Cosenza


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Comune di Cosenza



Cosenza

Città e Provincia di Cosenza


Città della Calabria, capoluogo di provincia, con 94.565 abitanti, situata a 238 m di altezza nella valle del fiume Crati presso la confluenza del Busento, tra la Sila Grande e la Catena Costiera. Le industrie più notevoli sono collegate alla lavorazione dei prodotti agricoli, del legname silano, dèl granito, ecc. Nel territorio comunale, ampio 16,5 kmq e con 78.611 abitanti (102.086 nel 1991), la agricoltura fornisce soprattutto cereali, vino, olio, frutta (fra cui rinomati sono i fichi secchi e infornati), ortaggi e legumi. Buoni i pascoli e diffuso l' allevamento del bestiame.

Storia. L'antica Cosentia, città dei Bruzì, fu occupata nel 330 a. C. da Alessandro di Epira; nella II guerra punica parteggiò ora per i Romani, ora per Annibale, e fu sottomessa dai Romani nel 204 a. C. Nelle guerre civili fu assediata da Sesto Pompeo. Fu colonia augustea.

Devastata Est danneggiata da Alarico, che vi fu sepolto, centro di un gastaldato del ducato longobardo di Benevento, fu riconquistata dai Bizantini nel sec. IX. Le scorrerie dei Saraceni costrinsero gli abitanti a ritirarsi sui monti (Colli di Cosenza). Risorta nel '300, nel 1458-59 prese parte alla rivolta dei contadini contro il fiscalismo aragonese. Subite gravi repressioni dopo la congiura dei Baroni (1485-86), decadde economicamente sotto la dominazione spagnola. Nel sec. XVI, A. G. Parrasio vi fondò un'accademia, illustrata da B. Telesio, la quale ebbe largo influsso sulla cultura del Mezzogiorno.

nel 1799 la borghesia cittadina, accogliendo le idee dei giacobini napoletani, proclamò la repubblica. Cosenza partecipò attivamente ai moti costituzionali (1813, 1829, 1837) e mazziniani (1844), che dettero vita alla sfortunata impresa dei fratelli Bandiera.

Urbanistica Est Monumenti. Il centro urbano è diviso in due nuclei: quello antico, che si sviluppa alla d. del fiume Crati e ai piedi del colle San Pancrazio (m 383), e quello moderno a pianta regolare con numerosi e grandi edifici. Tra i monumenti, si ricordano il castello normanno, ingrandito da Federico II e in seguito rimaneggiato, la chiesa di San Francesco, che conserva il portale gotico e il chiostro (sec. XIII); il duomo (1185-1222), di origine romanica, con la tomba di Isabella di Francia; la chiesa di Santa Maria di Costantinopoli, rifatta in età barocca, che conserva numerosi quadri del fiammingo Borremans e quella di San Francesco di Paola, ripristinata dopo il 1854, che conserva opere di scuola napoletana.

nel museo civico, ricco materiale di scavo. Presso l'arcivescovado si trova una nota croce-reliquiarlo, recentemente attribuita ad artisti locali dei secc. XII-XIII.

Provincia di Cosenza. Ampia 6650 kmq e con 694.398 abitanti (691.659 nel 1991), è divisa in 155 comuni e comprende la parte settentr. della penisola calabrese con territorio quasi interamente montuoso, se si eccettuano l'ampia valle del Crati, la piana di Sibari e alcuni brevi tratti pianeggianti costieri, corrispondenti ai delta fluviali.

L'agricoltura, che è l'attività prevalente della popolazione, è povera: i suoi prodotti principali sono il frumento, le olive, ruva, le patate, gli ortaggi. Discreto l'allevamento del bestiame che usufruisce di pascoli abbondanti e grassi. Scarse le industrie, legate alla produzione agricola Est all'allevamento; notevole, invece, la produzione di legname da costruzione fornito dalla Sila.

Lo stesso gruppo montuoso è oggi attrezzato turisticamente (Camigliatello, Silvana Mansio, Villaggio Mancuso) e largamente sfruttato, grazie alla presenza di alcuni laghi artificiali (Ampollino e Arvo), per la produzione di energia idroelettrica (centrali di Cotronei, San Giovanni in Fiore).

Oltre al capoluogo, vanno ricordati i centri di Castrovillari, ai piedi del monte Pollino, mercato del bestiame; Rossano Calabro, mercato agricolo; Paola scalo sul Tirreno e patria di San Francesco di Paola; Guardia Piemontese Terme, frequentata stazione di cura.