Nel 3000 a.c. popolazioni
provenienti dall'Anatolia e dal Mar Egeo
sbarcarono alla foce del fiume Magra risalendo il fiume, e stanziandosi nella valle, abitata dalle tribù liguri. I
nuovi ospiti portarono con sé riti sacri
della fertilità agreste e
l'abitudine di scolpire grandi statue
di entità maschili e femminili, che
poco dopo si svilupparono anche nella pianura
Padana e nelle valli alpine. Questa
tradizione rimase viva nella Lunigiana,
fino a quando arrivarono i Romani: nell'ultimo secolo, da Pontremoli a La Spezia, sono riemerse di quel periodo circa 70 statue,
integre o in frammenti, oggi ospitate
in originale al Museo
Archeologico della Spezia e al Museo
delle Statue-stele di Pontremoli,
dove si può apprezzare direttamente il
loro fascino e la loro misteriosità.
Pietre antiche e tamerici Bastano poche parole per derscrivere
le riviere liguri. Nell'entroterra di Ventimiglia, nasce Dolceacqua. Su
di un terreno ondulato, tra vigneti
e uliveti, l'antica borgata divisa in due
quartieri Terra (il più antico)
e Borgo, mantiene l'aspetto
medioevale sia sotto il profilo
urbano che architettonico. Da sottolineare
sull'abitato le rovine del Castello
dei Doria e il ponte
a schiena d'asino. Ma la vera
particolarità di Dolceacqua è
la moltitudine di viuzze con i loro palazzi
ancora integri.
Appena dietro Sanremo,
nella pianura del torrente Argentina,
attraversato da un ponte medioevale a 16 arcate, Taggia è
presente una delle maggiori testimonianze
medioevali della riviera di Ponente.
Circondata dagli uliveti ospita
pressoché intatto il vecchio borgo.
Sulle antiche vie si possono osservare palazzi
importanti coi portali in ardesia. Il
convento di San Domenico domina l'abitato da un'altura: la chiesa
gotica, in cocci bianchi e neri, che si affianca al convento si articola
intorno ad un chiostro del XV secolo.
A Ceriana, le case
di pietra, alte e strette,
caratterizzano un complesso unitario di
grande valore, integrato al paesaggio.
Non mancano monumenti di
grande valore: la parrocchia di
San Pietro; l'oratorio della
Visitazione; la chiesa romanica di
Santo Spirito; l'oratorio barocco
di Santa Caterina. Sulle rive del torrente Armea sono tutt'ora in funzione alcuni
frantoi: antiche pale, mosse
dall'acqua, in perfetta armonia
ambientale col verde degli uliveti.
Sorto nel XII sec. intorno al castello
dei Clavesana, costruito sulla parte
più alta di uno sperone di roccia a
picco sul mare, il borgo di Cervo in provincia di Imperia mantiene intatta la sua struttura
medioevale. Terrazze, tetti e
vicoli si snodano in un gioco di
volumi sullo sfondo azzurro del cielo e del mare.
nella parte superiore di un'ampia scalinata, la chiesa parrocchiale di San Giovanni in stile barocco domina il paesaggio con la sua
facciata concava, dal disegno ricco e
dalla sagoma allungata. Poco lontano il
complesso di Santa Caterina, con
l'oratorio romanico.
Profumo di rogo Nell'entroterra di San Remo,
nella valle Argentina, Triora ebbe una posizione di potere,
testimoniata dai resti delle fortezze e dei castelli e dalle porte
delle antiche mura.
Un ambiente reso ancora più significativo
dalle leggende, che vogliono il comune
popolato nei tempi antichi da streghe. Le
viuzze della città sono lastricate di
ciottoli o di pietra,
contraddistinte di edifici di grande
interesse con portali scolpiti; si aprono
in piazze ornate da
antiche fontane.
nella piazza principale merita una visita la Collegiata
dell'Assunta, chiesa romanico-gotica
restaurata nel XVIII secolo.
All'interno è presente un trittico di Taddeo di
Bartolo (XIV sec.) e un quadro di Luca
Cambiaso. Di fianco alla Collegiata,
l'oratorio di San Giovanni Battista.