Città della Lombardia, capoluogo di provincia
con 75.988 abitanti, situata a 45 m di altezza
sulla riva sinistra del Po.
Importante centro di raccordo stradale in
corrispondenza dei due ponti sul Po
(statale Padana inferiore da Torino a Monselice) e ferroviario:
stazione della linea Codogno-Mantova e capolinea per Piacenza, Brescia,
Treviglio. Numerose linee di
autocorriere. Diocesi suffraganea di
Milano. Vi fioriscono industrie e
commerci. Industrie alimentari (mostarde,
torroni, salumifici, caseifici),
meccaniche (macchine agricole), dei
laterizi e delle porcellane.
Famose nel mondo le fabbriche di
strumenti musicali: pianoforti e
scuola di liuteria. Nel territorio
comunale, ampio 69,7 kmq e con 73.902 ab.
(82.094 nel 2001), coltura intensiva di
cereali, foraggi, gelsi, lino, ortaggi,
bieticoltura, bachicoltura e allevamento
del bestiame.
Storia. Colonia fondata
dai Romani nel 218 a. C., nella
Valle Padana, a difesa contro i Galli e contro Annibale, municipio nel
90, raggiunse la sua massima importanza
alla fine della Repubblica. Fu poi
distrutta da Vespasiano che la
fece anche ricostruire. Dopo una
resistenza di ben 34 anni, fu occupata da
Agilulfo nel 603.
Sede di conte a vescovile dal sec. IX, divenne
comune nel 1098. Ostile a Milano e a Crema, appoggiò sempre il
partito imperiale da Federico
Barbarossa a Federico II. Il
podestà Uberto Pelavicino (Pallavicino) la trasformò in signoria (1249), ma a tale splendore seguirono il
saccheggio alla discesa di Arrigo VII e la perdita del titolo di città. Nei
secc. XIV e XV vi si alternarono i Cavalcabò e i Visconti, cui succedette Francesco
Sforza nel 1441. In seguito al trattato
di Blois fu assegnata (1499) dai
Francesi a Venezia, che ne restò in
possesso fino al 1509. Nelle lotte di
predominio franco-spagnolo fu contesa,
con alterne vicende, dalle due parti.
Durante la guerra dei Trent'Anni fu invano assediata per alcuni mesi dai
Francesi (1648). Passò dal dominio
spagnolo a quello austriaco nel 1702.
Conquistata dai Francesi nel 1796, tornò
all' Austria nel 1799. Dopo la battaglia
di Marengo fece parte della Repubblica
Cisalpina e poi del Regno ltalico,
durante il quale fu capoluogo del
dipartimento dell' Alto Po.
Arte ed Urbanistica. Di
aspetto prevalentemente moderno, ha il
suo centro artistico nella scenografica piazza
del Comune, ricca di edifici
medievali tra i quali spicca il duomo.
in stile lombardo-gotico del sec.
XII, a pianta basilicale, esso conserva
della primitiva costruzione un protiro
laterale con sculture di scuola wiligelmesca.
La facciata (secc. XV-XVI) con protiro
ogivale, conserva bassorilievi antelamici
(1220 c.) e decorazioni in cotto, opere
di artigiani cremonesi. Nell'interno
opere della scuola Dittorica locale di antiche tradizioni (sec. XII),
che raggiunse il suo apogeo in età
rinascimentale con G. F. Bembo, B.
Campi, e, soprattutto, con C.
Boccaccino che diede un'impronta
fondamentale alla scuola cremonese del
sec. XVI. Appunto di quest'ultimo si
conserva un ciclo di affreschi (1506); inoltre opere del Romanino (1519) e del Pordenone (1520-32).
Attiguo alla cattedrale il noto Torrazzo,
torre campanaria del sec. XIII; il
battistero ottagono di origine romanica; il
palazzo del Comune (1206-46)
restaurato; la loggia dei Militi e
palazzo del Popolo del sec. XIII. Ancora
medievale S. Michele (sec. XII) con
facciata in cotto e all'interno affreschi
trecenteschi.
Gotica la chiesa di S. Agala (sec. XIV) con interno rinascimentale
(affreschi del Bembo) e S. Luca con
facciata trecentesca. Rinascimentale il portico
Bertolozza che si estende alla base
del Torrazzo; S. Margherita (sec. XVI)
con affreschi di G. Càmpi; il palazzo
Fodri; il palazzo Affaitati Magio dove ha sede il museo civico.
Rococò il palazzo Stanga (1768) con
cortile rinascimentale; il neo
classico palazzo Barbò. Nel museo civico
sono conservate opere di insigni pittori
locali e una raccolta archeologica.
Concilio di Cremona. Indetto da Eugenio III, portò alla
promulgazione (7 lug. 1148) dei decreti
di Reims, concernenti, fra l'altro,
la riforma dei costumi del clero.
Dieta di Cremona. Vi si
riunirono i fautori della lega antiveneta
promossa dal Papa, relativa al possesso
di Ferrara. Tra i tanti partecipanti si
ricordano: il re di Napoli, il duca di
Milano, il duca di Ferrara e il marchese
di Mantova.
Pace di Cremona. Sottoscritta il 20 nov. 1441 dalla
Repubblica di Venezia e da Firenze
alleate, e da Filippo Maria Visconti,
portava all'indipendenza di Genova dai
Visconti, concedeva a Firenze il
Casentino e a Venezia Ravenna e parte del
Mantovano.
Provincia di Cremona. Ampia 1770 kmq e con 334.281 ab. (2001),
è divisa amministrativamente in 115
comuni. Situata sulla zona
meridionale della pianura lombarda è
limitata dal corso inferiore dei f.
Oglio e Adda e da un breve
tratto del Po. E' attraversata
da N a S dal corso inferiore del f.
Serio ed è percorsa in ogni senso
da canali (Naviglio di Cremona).
Fitta rete stradale e ferroviaria.
La base principale dell'economia della
provincia è l'agricoltura e le industrie
sono principalmente volte alla
lavorazione dei prodotti agricoli
(riserie, zucchermci). Fabbricazione
di strumenti musicali, macchinari,
porcellane, ecc. Altri centri importanti,
oltre al caplg., Casalmaggiore,
Crema, Soresina.