L'arco di Augusto di Susa


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Arco di Augusto


Arco Alleanza

L'arco dell'alleanza a Susa

A 40 chilometri da Torino l'autostrada Torino-Bardonecchia-Frejus conduce a Susa, capoluogo della provincia delle Alpi Cozie, la fortezza guardiana del valico del Moncenisio, colma di monumenti di età romana e medioevale.

Nella parte superiore della città (l'acropoli), abitata in epoca preromana, passava la strada delle Gallie, sovrastata dall'imponente Arco di Augusto, costruito fra il 9 e l'8 a.c. per celebrare il patto di alleanza con le 14 città di questa parte del Piemonte e della sua romanizzazione.

L'arco a forma classica, si poggia su colonne angolari corinzie, alto 9 metri, largo quasi sei. Il monumento, rivestito in marmo bianco (oggi di tonalità dorata causa il passare dei secoli) raggiunge i 13 metri di altezza, i 12 in larghezza e i 7 in profondità. Il fregio in bassorilievo è caratteristico perché realizzato da artisti del luogo, con un linguaggio semplificato: sui due lati corti è rappresentato il patto, su quelli lunghi il sacrificio di animali del Re Cozio per confermarlo.


L'iscrizione comprende i nomi delle tribù assogettate a Roma. Nelle immediate vicinanze sono presenti i resti delle Terme Graziane, con due arcate dell'acquedotto del 375 d.C. Nella parte inferiore dell'acropoli vi è la Porta Savoia (o Porta del Castello), composta da un'arcata affiancata due torri cilindriche unite alla cinta muraria del IV secolo d.C.

Ad ovest del centro abitato, è presente l'anfiteatro romano che fu in parte ricavato dal pendio della collina: è un edificio che risale al II secolo d.C. che misura 50 metri per circa 40, completo degli ingressi sull'asse maggiore, delle gradinate con le tribune riservate alle autorità, di passaggi coperti e stanze di sosta.

I materiali archeologici recuperati sono esposti nel locale Museo Civico.

Sull'acropoli di Susa le arcate dell'acquedotto di età romana poggiano su un roccione che in passato assolveva la funzione di altare sacro. Sulla sua superficie furono infatti scolpite alcune cavità a semisfera (le "coppelle"), collegate da canaletti e da vaschette.

Si presume che i sacrifici animali si concludessero con l'osservazione del percorso seguito dal loro sangue sulla roccia: a seconda dei canaletti in cui il sangue scorreva e dei punti di raccolta in cui si fermava, venivano ricavate le previsioni.

Gioielli tra i vigneti
Vigneti, castelli, borghi, cantine, abbazie. Un percorso attraverso il Piemonte soddisfa tutti i gusti. Si passa attraverso cittadine medioevali, cime coperte di viti, vaste dorsali. La tarda primavera e l'autunno (tempi di vendemmie) sono i periodi migliori per visitarte questa regione.

Partendo da Casale Monferrato e concludendo il giro poco distante dal capoluogo: alla Sacra di San Michele.