Salone del Gusto


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Salone del Gusto a Torino


Salone del gusto

Salone del Gusto a Torino

Inizialmente furono Gran Menu a Verona e Milano Golosa, 1994, due eventi che solo i fedeli di Slow Food rimembrano, che possedeva già alcuni degli elementi caratterizzanti di quello che diverrà poi il Salone del Gusto sperimentale del 1996, in una minuscola area del Lingotto a Torino.

L’esplosione, avviene due anni dopo, con la seconda edizione, l’avvento del Mercato e oltre 130.000 visitatori che ribaltano l’approccio elitario alla gastronomia di qualità, trasformando in piacere e in diritto un interesse che si pensava fosse solo di pochi. Il viaggio continua, andando in parallelo con le novità che iniziavano ad analizzare il tema della globalizzazione.

nel 2000 vengono presentati i Presìdi italiani, nel 2002 i presidi internazionali a cui si affianca la terza edizione del Premio Slow Food, il seme dal quale due anni più tardi, nascerà Terra Madre, l’incontro delle comunità del cibo che la prima edizione raccoglie 5.000 contadini, artigiani e pescatori da 130 paesi del mondo.

nel 2006, il cappello filosofico del “buono, pulito e giusto” è il promotore di una fusione fra le due anime di Slow Food: produttori e consumatori.

I neo-gastronomi percorrono gli stand del Lingotto, affinando il loro palato nei Laboratori del Gusto, educandosi a una produzione sempre più attraente se sperimentata, compresa e pretesa nelle sue componenti qualitative, mentre in contemporanea all’Oval pescatori toscani e mauritani, pastori abruzzesi e mongoli, discutono sul futuro del loro lavoro, scambiandosi idee, soluzioni, prospettive circa un cibo prelibato dal punto di vista gastronomico, sostenibile nell' impatto ambientale ed equo dal punto di vista delle remunerazioni ma anche della gratificazione personale.

12 anni (22 se si vuole considerare come prima tappa l ’anno di fondazione di Slow Food) per intraprendere questo viaggio alle radici del cibo: dalla terra al piatto, dalla dimensione gourmettistica alla neo-gastronomia, dai frutti dell' albero del Salone del Gusto al ventre di Terra Madre, insieme in un evento unico.


Anche quella di quest'anno è solo una tappa: il viaggio continua, scarso di biodiversità, di piacere e di educazione, variando nella forma e sostanza. Ma questa è una tappa dove non si può davvero mancare.

Laboratori del Gusto

I Laboratori del Gusto sono le ormai note degustazioni guidate di Slow Food: alla presenza dei produttori e con l’aiuto di esperti si parla di cibo e di vino, si fanno confronti, domande, si assaggia, si tocca, si valuta, si commenta con approccio ludico tenendo sempre presente che il buon cibo e il buon vino sono anzitutto un piacere, che deve essere anche reso dotto.

Ampia la scelta che spazia da birre introvabili, chicche d’autore come prosciutti e culatelli artigianali, distillati unici, formaggi portati dalle comunità presenti a Terra Madre, cioccolati e altri eccellenti prodotti.

Slow Food riserva una sala all’interno del pad. 5 al vino naturale. È la sala Vignerons d’Europe, destinata unicamente alle degustazioni di vini di vignaioli, di coloro che coltivano le proprie uve nel rispetto della terra e dell’uomo.

Due novità: una serie di Laboratori, ideati e realizzati dai primi laureati della Università degli Studi di Scienze Gastronomiche di Pollenzo e Colorno. E altri curati dalla Banca del Vino di Pollenzo espressamente pensati per proporre viaggi nel tempo di grandi vini italiani.

in ogni Laboratorio del Gusto è garantita la traduzione simultanea in italiano e in inglese.


Appuntamenti a Tavola

Il Salone del Gusto non si esaurisce all’interno del Lingotto, ma continua anche fuori coinvolgendo la città e il territorio piemontese.

Le 20 cene a programma toccano infatti anche le zone dell’albese e dell’astigiano, entrando in nobili dimore d’epoca e castelli come la Villa Contessa Rosa nella Tenuta di Fontanafredda, il Real Castello di Verduno e la Reggia di Venaria.

Location d’eccezione che insieme a ristoranti in Torino ospitano un’assortita squadra di chef, italiani e stranieri. 
 
Coloro che si iscrivono agli Appuntamenti a Tavola devono recarsi con mezzi propri presso i ristoranti che ospitano le cene.

L'enoteca del Salone del Gusto

Un viaggio alle radici del cibo non può prescindere da una sosta nell’Enoteca, il luogo consacrato al vino di qualità.

Uno spazio dedicato agli appassionati, ma magari neofiti, o a quanti si avvicinano al mondo dell’enologia con un occhio più attento ed esperto.

Le protagoniste qui sono le etichette dei produttori segnalati da Vini d’Italia e da Guida al Vino Quotidiano, insieme a una selezione – effettuata in collaborazione con i principali importatori italiani – dei migliori vini provenienti da tutto il mondo.

L’Enoteca, situata nel cuore del Salone (pad. 3) è realizzata su misura per la degustazione del vino: un ambiente raccolto, in cui il visitatore-viaggiatore, consultando la wine list, può lasciarsi guidare dal piacere del vino in totale relax.

Da non perdere una sosta al Bistrot, dove è possibile accompagnare ogni calice con assaggi gastronomici: un’occasione per giocare con personali abbinamenti in un percorso ideale che, incontrando formaggi, salumi e dolci selezionati da Slow Food, attraversa l’enogastronomia mondiale.

- 2500 etichette
- 900 cantine italiane
- 400 cantine estere




Info utili
Gli orari di apertura dell’Enoteca sono gli stessi del Salone. Il biglietto d’ingresso all’Enoteca dà diritto a un calice Bormioli Rocco (con tasca portabicchiere) e a buoni degustazione.

La wine list distribuita nell’Enoteca contiene tutte le etichette esposte negli scaffali, suddivise per regioni di provenienza e differenziate per fasce di prezzo.



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Sito ufficiale: https://www.salonedelgusto.it