Città del Veneto, capoluogo di
provincia, con 227.032 abitanti, situata a 59 m di
altezza sull'Adige presso i monti
Lessini. E' un importante nodo
stradale e centro commerciale; è sede di
varie industrie (meccaniche, grafiche,
prodotti farmaceutici, materie plastiche,
macchine tipografiche). Nel territorio
comunale, ampio 109,7 kmq e con 266.470
abitanti (221.221 nel 1961), sono estese le
oolture dei cereali e della vite.
Storia. L'antica Verona
fu città dei Reti o degli Euganei;
sembra che sia rimasta fedele a Roma durante l'invasione gallica (225
a. C.) e durante la seconda guerra
punica. Nell'89 divenne città di diritto
latino e nel 49 ebbe la piena
cittadinanza; Gallieno (sec. III d. C.)
vi dedusse una colonia di veterani.
Diocesi fin dal sec. III e importante
centro militare nell' età delle
invasioni barbariche, fu, per breve
tempo, sotto Alboino, anche capitale del regno
longobardo. Successivamente fu sede
di un ducato, e, sotto i Franchi, di
una contea.
L'imperatore Ottone I ne fece la capitale
di una marca, che fu unita alla Baviera,
e in questo periodo l'influenza tedesca
su Verona, ove fra l'altro la sede
episcopale fu per lungo tempo occupata da
Tedeschi, fu forte, finché nel sec. XII
la borghesia mercantile che vi si
era sviluppata non si organizzò in
comune, che iniziò una politica
espansionistica verso il lago di
Garda. Le lotte interne favorirono
l'affermarsi della signoria di Ezzelino
III da Romano (1236-59), e, dopo un breve
periodo di governo delle arti, degli
Scaligeri, che con Cangrande portarono
Verona a grande potenza.
Sconfitti nel 1336-39 da una lega formata
da Venezia, Firenze e i Visconti, gli Scaligeri persero
nel 1389, per opera dei Visconti, anche
Venezia, che nel 1405 divenne possesso
veneziano. Il dominio veneziano, con
la parentesi dell'occupazione imperiale
dal 1509 al 1517, durò fino al 1797.
L'ingresso in Verona il 1 giu. 1796 dei
Francesi di Bonaparte e i soprusi da essi
compiuti diedero luogo alla sommossa
delle Pasque Veronesi (17-23 apr.
1797), duramente repressa.
Ceduta all'Austria con il trattato di
Campoformio (1797), divenne, dopo il
periodo napoleonico, una piazzaforte del
sistema difensivo austriaco nella pianura
lombarda e formò con Mantova, Peschiera e Legnago uno dei punti del
famoso quadrilatero; nei suoi pressi si
combatterono, durante le guerre
d'indipendenza, numerose battaglie. Divenne
italiana nel 1866. Fu gravemente
danneggiata nel corso della seconda
guerra mondiale.
Urbanistica, monumenti, musei e
biblioteche. Il nucleo
medievale, al centro della città, segue
in gran parte l'antico tracciato romano.
Numerosi sono gli edifici di età romana: l'anfiteatro (l'Arena del sec. I d. C.) con le gradinate
restaurate modernamente ed esterno a tre
piani di ordine tuscanico, il teatro
sul colle di S. Pietro, l'arco
dei Gavi opera di L. Vitruvio
Cerdone, un ponte, ecc. Il romanico caratterizza gli
edifici religiosi per un paramento
murario a sottili corsi di pietre e
mattoni e per i campanili a cuspide
conica: le chiese di S. Stefano e S.
Fosca del sec. V testimoniano il passaggio
dal Paleocristiano al romanico.
Il duomo (sec. XII), ampliato in forme gotiche e rinascimentali, è
decorato da cornici, sculture, lesene,
ecc.; il campanile è stato
terminato dal Sammicheli, l'interno,
gotico, accoglie numerosi dipinti di
famosi artisti; il battistero (sec. XII) è a tre navate e tre absidi
con capitelli del sec. IX, pluteo e
vasca del sec. XIII, bizantineggianti;
attigua è la chiesetta di S. Elena (sec. IX).
Il vescovado comprende edifici
romanici e gotici con affreschi
rinascimentali; S. Zeno maggiore,
che nelle forme attuali risale al sec.
XII, presenta una facciata tripartita da
lesene e scandita da una galleria di
bifore, portale con protiro, fasce di
sculture e porte bronzee degli inizi del
sec. XII, il campanile e la torre,
resto dell'antica abbazia benedettina.
L'interno a croce latina è dotato di
sculture e affreschi dei secc. XII-XIV,
del famoso polittico del Mantegna, di un
battistero a forma ottagonale e chiostro
del sec. XII.
Fra le altre chiese romaniche sono
da ricordare San Lorenzo e San Giovanni
in Valle. Il centro ideale della
città è la piazza delle Erbe con case rimaneggiate e fontana gotica.
Fra gli edifici civili nell'età
medievale sono inoltre: il palazzo
del Comune, quello del Governo,
dei Tribunali.
Fra le prime
affermazioni del gotico: S.
Anastasia, che conserva preziosi
affreschi tardo-gotici di Altichiero,
Pisanello, Stefano da Verona, ecc. e
opere di grande pregiò artistico; S.
Fermo Maggiore a una navata con
soffitto a carena di nave, affreschi
trecenteschi di influsso giottesco, e
dipinti di Pisanello, Altichiero, Caroto
Romanino; Sant'Eufemia a navata
unica a volla ribassata; Castelvecchio,
composto di due nuclei; tardo-gotiche
sono invece le arche scaligere di
Santa Maria Antica ,e numerose case
ad archi acuti trilobi.
Il Rinascimento ha la sua prima
testimonianza nella Loggia del
Consiglio di Fra Giocondo e si
afferma con le opere di Pietro da
Porlezza e Fra Giovanni. Al Sanmicheli si
deve gran parte dell' edilizia del sec.
XVI: la Porta Nuova, la Porta Palio,
i palazzi Guastaverza, Pompei, Canossa,
Bevilacqua, la Cappella Pellegrini in S.
Bernardino, la parte inferiore della
facciata di Santa Maria in Organo.
Di particolare interesse in classiche forme
rinascimentali è la chiesa di
San Giorgio Maggiore con dipinti del
Romanino, Paolo Veronese, ecc.
Numerosi gli edifici a facciata
dipinta: fra questi è, la casa
Mazzanti con affreschi del Caroto,
N. Giolfino, ecc. Scarsa importanza ha
invece il barocco; il giardino
all'italiana di palazzo Giusti è
del sec. XVIII. Municipio neo-classico.
Musei e biblioteche.Tra
i musei sono da ricordare: il
museo, ricco di capolavori della pittura
veneta, oggi raccolto in Castelvecchio e
il museo lapidario Maffeiano.
Fra gli istituti di cultura: la biblioteca
Capitolare, ricca di manoscritti, e
la biblioteca Comunale, con
l'archivio storico comunale e gli archivi
gentilizi delle famiglie veronesi.
Provincia di Verona. Ampia 3.097 kmq e con 733.595 ab. (2004;
densità 237 ab./kmq), suddivisa in 98
comuni, si estende fra le Prealpi e la pianura Padano-Veneta. Nel
suo territorio sono estese le colture di
grano, riso, mais, barbabietola da
zucchero, tabacco, ricino, frutta,
ortaggi, gelso e vite. Da quest'ultima si
ottengono vini pregiati quali il Valpolicella,il Soave, il Bardolino,
ecc. Sviluppato è anche l'allevamento
del bestiame (bovini e pollame).
Possiede varie industrie (idroelettriche, mobilifici, materali da
costruzione).