Città principale della Lombardia con 1.724.557 abitanti nel 2005, capoluogo di
provincia, situata a 123 m di altezza in una
regione piatta, solcata dai fiumi Olona e Lambro, tra due dei maggiori
affluenti del Po, il Ticino e l'Adda, a pochi chilometri dai
primi gradini delle colline della Brianza.
Il territorio comunale, ampio 181,75 kmq,
conta 1.732.000 abitanti.
L'abitato si
trova in posizione felicissima anche per
le comunicazioni irradiantisi in
ogni senso: a Nord verso i laghi, le Prealpi e alcuni valichi alpini; a Ovest verso il Piemonte,
a Est verso il Veneto, a Sud verso
il Po ed il Mar Ligure,
con Genova suo sbocco marittimo.
Il Naviglio Grande, il Naviglio
di Pavia, quello della Martesana la collegano con il Ticino, l'Adda e il Po, unitamente ad altri
canali fluvio-lacustri. Questa
concomitanza di favorevoli condizioni ha
sin dal M.E. stimolato l'attività degli
abitanti che hanno saputo trarre mirabili
risultati.
Milano è una tipica città di pianura e ha ereditato dal passato una struttura
urbana radiocentrica, cioè
costituita da assi radiali collegati tra
di loro da successive cerchie. Questa
forma non facilita le molteplici funzioni
della vita cittadina. Oggi, dopo 24
secoli di storia, ognuno con la sua
impronta, il centro è alla ricerca di
una nuova struttura e dimensione. Le
distruzioni della seconda guerra mondiale
(150.000 locali distrutti) potevano
offrire un nuovo punto di partenza, ma
l'aspettativa rimase delusa
nell'entusiasmo della ricostruzione non
pianificata. Una novità è costituita
dal Centro Direzionale sui terreni
lasciati liberi dall'arretramento della Stazione
Centrale; tale Centro Direzionale si
è popolato di grattacieli, ove le grandi
industrie hanno installato il loro
quartiere generale (il più alto è di
127 m).
L'E.N.I. ha creato, come sede
propria e dei suoi dipendenti, una città
satellite, Metanopoli, nel
comune finitimo di San DonatoMilanese e nuovi quartieri residenziali si sono
sviluppati quasi dappertutto a partire
dal quartiere dell'Ottava Triennale (QT.8), costruito a San Siro.
L'intensa motorizzazione, seguita al boom
degli anni 1950-60, ha fatto sorgere il problema
dei trasporti e del traffico,
sollecitando l'esodo delle industrie
fuori dal perimetro del comune; anche la
popolazione tende a cercare zone
residenziali sempre più lontane; infatti
il moto pendolare riguarda 30.000
persone. Tale fenomeno ha posto il
problema di una pianificazione che superi
i 181 kmq del territorio comunale per
estendersi nei comuni limitrofi, e nel
1961 è sorto un consorzio comprendente
prima 34 e poi 59 comuni confinanti (Piano
Intercomunale Milanese).
Il contributo dell'immigrazione allo sviluppo della città è stato
notevole, soprattutto dal 1955 in poi. La
provenienza degli immigrati segue questo
ordine: Puglia e altre province
della Lombardia, Calabria, Sicilia e Veneto.
Importanza economica di Milano.Milano è il più grande centro
industriale d'Italia per le poderose
attrezzature e per il numero degli
addetti. Anche se sono presenti quasi
tutte le varie industrie manifatturiere,
predominano sulle altre le industrie
meccaniche (auto, motocicli, aerei,
macchine elettriche e materiale
ferroviario) e quelle siderurgiche,
che assorbono quasi la metà degli
addetti; rispetto alle altre, che hanno
visto rinnovare ed ingrandirsi il loro
apparato nell'ultimo cinquantennio,
l'ind. tessile ha subito una forte
contrazione, ma le fabbriche di lino, di
seta e fibre artificiali, distribuite nei
centri vicini, costituiscono un fattore
di integrazione economica internazionale
ancora efficiente.
Un rilievo notevole ha l'industria chimica
e farmaceutica (colori, gomma,
guttaperca, saponi, acidi e medicinali),
che alimenta le altre ind., quelle grafiche
ed editoriali, l'industria del legno, della
carta, della gomma, dell'abbigliamento e
delle confezioni in genere.
A Milano hanno sede i più grandi e
importanti mercati all'ingrosso (carni macellate, uova, pollame,
ortofrutticoli) che conservano e smistano
ad altre regioni e paesi europei i loro
prodotti. Attivissimo e vivace è il commercio
con l'estero: vi arrivano le materie
prime per le industrie (combustibili
liquidi e solidi, lana, cotone, legname,
caucciù, cellulosa) e si esportano
prodotti semilavorati e finiti (macchine,
filati e tessuti dd lana, cotone e seta,
medicinali, fibre artificiali). Tutta
questa molteplice attività mercantile è
favorita da un efficiente servizio di
banche e di Borse.
