L'assedio di Canelli, rievocazione storica folkloristica piemontese
L'Assedio di Canelli è molto più di una semplice rievocazione storica: è la festa dei canellesi che, rivivendo il passato, sanciscono forte e chiara la propria identità, e si riappropriano di quelle "radici" che sono il presupposto fondamentale di ogni comunità.
E' una festa in cui l'esatta ricostruzione storica viene resa viva ed autentica dal coinvolgimento popolare, che riesce a creare un clima difficilmente riscontrabile in altre manifestazioni in costume.
Musica, teatro, storia, costume, arte, artigianato ed eno-gastronomia sono gli elementi di una miscela avvincente che richiama ogni anno più di 50.000 visitatori.
E' una festa senza schemi e senza forzature, in cui la storia rivive attimo per attimo anche nei più piccoli gesti, nelle espressioni dei volti, nelle ombre e nelle pietre della Città antica.
Sul canovaccio degli avvenimenti principali, più di duemila figuranti in costume rappresentano lo storico assedio subìto nel 1613 ricreando per due giorni l'atmosfera e le situazioni di una città assediata e coinvolgendo il visitatore che diventa al tempo stesso testimone degli eventi e protagonista, sia che si confonda tra ufficiali e soldati o tra contadini sbandati con i loro animali, sussultando per gli imprevisti scoppi delle artiglierie nemiche, evitando i carriaggi di masserizie che strepitano sul selciato, sia che frequenti le osterie e le taverne dove convengono anche i malfattori e gli accattoni.
Come per i soldati e i popolani, il visitatore, deve sottostare agli obblighi ferrei del lasciapassare: deve accettare di buon grado l'eventuale inquisizione da parte delle guardie di ronda e rischia la berlina se nelle osterie alza troppo il gomito. E poi odore di polvere da sparo ovunque, tamburi, ordini concitati, ispezioni a sorpresa, momenti di relativa tranquillità alternati a quelli eccitati delle sortite, alterigia degli ufficiali e dolore della povera gente. Una sorpresa dopo l'altra, un'emozione continua