La città di Venezia, storia e caratteristiche, il turismo veneziano
Città del Veneto, capoluogo di provincia e di regione, con 108.082 abitanti,
situata sulla laguna omonima su 118 isole
separate da 160 canali, superati da circa
400 ponti, di cui due (quello
ferroviario, m 3601, e quello stradale, m
4070). La uniscono a Marghera e
a Mestre. Il clima è
marittimo, la temperatura media annua
è di 14,4°C. Le precipitazioni medie
annue sono di 708 mm. La nebbia è
molto frequente e la umidità è
elevata.
La città, che ha il suo centro nella piazza
San Marco, si stende lungo l'esse
rovescia del Canal Grande, il
suo maggiore canale, per una lunghezza di
4260 m e una larghezza da Nord a Sud di 2790 m
e per un'area di 7062 kmq. Separata dal
nucleo fondamentale urbano per mezzo del
Canale omon. della lunghezza di 1680 m e
largo c. 300 m, si estende la Giudecca,
insieme di otto isolette, anticamente
chiamata per la sua particolare forma
Spinalunga, e divisa dal Canale dellle
Grazie dall' isola di San Giorgio
Maggiore che chiude verso S il bacino
di San. Marco.
Procedendo verso l'arsenale si
trovano i giardini, fatti costruire da
Napoleone I nel 1807 e ora sede
dell'Internazionale d'Arte, e subito
dopo la piccola isola di Sant'Elena,
tutta ville e campi sportivi. Sulla lunga isola di Malamocco è stato creato
nella seconda metà del sec. XIX il
Lido.
Notevole il porto, che ora sorge
nel quartiere urbano di Marghera e vanta un movimento annuo di merci
piuttosto considerevole. Il nodo
ferroviario di Venezia è Mestre,
con linee dirette per Bologna,
Milano, Trento, Trieste, Udine-Tarvisio.
Il territorio comunale, ampio 455,2 kmq,
conta 363.062 abitanti (347.347 nel 2003).
Arte, musei, biblioteche e
istituzioni culturali. La città
è caratterizzata da splendide architetture
d'età romanica e gotica, spesso
d'influsso orientale in particolare nella
decorazione effettuata con materiale di
spoglio proveniente dall'Oriente.
Il maggior monumento veneziano, la
basilica di San Marco, sorse nel
1073 su un preesistente edificio secondo
una pianta centrale preceduta da atrio,
sovrastata da grandi cupole al modo
orientale, riunendo nella decorazione elementi
romanici a bizantini e tardo-gotici.
E' arricchita all'esterno da una
grandiosa decorazione plastica, opera di
maestri locali e bizantini, e all'interno
da una ricchissima decorazione musiva
(secc. XII-XVI), da porte bronzee dei
secc. XI-XVI, dalla pala d'oro, da
sculture rinascimentali, dipinti e arredi
sacri di grande importanza artistica.
Particolarmente felice e viva l'edilizia
nel periodo gotico: la
ricostruzione del palazzo ducale (1309-1404), che, unito alla basilica
di San Marco dalla Porta della
Carta, opera del Bon, si presenta
secondo una struttura porticata
inferiormente con loggiato superiore e
parete compatta in marmo bianco e rosa,
aperta con ampie finestre e loggia dei Dalle
Masegne a Sud, ampliata nei secoli
successivi, e decorata all'interno per
opera dei maggiori artisti veneti (A.
Longhi, Tintoretto, I. Sansovino,
Tiepolo, ecc.) nelle sue ricchissime
sale; Santi Giovanni e Paolo presenta un prospetto trecentesco,
interno a tre navate con volte a
crociera, e conserva numerose arche
funerarie gotiche e rinascimentali e
dipinti preziosi di grandi maestri veneti
dal Rinascimento al sec. XVIII; Santa Maria Gloriosa dei Frari,
ricchissima di opere di scultura e
pittura di grande pregio (Dalle Masegne,
Donatello, Sansovino, Paolo Veneziano, G.
Bellini, ecc.); la chiesa dei Garmini con opere di Cima da Conegliano, L.
Lotto, Francesco di Giorgio Martini,
ecc.; San Paolo, originaria del
sec. IX, con soffitto ligneo carenato di
tele di Tintoretto, Tiepolo, ecc.; Santo
Stefano, rimaneggiata nel sec. XV,
anch' essa in possesso di opere
pregiatissime; San Giovanni in Bragora con copertura a carena di nave; Madonna
dell'Orto (sec. XV), con una
facciata in cotto decorata, e
coronamento, opera dei Dalle Masegne; la
chiesa e ex-abbazia di San Giorgio; la
chiesa della Carità.
Tra gli esempi di architetture civili nel periodo gotico sono da ricordape
la Ca' d'Oro, Palazzi Pisani,
Contarini, Priuli, Da Mula, Loredan,
Ca' Foscari, Giustinian, Bernardi, ecc.
