Bolzano, dal tedesco Bozen. Città
del Trentino Alto Adige, capoluogo di provincia, il maggior centro dell'Alto Adige con 102.806 abitanti, situata a 262 m di altezza
alla confluenza del torrente Talvera con l'Isarco, in una conca cinta
da alte montagne. I rilievi che la
circondano la difendono dai venti freddi,
per cui il clima è abbastanza mite:
la temperatura media annua è superiore a
11°C (0,1°C nel mese più freddo;
22,5°C nel mese più caldo) e il
quantitativo di precipitazione si aggira
intorno a 750 mm annui.
Particolare sviluppo hanno le industrie
del legno (mobilifici, cartiere,
ecc.), la siderurgia, la metallurgia dell' alluminio, l'industria della lana, ecc. Sviluppata
anche l'industria turistico-alberghiera.
Ottimo il reticolato stradale e
ferroviario, trovandosi Bolzano
all'incrocio di grandi vie naturali
internazionali (Brennero, Resia,
Dobbiaco). Nel territorio comunale,
ampio 33,8 kmq e con 88.799 abitanti (105.757
nel 1990), sono sviluppati soprattutto
l'agricoltura e l'allevamento del
bestiame; l'ospitale popolazione incrementa un buon flusso turistico
italiano e tedesco.
Storia. La storia di Bolzano,
che era già stata un notevole centro
preistorico, inizia nel 14 a. C. quando Druso la conquistò e vi pose la stazione
militare di Pons Drusi. Fu inclusa
nella decima regione d'Italia. Sede di
una contea longobarda dal secolo
VII, nel sec. VIII occupata dai Franchi, Bauzanum fu contesa tra i duchi di Trento e
quelli di Baviera, finché nel 1027
Corrado II non la incorporò nella contea
dei vescovi di Trento, che con
l'aiuto dei banchieri fiorentini le
fecero assumere un importante ruolo
commerciale (secc. XII-XIII). Nel 1531 fu
definitivamente incorporata nella contea
del Tirolo, di cui erano titolari
dal 1363 gli Asburgo, che riconobbero
alla città particolari statuti e uno
speciale magistrato mercantile a tutela
delle fiere annuali.
Nel 1805 fu data da Napoleone alla
Baviera e nel 1810 al Regno Italico. Nel
1814 tornò agli Asburgo, sotto i quali
rimase fino al 1918, quando fu annessa
all'Italia.
Dal 1943 al 1945 fu incorporata nella
Germania nazista; alla fine della
seconda guerra mondiale è tornata
all'Italia.
Urbanistica e monumenti. La fisionomia della città è in
prevalenza in stile gotico. Tale
carattere emana dalla città vecchia (sulla destra dell'Isarco),
costituita da un ammasso di case dall'
architettura tedesca con bassi porticati
e ornamenti gotici innestati su
fabbricati di antica origine. Il nucleo
delle case è attraversato da strette
e vecchie strade (via dei
Portici, via degli Argentiéri) dai ricchi
negozi e la Piazza Walter ove viene allestino ogni anno il Mercatino di Natale di Bolzano.
Alla destra della Talvera si
estende l'aristocratico sobborgo di
Gries dai fabbricati moderni (ville,
alberghi) tra giardini e parchi. Tra i
monumenti, si ricordano la chiesa di
S. Giovanni in Villa (romanica, con
affreschi dei secco XIV-XV), la
chiesa dei Francescani, il duomo (secc. XIII-XVI, con campanile del 1519), San Vigilio al Calvario, la
parrocchiale di Gries, Sant'Agostino, la
casa de' Bezzi, il palazzo Weggenstein e
i castelli dei dintorni. Del 1928
è il monumento alla Vittoria.
Nel museo civico si conservano gli
importanti frammenti in stucco
appartenenti alla distrutta chiesa di
San Benedetto di Nalles. Vicini a
quelli del San Salvatore di Brescia, ma di
gusto assai più provinciale, essi sono
stati attribuiti al sec. IX.
Provincia di Bolzano. Ampia 7400 kmq e con 374.647 abitanti (414.041
nel 1990), è divisa amministrativamente
in 116 comuni; i più popolati
sono Merano, Bressanone e altri 5 comuni con popolazione
superiore ai 5000 abitanti (Brunico,
Appiano, Lana, Sarentino e Caldaro).
Assai varia la morfologia del territorio
che comprende, dal punto di vista
agrario, le zone di pianura, di collina e
di montagna, e così pure, dì
conseguenza, il clima.
Sviluppata l'agricoltura, che
fornisce soprattutto frutta (mele e
pere), cereali, leguminose, patate e
ortaggi. Diffusi i boschi, in gran
parte comunali, che, oltre ai prodotti
legnosi, danno anche pinoli, mirtilli,
castagne, lamponi, funghi, erba da
foraggio, resina e trementina, corteccia
e cortecciola per concia. Assai diffusi
anche i prati, i pascoli e i
prati-pascoli, che favoriscono un
intenso allevamento del bestiame.
Il sottosuolo fornisce minerali di
piombo e zinco, fluorina, alluminio,
marmi e materiali vari da costruzione.
Fra le industrie, particolarmente
sviluppate le alimentari, le tessili, le
cartarie, le conciarie, le metallurgiche,
le meccaniche e le chimiche. Numerose le centrali
idroelettriche (Marlengo, Resia,
Cardano, Bressanone, ecc.), che
sfruttano le favorevoli condizioni dell'
ambiente.
Attivo il commercio, che
usufruisce delle linee ferroviarie Verona-Trento-Bolzano, Innsbruck-Brennero-Bolzano e Linz-San
Candido-Fortezza.