Urbanistica e Monumenti. Dei monumenti di epoca romana si hanno
pochissimi resti. L'anfiteatro era nei pressi di via Arena, il foro vicino a piazza San Sepolcro, il palazzo
imperiale e le terme nella
zona di piazza Mentana, una via porticata
lungo il corso di Porta Romana.
Sotto il palazzo della Borsa restano le
fondamenta del teatro; nell'area del Monastero
Maggiore una torre poligonale e un tratto delle mura di
Massimiano; presso la basilica
di San Lorenzo Maggiore 16 colonne
corinzie dei secc. II-III d. C.
Fra le basiliche paleocristiane si
ricordano: San Giovanni in Conca,
il sacello di San Vittore in Ciel
d'Oro, pre-ambrosiane; Sant'Ambrogio, San Nazaro, San Dionigi, San
Simpliciano, d'età ambrosiana, San Lorenzo a pianta centrale del
secolo V. Tutti questi edifici hanno subito
radicali trasformazioni nel corso dei
secoli. Dopo la distruzione gotica del sec. VI la città risorse con volto preromanico soprattutto per opera dei Maestri
Comacini, ma fu distrutta nuovamente
dal Barbarossa, dopo il quale il
nuovo Comune si presentò entro una nuova
cinta fortificata, e con edifici che
caratterizzeranno gran parte della
produzione romanica lombardo-emiliana: l'imponente basilica di Sant'Ambrogio (abside del sec. IX), Sant' Eustorgio,
San Celso, San Babila, ecc.
Al sec. XIII risale il Broletto,
con statua equestre d'influsso
antelamico; sotto i Visconti si
notano le prime infiltrazioni del gotico nella Loggia degli Ossi, fino a
giungere al monumento gotico per
eccellenza, il duomo,
che determina la nuova pianificazione
della città diventandone il centro.
L'opera fu portata a termine solo nel
sec. XIX (facciata di C. Amati).
Sotto gli Sforza e in
particolare sotto Ludovico il Moro,
si apri al largo respiro rinascimentale:
nel grandioso castello sforzesco,
in laterizio, a pianta quadrata con torri
angolari (radicalmente restaurato nel
sec. XX), nel quale operarono Giovanni
da Milano, il Filarete;
nell'Ospedale maggiore, ampliato
nei secco XVII e XVIII, progettato in
forme rinascimentali con ricordi gotici
dal Filarete; nella capella Portinari
in S. Eustorgio, con fusione di modi
michelozziani e lombardi, affrescata da V. Foppa; nelle equilibrate
creazioni del Bramante: nel
giovanile S. Satiro (3 tre navate con
volte a botte e cupola emisferica, con la
sacrestia a pianta ottagonale e con
ordini scanditi dal fregio in
terracotta), nella tribuna, chiostrino, e
sacrestia vecchia di S. Maria delle
Grazie, annessi al preesistente
edificio di G. Solari, che conserva
affreschi di B. Butinone, G. Ferrari e nel refettonio il cenacolo di Leonardo;
nelle opere dei Solari e della loro
scuola: San Pietro in Gessate, San
Bernardino alle monache, Santa Maria della
pace, Santa Maria incoronata, quasi
tutte decorate da pregevoli affreschi;
inoltre: Santa Maria della Passione di
G. Battaglio con facciata baroccà; Santa Maria presso San Celso, i due
chiostri di Sant'Ambrogio; la Cascina
Pozzobonelli, oratorio
triabsidato; la Cappella
Trivulzio del Bramantino presso San Nazaro maggiore.
Numerosi gli esempi di edilizia civile
quattrocentesca: Casa Panigarola,
Fontana-Silvestri, ecc. Nel sec. XVI
dominò soprattutto l'attività di G.
Alessi (palazzo Marino, SS.
Paolo e Barnaba, ecc.) e di P.
Tibaldi (cappella del palazzo
arcivescovile, S. Fedele, S.
Carlo del Lazzaretto, ecc.); sono
poi da segnalare: la costruzione dei bastioni,
della certosa di Garegnano, del Monastero
Maggiore con affreschi di B. Luini,
S. Perterzano, A. Campi. G. P. Lomazzo,
S. Angeli in forme tardo-manienistiche.
La città si rinnovò in senso barocco soprattutto a opera di F. Mangone (palazzo
del Senato, Santa Maria a Podone, Seminario
maggiore, ecc.), di F. M. Richini (Scurolo
di S. Carlo nella cripta del Duomo,
facciata del palazzo del Senato, S.