Verso i secc. XV-XVI si nota in Venezia
l'ingresso di forme rinascimentali spesso
sposate al gusto tipicamente veneziano,
tendente al pittoricismo goticheggiante
delle superfici, estremamente traforate,
del rivestimento marmoreo, della
decorazione policroma, come nei palazzi
Dado e Grimani, lombardeschi,
dei Dieci Savi, Fabbriche
Vecchie di Rialto, Trevisan, Loredan, Fondaco del Megio, ecc.
Da ricordare ancora l'Arsenale,
più volte ampliato (secc. XI-XVI), cinto
da mura e torri, e con complessi
all'interno dell Sanmicheli, e di A.
Ponte; il forte di Sant'Andrea nell'isola delle Vignole opera
di M. Sanmicheli. Testimonianza
dell'affermarsi delle forme
rinascimentali sono gli esempi con giardino
alla Giudecca, il complesso di edifici
di piazza S. Marco (Loggetta del
campanile con decorazione plastica di J.
Sansovino, Libreria Marciana del
Sansovino e V. Scamozzi, palazzo della
Zecca del Sansovino, Torre dell'Orologio
di M. Coducci con i Mori del sec. XV,
Procuratie Vecchie di B. Bone G.
Bergamasca, porticate a due ordini di
logge superiormente e merlatura
terminante, Procuratie Nuove di V.
Scamozzi terminate da B. Longhena e con
l'ala napoleonica di G. Soli).
nell' architettura religiosa di stile
rinascimentale troviamo soprattutto
opere di M. Coducci come S. Michele, dal
prospetto con coronamento curvilineo
tripartito, la cappella degli
Emiliani di G. Bergamasco, S.
Zaccaria, originaria del sec. X con
facciata di M. Coducci, ricca di
pregevoli dipinti (G. Bellini,
Tintoretto, Palma il Giovane) e con la
famosa cappella di S. Tarasio affrescata da A. del Castano, con
polittici di B. Vivarinie G. d'Alemana; S.
Maria di Formosa, rinnovata da M.
Coducci con opere di Palma il Giovane, B.
Vivarini, L. Bassano e il Padovanino; S.
Giovanni Crisostomoa croce
greca di M. Coducci con opere di G.
Bellini, Sebastiano del Piombo; S.
Maria dei Miracoli di P. Lombardo,
rivestita internamente ed esternamente da
marmi policromi; S. Giobbe,
iniziata in forme gotiche e
terminata in rinascimentali da P.
Lombardo con opere di P. Bordone,
Giovanni d'Alemagna, B. Vivarini,
Piazzetta, Savoldo, ecc.; SS.
Apostolid'origine medievale ricostruita nel sec. XVI forse da M.
Coducci con pregevoli opere d'arte; S.
Giorgio Maggiore ricostruita
interamente da A. Palladio e terminata da
V. Scamozzi con una facciata con quattro
colonne d'ordine gigante e timpano
triangolare, interno a tre navate,
transetto con cupola e presbiterio con
dipinti di importanti maestri veneziani; chiesa
del Redentore alla Giudecca, una
delle più felici soluzioni di A.
Palladio, a una navata con transetto a
forcipe e cappelle laterali
intercomunicanti e cupola emisferica.
Su modello palladiano sono state
realizzate: la chiesa delle Zitelle a pianta poligonaIe, S. Travaso e S.
Pietro di Castello. Di particolare
interesse sono inoltre: S. Sebastiano di A. Scarpagnino, S. Maria Mater
Domini, forse di J. Sansovino, S.
Francesco della Vigna di J. Sansovino con
facciata di A. Palladio.
Nei secc. XV-XVI importanti centri d'arte
furono le scuole di devozione fra le
quali emersero: la Scuola grande di
S. Marco con attiguo l'Albergo, la
Scuola di San Giorgio degli Schiavoni con i teleri di V. Carpaccio, la Scuola
della Vecchia Misericordia con
l'antica chiesa dell' abbazia (sec. X) dalla facciata barocca;
la Scuola Nuova di Santa Maria
Valverde della Misericordia; la Scuola
di S. Giovanni Evangelista; la Scuola
grande di San Rocco con i 56 famosi
teleri del Tintoretto (1564-88).
Provincia di Venezia. Ampia
2460 kmq e con 807.251 abitanti (2005;
densità 328 ab./kmq), è suddivisa in 43
comuni. Una parte del territorio è
occupata da paludi e acquitrini. Il
terreno è distinto in cimosa lagunare, laguna viva e laguna morta e cordoni litoranei o lidi di origine
marina. Notevoli i cereali, i
foraggi, la frutta (pesche), gli ortaggi
e le leguminose. Cospicuo è l'allevamento del bestiame (bovini). Produttive le
industrie.
Venezia e Istria. (lat.
Venetia et Histria). Nell'antichità era
la decima regione dello ordinamento
augusteo dell'Italia, confinante a E
con l'Illirico e la Pannonia, a Nord con il
Norico e la Rezia, a Ovest con la
Transpadana, a Sud con l'Emilia, abitata da
popolazioni diversissime. Sotto
Diocleziano divenne provincia con
capitale Aquileia.