Città della Lombardia, capoluogo di provincia
con 140.518 abitanti, situata a 149 metri di altezza
ai piedi delle Prealpi, sulla
sinistra del fiume Mella e allo sbocco
della Val Trompia. E' centro di
grande attività economica; infatti le industrie
meccaniche e metallurgiche, favorite
dalla vicinanza delle miniere di ferro
della Val Trompia, hanno grande
importanza per il largo contributo che
nei due campi dà all' economia
nazionale. Tradizionali le fabbriche
d'armi (Beretta), vivace il
commercio.
nel territorio comunale, ampio 89 kmq e
con 172.744 abitanti (210.047 nel 2001), si
producono cereali, tabacco, frutta,
ortaggi, castagne.
Storia. Fu la principale
città dei Galli Cenomani; sottomessi
costoro da Roma nel 225 a. C., Brixia divenne il maggior centro di espansione
romana nella Gallia Transpadana.
Fu colonia augustea; nel 452 fu
saccheggiata da Attila. Sede di un ducato
longobardo nei secc. VI-VIII, a partire
dal sec. XI combatté per ottenere il
riconoscimento delle proprie libertà
comunali; tali lotte culminarono dagli
inizi del sec. XII; ai tempi della prima
e della seconda lega lombarda,
Brescia vi partecipò, sostenendo
valorosamente i molti attacchi imperiali.
nel sec. XIV le contese interne di
fazione determinarono l'indebolimento
politico della città e la sua soggezione
alla signoria dei Visconti, e
infine di Venezia (dal 1428). Alla caduta
della Repubblica di Venezia,
Napoleone, ncl 1797, la unì, con il suo
territorio, alla Repubblica Cisalpina prima e al Regno Italico poi.
Passata agli Austriaci dopo il 1814, fu
centro di cospirazioni (1821 e 1833) per
raggiungere la libertà; dopo la
sfortunata conclusione della prima guerra
d'indipendenza, lottò disperatamente per
10 giorni, dal 23 marzo al 1 aprile 1849,
contro le truppe austriache del gen.
Haynau.
Passata con la Lombardia (1859)
al Regno d'Italia, ha il suo
gonfalone comunale decorato di medaglia
d'oro per benemerenze patriottiche e di
croce di guerra al valor militare.
Urbanistica e Arte. Della città romana è stato rintracciato
il reticolato stradale. L'edificio
principale è il Capitolium (72-73 d. C.), sorto su una fondazione
precedente di età repubblicana; notevoli
anche i ruderi del Foro di epoca flavia e del Teatro. L'importanza di Brescia
quale centro altomedievale è
testimoniata anche dalla presenza di
molti monumenti di questo periodo.
Circa
la basilica di S. Salvatore,
ripresa in esame in occasione dei recenti
restauri, si è giunti ad arguire che la
chiesa inferiore ad aula unica
triabsidata è quella primitiva, eretta
da Desiderio, mentre quelIa superiore è
di poco posteriore alla prima é
costruita in età carolingia (816 c.).
Importante la sua decorazione a stucco,
attribuita al sec. IX per analogie
evidenti con la contemporanea plastica
europea, in particolare con gli stucchi
di St. Laurent a Grenoble.
Altro edificio importante è la basilica
di S. Maria Maggiore (secc.
VII-VIII), della quale rimangono avanzi.
di un pavimento musivo. Il duomo vecchio
con la cripta di S. Filiastro (sec. XI) è stato attribuito ai secc. X-XI.
Tra le sculture del museo cristiano in S.
Salvatore, celeberrimo il pluteo con il
pavone, a bassorilievo.
Al Medioevo risale il broletto (secc.
XII-XVII), ricco di sculture decorative e
con torre del popolo iniziata nel sec.
XI. L'arte rinascimentale bresciana è nota soprattutto per la sua tradizione
pittorica, che nel primo Quattrocento
rimase legata al gusto cortese
(determinante la presenza di Gentile da
Fabriano), ma che nei secc. XV-XVI con il
primo grande pittore lombardo rinnovato,
V. Foppa, e poi nel '500 con la scuola
locale, che s'innesta appunto sul naturalismo
luministico del Foppa, di G.
Savoldo,. G. Romanino, del Moretto, di G.
B. Moroni, ebbe una parte di primo piano
nel Rinascimento italiano.
L'architettura rinascimentale è
validamente testimoniata dal complesso
unitario di edifici d'intonazione
veneziana di piazza della Loggia:
il Monte di Pietà (il Monte
'Vecchio); il palazzo comunale (la
Loggià), cui lavorarono anche I.
Sansovino, G. Alessi, A. Palladio; il Monte
Nuovo; la torre dell'Orologio.
Risale al sec. XVI anche S. Giovanni
Evangelista, che nell'interno
conserva pale del Moretto; al sec. XVI S.
Pietro in Oliveto, di origine
romanica; al sec. XVII, ma con impronta
tardo-rinascimentale, il duomo nuovo
di G. B. Lantana (1604) con cupola
di L. Cagnola (1825), che
nell'interno conserva tele di G.
Romanino. Barocca. è la chiesa dei SS.
Faustino e Giovita (1622) con affreschi
di G. D. Tiepolo e opere di G. Romanino.
Il Rococò, oltre che dalle belle
ville nei dintorni e da alcuni palazzi di
A. Marchetti (palazzi Martinengo,
Salvadego, ecc.), è testimoniato dalle chiese
dei SS. Nazario e Celso, che conserva
un polittico del Tiziano e opere del
Moretto, di S. Maria Calchera, con opere
del Moretto e di G. Romanino.
Neoclassiche sono S. Maria della Pace (G.
Massari) e S. Alessandro (facciata del
1894), che conserva un'Annunciazione di
I. Bellini (1444 c.). La città
moderna si articola intorno alla
piazza della Vittoria di M. Piacentini
(1932).
Musei.Museo civico, museo cristiano nella ex chiesa
cinquecentesca di S. Giulia, che
conserva notevoli frammenti decorativi
del S. Salvatore e soprattutto la famosa
lastra frammentaria con il pavone,
attribuita al sec. VI d. C. o all'VIII d.
C. (è quasi certamente dell'VIII), una
delle opere più raffinate e belle della
complessa scultura alto medievale.
La pinacoteca T. Martinengo (nel
palazzo Martinengo) conserva opere di
Raffaello, del Foppa e una ricca
collezione di pittori bresciani del '500.
Provincia di Brescia.La
più vasta della Lombardia (4.749,1
kmq) e seconda come popolazione (957.686
ab. nel 2001), per raccolta in centri; è
divisa amministrativamente in 206
comuni. Si estende dal Picco dei
Tre Signori sino al corso inferiore
del fiume Oglio, che per un buon tratto
segna il confine della provincia; per il
69% è montagnosa e collinosa.
Comprende tutta la valle dell'Oglio (Camonica), la valle del fiume
Mella (Trompia) e parte
della valle del fiume Chiese con
parecchi rilievi, tra cui il massiccio
dell'Adamello (m 3554).
Quasi tutto il territorio è fertile e
ben coltivato, anche sulle pendici
dei monti. Miniere di ferro, industrie
meccaniche, metallurgiche e tessili.
I numerosi bacini danno una notevole produzione
di energia idroelettrica.