i grandiosi parchi di villa Giulia, l'Orto Botanico, e la Favorita, oltre a numerosi esempi di architettura neoclassica, dovuti soprattutto. a G. V. Marvuglia (S. Filippo Neri, palazzina cinese alla Favorita).
Del sec. XIX sono i grandi teatri: Massimo e Politeama Garibaldi.
Musei e biblioteche. Museo Nazionale con collezioni archeologiche, galleria nazionale della Sicilia con opere dal Medioevo al '700, museo diocesano, galleria d'Arte Moderna, museo etnografico «E. Pitrè», tesoro della cattedrale. La Biblioteca Nazionale, che fu istituita nel palazzo del Collegio Massimo dei Gesuiti con la biblioteca da essi lasciata nel 1778 e inaugurata nel 1882, è ricca di incunaboli, manoscritti e autografi, nonché di molti legati.
Provincia di Palermo. Ampia 5016 kmq e con 1.124.015 abitanti (1991; densità 224 ab./ kmq) suddivisi in 81 comuni, è la più ampia e la più popolosa dell'isola. Si stende nella zona centrale della Sicilia settentrionale affacciandosi al Tirreno dal golfo di Castellammare alla fiumara Pollina. L'interno è montuoso, comprendendo oltre a gran parte dei monti Palermitani, le Madonie e i rilievi della Rocca Busambra.
La fascia costiera e la Conca d'Oro sono sede di colture agrumarie e orticole intensive, favorite dal clima particolarmente mite (c. 10°C in gennaio, 25°C in luglio, media annuale di 18°C); nell'interno prevale la cereali coltura; la Piana di Partinico è zona intensamente viticola. Diffusi l'attività peschereccia sulle coste e l'allevamento nelle zone interne. Unica risorsa del sottosuolo le solfare. Le industrie sono concentrate a Palermo; modesto centro industriale è Termini Imerese