Itinerari turistici e percorsi in Trentino Alto Adige
Un itinerario alla scoperta della preistoria
trentina, dalle rocce del
Mesolitico alle palafitte dell' età del
Bronzo.
Da Trento si scende la valle
dell' Adige e dopo pochi chilometri
si giunge a Romagnano.
In località Loc il riparo roccioso di Romagnano-Loc rappresenta un insediamento tipico del
Mesolitico, periodo preistorico
durante il quale si affermò la raccolta
di frutti, uova e molluschi per
un'alimentazione più svariata e ricca oltre che alla solita caccia e
pesca. Il
territorio venne abitato per circa 8.000 anni, da tribù
e quindi, con l'inizio dell'utilizzo
della ceramica, arrivarono popolazioni che
praticavano l'allevamento del bestiame.
Sono risalenti quindi all'età del Bronzo
le tracce di
terrazzamenti e di capanne e di attività
legate all'uso del metallo. L'uomo abitò questi
posti neppure durante il periodo romanico.
Da Romagnano si arriva a Mori quindi tramite la S.S. 240 si
giunge Riva del Garda. Si risale per nove
chilometri la val di Ledro fino
a Molina di Ledro. Sulle rive
del lago omonimo è stato in parte
riprodotto un villaggio palafitticolo risalente all'età Bronzo, appartenuto alla
cultura della Polada. Di estensione pari a circa 4.000 mq,
sono stati ritrovati ben 10mila pali infissi nel
fango, che si possono osservare durante un percorso obbligato.
Il Museo delle Palafitte di Ledro raccoglie ed espone i materiali
provenienti dagli scavi, che descrivono
la vita del tempo: numerosi
contenitori in ceramica (piatti, tazze,
scodelle, bicchieri, ecc.), resti di
pasti, tra i quali una pagnottella di farina
di frumento con la sua pietra di cottura,
suppelletili in bronzo come pugnali, asce e
spilloni, attrezzature in legno (recipienti,
manici, aratri) e resti di barche e zattere.
Macine, pesi e resti di vestiti
in lino sottolineano altre attività
domestiche svolte.
Da Riva del Garda si può raggiungere Fiavè attraverso
la S.S. 421. In questo
comune, nella torbiera di Carera, un parco
archeologico conserva un
altro insediamento palafitticolo,
costruito inizialmente sullo specchio del
laghetto ora torbiera e in
un'isoletta centrale.
Intorno al XIII sec. a.c. il villaggio fu
distrutto da un incendio e successivamente trasferito
in posizione più sicura, sulla
collinetta del Doss dei
Gustinacci, fortificata con mura.