Reggio Calabria


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Comune di Reggio Calabria


Reggio Calabria

Città e provincia Reggio Calabria

Città della Calabria, capoluogo di provincia, con 110.291 abitanti, situata a 31 m di altezza; sorge su una sponda orientale dello Stretto di Messina, in zona sismica, ed è stata distrutta da terremoti nel 1783 e nel 1908. E' oggi stata ricostruita con criteri antisismici, a pianta geometrica, con lunghe vie parallele alla costa. Ben collegata con Messina e le isole Eolie (aliscafi), gode di un ottimo clima, e le sue attrezzature balneari sono in forte sviluppo (inoltre a breve distanza, sull' Aspromonte, si praticano sport invernali).

Attivo il porto e sviluppate le industrie collegate alle produzioni agricole (olio, vino, ortaggi). E' centro di produzione di agrumi e in particolare dell'industria del bergamotto, che cresce spontaneamente solo in questa zona del mondo e viene esportato come essenza. Altra essenza qui lavorata è quella del gelsomino. Il territorio comunale, ampio 243,5 kmq, conta 165.822 abitanti (153.680 nel 1991).

Storia. L'antica città (lat. Regium) fu fondata nella seconda metà del sec. VIII dai Calcidesi dell'Eubea e, secondo un'antica etimologia, aveva nome dalla sua ubicazione sul punto in cui si «spezza» la continuità fra la Penisola e la Sicilia. Ebbe dapprima un regime aristocratico, temperato dalla legislazione di Caronda, poi una forma di governo democratico e quindi entrò in lotta con la vicina Crotone, retta invece da una oligarchia.

Al principio del sec. V in Reggio Calabria Sud 'instaurò la tirannia di Anassilao, che in guerra con i Siracusani si unì ai Cartaginesi, ma fu sconfitto con essi a Imera (480). Semidistrutta da Dionisio di Siracusa nel 387, ebbe più tardi a subire la pressione dei Bruzi, per difendersi dai quali entrò nell'alleanza romana.

Fu poi municipium, e colonia sotto Ottaviano. Dopo essere stata devastata da Alarico (410) e occupata da Totila al tempo della guerra greco-gotica (458), cadde sotto il dominio dei Bizantini, che vi posero un presidio e fecero del suo antico vescovado la sede metropolitana della Calabria. Ricca al punto da poter pagare ai Saraceni numerosi gravami ed evitare così il saccheggio, dopo la conquista normanna (1059) e il conseguente intensificarsi dei suoi rapporti con la Sicilia orientale, vide ancora aumentare la floridezza della sua operosa borghesia.

Solidale con la Sicilia allo scoppio della guerra del Vespro (1282), passò per due volte agli Aragonesi; e gli Angioini, a cui rimase alla conclusione della guerra, per conquistarsene la fedeltà la fortificarono e le concessero numerosi privilegi. Passato il Regno di Napoli dagli Angioini agli Aragonesi, fu trasformata in feudo da Alfonso il Magnanimo, ma già Ferrante la restituì al demanio, favorendo notevolmente la sua industria della seta.

Decadde sotto la dominazione spagnola. Incursioni dei pirati turchi la danneggiarono nel 1511, 1519, 1543; grave fu il saccheggio subito nel 1594 per opera del messinese rinnegato Sinan Cicala. Colpita da epidemia, depressa da oneroso fiscalismo, il terremoto del 1733 ne provocò la totale rovina. Costituita in ducato per il gen. Oudinot nel 1808, nel mar. 1810 fu bombardata dalla flotta inglese che appoggiava Ferdinando IV di Napoli; dopo aver aderito ai moti antiborbonici del 1847, fu occupata dai garibaldini, quasi senza colpo ferire, il 20 ago 1860. Fu quasi distrutta da un terremoto il 28 dic. 1908. Durante la seconda guerra mondiale fu ripetutamente bombardata dagli Alleati.

Urbanistica, monumenti, musei. Presenta, dopo il terremoto del 1908, un aspetto moderno. Della vecchia Reggio Calabria sono rimasti il castello (sec. XV) e la neo-romanica chiesa di San Agostino: il duomo, ricostruito, conserva qualche traccia della sua antica struttura barocca.

Tra le costruzioni sorte nel sec. XX, si ricordano il palazzo del municipio, opera di E. Basile. e il museo nazionale, che custodisce reperti archeologici di varie età, opera di M. Piacentini.

Arcidiocesi di Reggio di Calabria. Secondo racconti leggendari sarebbe di origine apostolica; secondo la storia invece non è anteriore al sec. VI. Nel sec. IX, ellenizzata nella lingua Est nella liturgia, fu dal patriarca di Costantinopoli eretta in arcidiocesi. Di nuovo latinizzata al tempo di Gregorio VII, tornò all'obbedienza di Roma. Conta 109 parrocchie.

Provincia di Reggio di Calabria. Ampia 3.183 kmq e con 578.323 abitanti (1991; densità 181 abitanti/kmq), suddivisi in 96 comuni, occupa la parte più meridionale della regione. E' formata dal massiccio cristallino dell' Aspromonte, coperto di boschi, che discende a terrazzi verso il mare; lo sviluppo costiero è di 211 km. Sviluppata l'attività agricola, con prevalenza di redditizie colture legnose (oliveti, vigneti, agrumeti).