Città del Veneto, capoluogo di
provincia, con 208.216 abitanti (2004), situata a
12 metri di altezza presso il fiume Brenta;
la attraversa il fiume Bacchiglione.
Dal punto di vista industriale, agricolo
e commerciale, Padova è il maggior
centro veneto; le sue numerose industrie
non sono però di importanza nazionale se
considerate singolarmente. Notevole l'università fondata nel 1222 (la più antica
d'Italia, dopo quella di Bologna);
nel sec. XVI la sede venne trasferita
nell' attuale edificio (il Bo),
destinato oggi al settore rappresentativo
e amministrativo, essendo quasi tutti gli
istituti trasferiti in funzionali edifici
moderni. Il territorio comunale,
ampio 92,8 kmq, conta 231.599 abitanti
(197.680 nel 2004).
Urbanistica e Monumenti. Conserva cinque ponti romani: tre
sul Brenta, di cui uno in parte
interrato, con iscrizioni dei magistrati
addetti alla costruzione, e due sul Bacchiglione.
Restano anche tracce di terme e di
altri edifici, vari mosaici e monumenti
funerari. Tra i monumenti, notevoli
il palazzo della Ragione del sec.
XIII con interni affrescati da N.
Miretto, la loggia del Consiglio di A. Maggi e il palazzo del Capitanio del sec. XV.
La sede universitaria è il bel palazzo
del Bo dei secc. XVI-XVII. Di questo
complesso di edifici che costituiscono il
cuore della città antica fanno parte il duomo,
rifatto nel sec. XVI, e il Battistero
romanico, affrescato da Giusto de'
Menabuoi. La piazza del Santo riunisce il maggior complesso monumentale
di Padova: all'esterno il monumento
equestre in bronzo al Gattamelata di Donatello (1453), la chiesa in
stile romanico-gotico, con cupole
orientaleggianti e campanili simili a
minareti, conserva affreschi di
Altichiero e di Avanzo, mentre l'altare
maggiore è decorato con formelle e
statue bronzee di Donatello; nella cappella
del Santo rilievi di P. e T. Lombardi
e I. Sansovino; attigui, l'oratorio di San
Giorgio affrescato da Atichiero e Avanzo,
e la scuola del Santo con affreschi
giovanili di Tiziano.
I bombardamenti hanno pressoché
distrutto la cappella degli Ovetari nella chiesa degli Eremitani con
affreschi preziosi di A. Mantegna,
Ansuino da Forli, Bono da Ferrara, ecc.;
accanto sorge la cappella
degli Scrovegni, piccolo edificio
gotico a una navata, interamente
decorata dagli affreschi di Giotto
(1305-06). Altri monumenti di notevole
interesse artistico: Santa Sofia (secc. XI-XIII), San Francesco (sec. XV), Santa Giustina con una
pala del Veronese (sec. XVI), Santa Maria
dei Servi (secc. XIV-XVI) e la piazza
detta Prato della Valle che circonda con
un canale una verde isola adorna di
sculture.
Musei e Biblioteche. La
città possiede un museo civico con
ricca pinacoteca. La maggiore biblioteca
è quella universitaria, ideata da
Felice Osio di Milano, lettore di
umanità Greca e latina e decretata dal
senato veneto nel luglio 1629 «a
servizio e decoro» dello studio: fu
formata con i fondi Selvatico e delle
corporazioni religiose soppresse (Santa
Giustina, San Francesco, Praglia, ecc.).
Ha annesso l'antico archivio
universitario.
La biblioteca civica, aggregata al
museo, sorta nel 1839, ha importanza per
le opere riguardanti la storia della
città. Importanti sono pure: la biblioteca
del Seminario, la Capitolare (sorta nel 1482 e ricca di codici e di
autografi), l'Antoniana (codici,
incunaboli, messali e corali miniati).
Musica. Padova è una
delle città italiane in cui si ebbe, fin
dal primo Medio Evo un elevato livello
musicale. Ne sono testimonianza le opere
di Marchetto da Padova (sec. XIII), Lucidarium in arte musicae planae e Pomerium in arte musicae mensuratae, che
appaiono la sintesi di una lunga pratica
ormai sviluppata, mentre nel 1243 a
Padova si trova notizia della prima
rappresentazione sacra italiana di cui si
abbia memoria.
Dal 1300 in poi Padova è il centro in
cui si alternano vari e grandi teorici
e musicisti: Bartolino, Dattolo e
Prosdocimo de Beldomandi. Nel 1400
cominciano le prime rappresentazioni
sceniche, in cui emerge Angelo Beolco «il
Ruzzante» e l'attività musicale si
confonde con quella dei goliardi. Nel
1487 viene fondata la cappella
musicale della basilica di Sant'Antonio che avrà enorme importanza nella vita
cittadina per molti secoli e in cui sarà
maestro di cappella anche C. Porta
(156595). Verso il 1600 la vita musicale
trova alcune difficoltà per la
deficienza di teatri. In tale periodo
spicca la figura di Pio Enea II degli
Obizzi (1592-1674) per i suoi spettacoli
all' aperto (Ermione, L'Amore pudico,
etc.).
nel successivo teatro degli Obizzi si avranno i primi spettacoli
melodrammatici con opere di Monteverdi,
Cavalli, Cesti e altri. Mentre nel 1700 e
nel 1800 nel teatro di Pietro della
Valle verranno eseguite opere di
insigni musicisti, tra cui Paisiello,
Rossini, Meyerbeer e Donizetti.
Tuttavia l'importanza di Padova nella
vita musicale è da ricercarsi, più che
nel teatro, negli studi teorici antichi e
moderni. Tra i cultori di questi
ricorderemo: F. Callegari, L. A.
Sabbatini, e soprattutto B. Cristofori
che applicò i martelletti ai vecchi
clavicembali creando così il pianoforte.
Diocesi di Padova. Padova è sede della diocesi suffraganea
di Venezia; il suo primo vescovo fu San
Crispino (sec. IV). Conta 431 parrocchie.
Provincia di Padova. Ampia 2142 kmq e con 762.998 abitanti
(2005; densità 356 ab./kmq). E'
suddivisa in 105 comuni ed occupa
la regione pianeggiante sulla sinistra del
medio-basso corso dell'Adige;
l'unico rilievo è dato dall'apparato
vulcanico spento dei Colli
Euganei; oltre all'Adige la
percorrono il Bacchiglione e il Brenta,
e corsi d'acqua minori con numerosi
canali artificiali.
Modesta estensione hanno i boschi e i
prati; 9/10 del territorio sono destinati
alle colture di seminativi semplici (in massima parte cereali), a volte
arborati (alberi da frutta, vigneti). Di
vario genere le industrie,
numerose ma di piccole dimensioni. Oltre
al capoluogo, altri centri importanti sono: Monselice,
Montagnana, Este e il centro termale di
Abano Terme.