Giuseppe, S. Maria alla Porta, palazzi
Annoni-Cicogna, Durini, Litta, ecc.),
G. Quadrio (S. Nicolao, campanile di
S. Stefano Maggiore, ecc.).
Interessante complesso urbano secentesco
è la contrada degli Amidei. In
stile rococò, si ricordano: Santa
Maria della Salute, San Francesco di
Paola, i palazzi Cusani, Trivulzio,
Clerici e Dugnani (questi ultimi due
decorati da G. B. Tiepolo).
Sotto il dominio napoleonico si ebbero i
primi piani regolatori, oltre al
gusto neo-classico nelle opere di G.
Piermarini (palazzi Belgioioso,
Greppi, Giardini Pubblici, ecc.), di
L. Pollak (villa reale, ecc.) e quello
eclettico nel Cimitero
Monumentale. Della fine dell'800
sono da ricordare la galleria
Vittorio Emanuele e la
sistemazione di piazza Duomo di G. Mengoni, oltre a numerose
testimonianze di libertà industriale e
civile (palazzo Castiglioni, Stazione
Centrale).
Dal primo '900 a oggi la città si è
notevolmente estesa nell'ambito di
moderni piani regolatori, con la
costruzione di complessi di abitazione: Corso
Italia e Via Corridoni di L.
Moretti, quartiere
Mangiagalli, del Centro
Direzionale, del palazzo
S.I.R.T.T., del quartiere T.8,
e di numerosi grattacieli (piazza Cavour, piazza della Repubblica,
ecc.), della città satellite di S.
Donato Milanese e di numerose altre
importanti realizzazioni
dell'architettura contemporanea.
Musei. Pinacoteca di
Brera, con opere Lombarde e venete
dal sec. XV al sec. XVIII oltre allo
Sposalizio della Vergine di Raffaello
alla Madonna e Santi di Piero della
Francesca e alla Madonna e Santi di
Ercole de' Robertis; museo
Poldi-Pezzoli, con dipinti dei secc.
XV-XVIII, armeria, raccolte
archeologiche e d'arredamento; museo
d'Arte Antica nel Castello Sforzesco, Pinacoteca Ambrosiana,
importante soprattutto per le collezioni
di disegni, Tesoro di S. Ambrogio, del
duomo, galleria d' Arte Moderna, museo teatrale della Scala, museo
archeol.
Biblioteche. La maggiore
è la Nazionale Braidense; sorta
nel 1763 con lo acquisto fatto dalla
congregazione dello Stato di Lombardia
della biblioteca Pertusati e
aperta al pubblico dieci anni dopo, nei
locali dell' ex collegio gesuitico di Brera.
Ingranditasi con il materiale e con le
suppellettili delle tre biblioteche del
soppresso ordine e di altre monastiche (Certosa
di Pavia, monaci cistercensi di S.
Ambrogio, ecc.), nel 1778 l'imperatrice
Maria Teresa le donò la parte di scienze
naturali della biblioteca De Haller da lei acquistata.
Altre famose biblioteche milanesi: l'Ambrosiana,
la Trivulziana dell'omon. famiglia,
ricca di incunaboli e di manoscritti; le
biblioteche delle famiglie Poldi Pezzoli,
Melzi, Guastalla, Silvestri, ecc. e la
Biblioteca Civica fondata nel 1890,
già nel Castello ed ora sistemata in palazzo
Sormani.
Provincia di Milano.
Ampia 2762 kmq e con 3.903.685 ab. (2005;
densità 1.413 ab./kmq), comprende l'Alta
pianura lombarda, tra il Ticino e l'Adda, e la bassa pianura a valle della linea dei fontanili fino al Po. Diverse sono le
condizioni agrarie, perché la
regione a monte delle risorgive, essendo
asciutta, si presta alle colture del
mais e del grano, intercalate da
filari di viti e gelsi, mentre la
bassa pianura è per lo più irrigua
(marcite), mista a risaia e a
prati da sfalcio, che alimentano un
fiorente allevamento bovino e suino
con relativa industria di latticini (Lodi e Cadagno).
L'industria domina nell'alta pianura ed
è la maggiore dell'intera penisola.
Vanno segnalate le industrie metallurgiche
e meccaniche a Sesto San Giovanni,
Legnano e Monza; le chimiche a Melegnano, Magenta, Legnano e Rho; per i fertilizzanti si ricordano: Abbiategrasso
e Affari; per le tessili: Lodi,
Seregno, Monza, Melegnano; per
l'industria del legno: Monza,
Cesano Maderno, Seregno, Meda ed i centri
della Brianza; per le distillazioni
degli alcolSesto San Giovanni e degli oliLegnano; per l'industria
della gomma: Monza; per
quella conserviera: Desio, Rho,
Monza. Fondamentali attività
economiche italiane.