Città del Friuli-Venezia
Giulia, capoluogo di provincia e di regione, con
256.483 abitanti, sita a 2 m di altezza, sul
promontorio che separa dal golfo omonimo il Vallone (o baia) di Muggia.
L'entroterra si eleva rapidamente verso l'altopiano
del Carso, dapprima con colline
arenacee sulle quali già si va
estendendo la città. Tali rillievi
riparano Trieste dalle masse d'aria
balcaniche, ma frequentemente vengono
oltrepassati dalla caratteristica bora,
vento proveniente da Est Nordest, la cui
velocità può superare i 150 km/ora. La
temperatura media è di cicrca 14°C,
senza grandi eccessi, la piovosità
supera i 1000 mm.
ll porto è stato migliorato con ingenti
opere foranee, e consta principalmente di
tre bacini: a Nord il porto Vittorio
Emanuele e a Ovest il porto duca
d'Aosta, dotati di grandi magazzini
e impianti, destinati al traffico delle
grandi linee; un settore del bacino Nord è
occupato dal Porto Vecchio,
destinato al traffico locale.
Nella zona meridionale la parte più interna
del vallone di Muggia (detta Vallone
di Zaule), è specializzata per
legname e petrolio. Questo alimenta
alcune delle maggiori industrie
triestine: è in costruzione un oleodotto
per Ingolstadt. Oltre a queste e
alle navali, altre industrie ben sviluppate
sono le siderurgiche (ghisa), la
raffinazione di olio di semi, ecc. Buoni
i collegamenti ferroviari con il
resto d'Italia, la lugoslavia e l'Austria.
Il territorio comunale, ampio 82,6 kmq,
conta 271.879 abitanti (272.723 nel 2001).
Storia di Trieste.Secondo le
fonti, l'antica Tergeste fu in
origine città abbastanza fiorente dei Galli
Carni. Sotto Augusto fu fortificata
ed elevata al rango di colonia, vivendo
pacificamente durante tutto l'Impero,
alla cui caduta divenne possesso dei Goti.
Conquistata dai Bizantini nel 539,
devastata dai Longobardi nel 568,
tornò più tardi sotto il dominio bizantino,
sotto cui rimase quasi ininterrottamente,
tranne alcuni brevi periodi in cui fu
occupata dai Longobardi, sino al
787 c., quando passò sotto la signoria
di Carlomagno.
Nel secolo X fece parte del Regno
italico, ma su di essa esercitavano
grande autorità i vescovi, mentre
cominciava a farsi s'entire l'influenza
veneziana. Il comune, sorto a Trieste nel secolo XI, dovette barcamenarsi tra
queste due influenze, cui più tardi si
aggiunse quella dei patriarchi
d'Aquileia. Come conclusione di
questo stato di cose, nel 1382 passò
sotto il dominio degli Asburgo,
che tuttavia le lasciarono una certa
autonomia.
Nel sec. XVI la città decadde.
Continuarono i contrasti interni, per
difendere la libertà municipale contro i capitani degli Asburgo, e
nell'Adriatico contro Venezia per la
libertà del mare. Dal 1518 al 1522
possesso della corona spagnola, Trieste
tornò poi agli Asburgo. Solo nel secolo
XVIII la città cominciò il suo
sviluppo.
Dichiarata porto franco nel 1719
dall'imperatore Carlo VI, per promuovere
l'esportazione di prodotti austriaci e creare
una base commerciale per la Compagnia
Orientale, riusci, dopo un inizio
stentato, ad affermare il suo porto come
sbocco naturale dei paesi dell'Europa
danubiana.
Ma, mancando un opportuno piano
organizzatìvo, il traffico marittimo non
incrementò l'espansione economica della
città. Occupata dai Francesi nel 1797,
poi ancora nel 1805-09, entrata poi a far
parte delle Province Illiriche, ridivenne porto franco quando, con il Congresso
di Vienna, fu di nuovo assegnata all' Austria.
Moti irredentistici scoppiati nel 1848
furono sanguinosamente repressi, ma nel
1850 l'Austria concedeva a Trieste un
particolare statuto di città-provincia
con larga autonomia e facoltà legislativa.
Man mano che si affermava nella città il partito nazionale, i rapporti con
il governo centrale e il governatore
austriaco diventavano sempre più tesi e
in particolare ,la gioventù studentesca dimostrò a più riprese la sua chiara
volontà di riunirsi all'Italia. Il 3
novembre 1918 la città veniva occupata da
truppe italiane di sbarco. In breve tempo
il porto divenne uno dei primi porti
italiani, soprattutto per il volume di
traffico con l'Oriente europeo.
Arte, Musei e istituti di cultura. Il centro antico della città si
raggruppa sul promontorio, mentre in
pianura si estende la parte moderna.
D'età romana sono l'arco di Riccardo (sec. I a. C.), i resti del teatro e di
una basilica. D'epoca medievale sono la cattedrale,
formata da due chiese romaniche
absidate, San Giusto e dell'Assunta la
quale conserva mosaici del sec. XII, la
romanica San Silvestro, San Giovanni del
sec. Xl San Michele del secolo XIV.
Si ricordano inoltre il castello
trecentesco, ultimato nel '600 e, in
stile barocco, Santa Maria Maggiore di A. Pozzo; in stile neodassico sono gli
edifici di P. Nobile (casa Costanzi e
chiesa di S. Antonio), di M. Pertsch
(teatro Verdi) e di A. Molari (Borsa
vecchia e palazzo Chiazza).
Fra le moderne realizzazioni, notevole il faro della Vittoria di A. Berlam.
Musei. Il museo
Revoltella conserva dipinti moderni,
il museo di storia e d'arte ha
interessanti collezioni archeologiche,
pitture, sculture, ecc. L'Università
degli Studi economici e commerciali, costituita
nel 1924 succedendo alla scuola superiore
di Commercio (fondata nel 1877), oltre a
pubblicare un Annuario e gli Annali, ha
dato vita a un istituto culturale in
piena efficienza: la BibIioteoa
universitaria, che è venuta ad
affiancarsi alla Biblioteca civica,
ricca di C. 200.000 volumi (320
incunaboli), 400 mss. e oltre 6000
autografi e con collezioni speciali
(petrarchesca, boccaccesca, bodoniana,
storia patria, eoc.) e annesso archivio
diplomatico (con atti dei secoli XIV-XVIII,
statuti, autografi).
Altri istituti culturali:
l'Archivio di Stato, sorto nel 1926, la
Società del Gabinetto di Minerva fondata
nel 1810, il Circolo di Cultura dei
professionisti e artisti, già Circolo
artistico.
Provincia di Trieste. Ampia 212 kmq e con 300.304 abitanti (2001;
densità 1.419 ab./kmq), suddivisa 6
comuni, coincide con la zona A dell'ex
Territorio Libero di Trieste. Occupa una
ristretta zona costiera sul lato orientale
del golfo di Trieste. La scarsa
estensione di terreno non consente grandi
produzioni agricole, limitate a colture
ortofrutticole presso il capoluogo, con
prati e pascoli nelle parti periferiche.