Città del Piemonte, capoluogo di
provincia, già capitale del Regno di
Sardegna e poi (1861-65) di quello
d'Italia, con 1.166.232 abitanti (2001),
situata a 239 m di altezza presso la sponda
occidentale del Po, poco a monte
della confluenza in esso della Dora
Riparia.
Di fondazione celtica,
venne occupata dai Romani, e conserva
tuttora nel nucleo primigenio della
pianta il caratteristico reticolato
ortogonale di strade.
Fino al secolo XVI rimase entro la cinta
muraria (circa 3 km di sviluppo), quindi
mise ad ampliarsi sotto i Savoia: Carlo
Emanuele I fece costruire alcuni
isolati fuori delle mura verso Sud, Carlo
Emanuele II indirizzò lo sviluppo
verso il Po; sotto la reggenza venne
costruita appunto la Via Po,
raggiungendo così il fiume. Vittorio
Amedeo II fece ampliare la città a
Ovest, mantenendo il sistema di vie
rettilinee, ampie, incrociantisi ad
angolo retto.
Oggi la città si estende lungo la sponda
sinistra del Po per tutti i 15 km compresi
tra le confluenze del Sangone e
della Stura di Lanzo, tra le
Quali è completamente inglobata nel
centro la confluenza della Dora
Riparia. Oltre il Po si
elevano bruscamente le colline di
Torino, e l'attuale ampliamento
urbano è diretto verso Ovest e Sud Ovest. L'accrescimento
si è accelerato fortemente nel secondo
dopoguerra.
Fino dal secolo scorso si sviluppò
notevolmente l'industria tessile, e
conseguentemente quella dell'
abbigliamento, tanto da rendere per
alcuni decenni Torino il centro
italiano della moda. Forte sviluppo
hanno anche le industrie chimiche; degli elettrodomestici ed alimentari (alcune delle dolciarie tra le maggiori
d'Italia).
Tutto però passa in seconda linea
attualmente rispetto allo sviluppo
assunto dall'industria
automobilistica: in funzione di
questa si sono impiantate e accresciute
le industrie siderurgiche e
metallurgiche, di utensili e cuscinetti a
sfere, di materiale elettrico e altri
accessori. Solamente nella F.I.A.T. sono impiegati circa 200.000 addetti, e in
rapporto al numero di abitanti Torino è
nettamente la città più motorizzata
d'Italia.
Il territorio comunale ampio 130
kmq, conta 1.167.9613 abitanti Dato il basso
indice di natalità del Piemonte,
l'aumento è dovuto principalmente all'immigrazione
dal Meridione, e Torino è la città
italiana con il maggior numero di
immigrati.
Non si può ignorare l'importanza che ha
per lo sviluppo della città la sua posizione
geografica, nella parte più interna
della pianura padana, a ridosso delle
Alpi, punto di convergenza dei migliori
valichi delle Alpi Occidentali; le sue
comunicazioni sono quindi ottime con le
regioni più economicamente avanzate
d'Italia, con la Svizzera e la Francia. Tra gli eventi di maggior rilievo del Piemonte ricordiamo il mercatino di Natale di Torino.
Monumenti, musei e istituti di
cultura.
Della città romana restano scarsi
avanzi: parti della cerchia urbana delle
mura, di un teatro, e soprattutto la Porta
Palatina, perfettamente conservata.
Forse il Duomo sorge sull'antico Capitolium. Fra i pochi
monumenti romanici si ricordano: il campanile
di Sant'Andrea, ora della
Consolata; d'età gotica la chiesa
di San Domenico e alcune abitazioni in Via Conte Verde e T. Tasso.
Il Duomo è uno dei più
significativi esempi del Rinascimento,
opera di Meo del Canino, e
accoglie opere di D. Ferrari, C.
Caravoglia, ecc.; dietro il
presbiterio si apre la cappella
della Sacra Sindone di G. Guarini,
a pianta circolare, rivestita in marmi
neri e con cupola. In età rinascimentale
fu promosso da Emanuele Filiberto un rinnovamento edilizio: il
palazzo ducale, la cinta
difensiva delle mura, edifici
religiosi come San Dalmazzo, Sant'Agostino, Santi Martiri di P. Tibaldi, San
Tommaso.
Alla fine del sec. XVI e agli inizi del
sec. XVII risalgono la sistemazione di piazza
Castello a opera di A. Vittozzi,
l'apertura della Via Nuova, le chiese
della Trinità (decorata all'interno
da Filippo Iuvara), del Corpus Domini,
dello Spirito Santo, dei Cappuccini e la Villa della Regina. Sotto
Carlo Emanuele II si realizzò la piazza San
Carlo, delimitata dalle chiese di San
Carlo e Santa Cristina,
progettate da Carlo di Castellamonte,
cui si deve anche il castello del
Valentino, trasformato su modello
francese; s'innalzano la chiesa di Santa
Teresa, e su progetto di Amedeo
di Castellamonte, il palazzo
reale e l'Ospedale Maggiore; il palazzo di città, le chiese
di San Rocco, dei Santi Maurizio e
Lazzaro, e della Visitazione.
Sono della metà del sec. XVII gli
imponenti palazzi Barolo, Paesana
di Saluzzo e dell' Accademia
Filarmonica. A questo periodo
risale il felice contributo di architetti
come il Guarini e lo Iuvara. AI primo
si deve il compimento della chiesa di S.
Lorenzo, la cappella della S. Sindone. lo
scenografico palazzo Carignano,
il palazzo dell' Accademia delle
Scienze, San Filippo, rimaneggiata
dallo Iuvara. AI secondo numerose felici
soluzioni, di cui va sottolineato il
valore scenogranco nell' ambientazione
urbanistica degli edifici: la
sistemazione dei quartieri militari a porta
Susa, della facolta di Palazzo
Madama, la costruzioni dei palazzi
Ferrero, della Corte d'Appello, del Carmine, Martini, Della
Valle, delle chiese di Santa Croce
e del Carmine.
Provincia di Torino.
Ampia 6830 kmq e con 2.287.016 abitanti
(2001; densità 334 ab./kmq), suddivisa
in 315 comuni, occupa a Ovest un
tratto delle Alpi Cozie e Graie (nella zona del Frejus, sottogruppo della
Rocca Bernaude, si trova, a 3178 m di
altezza, il punto più occidentale d'Italia, a
6° 37' 32" Ovest di longitudine Est Greenwich);
la zona centrale è costituita da un tratto
di alta pianura padana, mentre a Est
si hanno i rilievi addolciti delle colline
di Torino.
I corsi d'acqua (Pellice,
Chisone, Dora Riparia, Stura di Lanzo.
Orco, Dora Baltea) affluiscono
nel Po. Il clima presenta
elementi di continentalità, con elevate escursioni
termiche.
L'agricoltura produce cereali,
ortaggi, frutta; ampie superfici sono
destinate al foraggio, che alimenta un
buon numero di bovini.
Lo sviluppo demografico è dovuto
alla forte richiesta di mano d'opera
determinata dallo sviluppo delle
industrie non solo nel caplg. ma anche in
centri come Ivrea (80% delle
macchine da scrivere prodotte in Italia), Villar Perosa, Condove,
ecc. Fortissima l'immigrazione dal
Mezzogiorno. Le industrie
prevalenti sono le meccaniche e
siderurgiche, ma fortemente
sviluppate sono quelle tessili, dell'
abbigliamento, dolciarie, enologiche,
della carta, della gomma, del cuoio,
chimiche, ecc.
Condizioni favorevoli sono l'abbondanza
di energia idroelettrica e la
facilità di comunicazioni.