Città dell'Emilia-Romagna, capoluogo,
di provincia, con 102.337 abitanti, situata a
58 m di altezza sullo sbocco nella pianura
padana della regione montana e collinare
dell' Appennino; posta tra i fiume
Secchia ed Enza, funge da
centro di scambio tra le zone di pianura
e montagna. La via Emilia taglia
in due parti uguali il nucleo antico,
che è di forma esagonale; il centro
originario si trova nel quartiere a
monte della via Emilia. Oggi la città si
sviluppa in tutte le direzioni, a macchia
d'olio, favorita dalla topografia
pianeggiante.
Centro commerciale di prodotti agricoli
(ortofrutticoli, cereali) e di allevamento
suino, con industrie connesse, ha
anche industrie chimiche, metallurgiche,
di materiale elettrico, parti di
automobili, cementifici, ecc, Il
territorio comunale, ampio 231,5 kmq,
conta 128.789 abitanti (1,16.445 nel 1991).
Storia. Modesta città
romana (Regium Lepidi),
fondata da M. Emilio Lepido nei primi
anni del secolo II a. C., assediata e presa
dai Longobardi, fu ducato; comitato sotto
i Carolingi, nel sec, X vide sorgere un
forte dominio vescovile e nel secolo XII il
comune, che partecipò alla Lega
lombarda (1168) e quindi alla pace
di Costanza (1183). Ben presto
travagliata dalle lotte di parte (secolo
XIII), in seguito alla vittoria dei guelfi
Fogliani (1265), fallito un tentativo
di governo popolare, dovette accettare la
signoria di Obizzo d'Este, sostenuta dai
Fogliani (1295).
Crollato con Azzo VIII il dominio
estense, attraversò un periodo di grande
instabilità, passando da Arrigo VII a
Ludovico il Bavaro, a Giovanni di Boemia,
finché, arresasi a Martino II della
Scala (1335), fu da questi ceduta ai Gonzaga
di Mantova e quindi a Bernabò
Visconti (1371). Dissoltasi con la morte
di Giangaleazzo (1402) il dominio
visconteo, dopo la breve signoria di Ottobono
Terzi, ritornò agli Estensi (1409) per
godere finalmente di un lungo periodo di
stabilità e di pace nell' atmosfera
artistica e culturale del Rinascimento.
Temporaneamente annessa allo Stato
della Chiesa (1512 -23) in seguito
le sue vicende sono legate alle sorti del duçato di Modena. Il 26 agosto 1796
vi fu instaurata la Repubblica
Reggiana, che si fuse poi con la Cispadana;
successivamente, durante il periodo
napoleonico, la città fece parte della Cisalpina e del Regno Italico; assegnata agli Este-Lorena
dal congresso di Vienna (1815),
dimostrò il suo spirito d'indipendenza
aderendo ai moti del 1821 e del 1831.
Sede di un governo provvisorio nel marzo
1846, nel giugno 1859, dopo la fuga del
duca Francesco V, fu governata da Luigi
Carlo Farini fino all'annessione al regno
di Vittorio Emanuele II, sancita dal
plebiscito del marzo 1860.
Monumenti, musei, biblioteche. In stile romanico sono il duomo (secolo XI, ricostruito nel secolo XIII), con
pianta a croce latina e interno del secolo
XVII, il battistero, anch' esso
restaurato (1492) e la Torre
dell'Orologio (secolo XIII). In stile
gotico sono il banco di San
Prospero e il palazzo del
Capitano (secolo XIII). Di epoca
rinascimentale sono invece la basilica
di San Prospero (ricostruita nel secolo
XVI) e le chiese di San Agostino (secolo XV) e di San Pietro Martire (secolo XVI).
Più ricco di monumenti è il secolo XVII
che vede sorgere un gran numero di chiese
barocche (San Giorgio, oratorio
del Cristo, ecc.), riccamente
decorate da artisti ]ocali quali B. Sponi
e P. Sogari. Nei secc. XVIII-XIX si
diffonde il neoclassicismo (Teatro
comunale, 1857). La città è dotata
di una biblioteca civica e di vari
musei e pinacoteche (museo
Spallanzani, museo Chierici; galleria
Parmeggiani).
Congresso di Reggio nell'Emilia. Dal 27 dic. 1796 al 9 gennaio 1797 i
rappresentanti delle città di Bologna, Modena, Reggio e Ferrara,
liberate dalle truppe napoleoniche,
decisero di unirsi per formare una Repubblica
Cispadana e di prendere come loro
bandiera il tricolore bianco, rosso e
verde. Napoleone non convalidò però le
decisioni prese e i territori emiliani
della Cispadana furono incorporati nella
Repubblica Cisalpina.
Diocesi di Reggio nell'Emilia. Secondo le prime notizie attendibili, fu
diocesi a partire dal secolo IV; il primo
vescovo conosciuto è Favenzio, presente al
sinodo di Milano (451). E' suffraganea
di Modena. Conta 272 parrocchie.
Provincia di Reggio nell'Emilia. Ampia 2.291 kmq e con 392.696 abitanti
(1991; densità 171 abitanti/ kmq) suddivisi in 45 comuni, si estende per circa la
metà nella pianura padana, in
piccola parte in territorio collinare,
e a SO si eleva fino al crinale
appenninico. E' solcata dai fiume
Enza, Crostolo e Secchia; le estese
bonifiche favoriscono l'attività
agricola in pianura, mentre nella
zona montana si ha un discreto
allevamento ovino. Le industrie si
accentrano nel capoluogo.